Ingresso Nunzio Mons. Adolfo Tito Yllana al Santo Sepolcro | Custodia Terrae Sanctae

Ingresso Nunzio Mons. Adolfo Tito Yllana al Santo Sepolcro

Eccellenza Reverendissima, Mons. Adolfo Tito Yllana,

Il Signore Le dia Pace!

  1. Benvenuto nel cuore della Terra Santa, benvenuto a Gerusalemme, Città Santa e amata da tutta la discendenza di Abramo: ebrei, cristiani e musulmani. Benvenuto nel cuore dei Luoghi Santi, questa basilica che custodisce la memoria della passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.

Sul Calvario, il Signore Gesù è stato innalzato per attirare a sé ogni creatura (Gv 12,32) e manifestare l’amore del Padre: “Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Gv 3,12).

Nel Santo Sepolcro fu deposto il corpo del Cristo e senza vedere la corruzione è risuscitato il terzo giorno, giorno della sua vittoria definitiva sulla morte, dell’inizio di una nuova creazione, dell’introduzione della nostra vita e della nostra carne, della nostra umanità, nella vita stessa di Dio.

  1. Questo luogo è caro a tutti i cristiani, e in questi ultimi anni le relazioni con le comunità sorelle – per grazia di Dio – sono divenute sempre più fraterne. Questo è l’unico luogo al mondo in cui quotidianamente sale al Dio uno e trino la preghiera dei suoi figli, nelle lingue dell’Oriente e dell’Occidente, durante il giorno e in modo ancor più suggestivo e significativo durante la notte. Qui c’è l’unico altare al mondo sul quale sia Latini, sia Greci, sia Armeni celebrano regolarmente il mistero pasquale nell’Eucaristia. Non ancora insieme, ma già su quello stesso altare che è sopra la pietra sulla quale fu deposto il Cristo morto, la pietra che ha visto il Cristo risorgere ad opera del Padre nella potenza dello Spirito Santo.

In questi ultimi anni il dialogo e la cooperazione tra le nostre comunità sorelle sono cresciuti anche grazie ai lavori di restauro, che hanno permesso di restituire ai fedeli e ai pellegrini l’Edicola del Santo Sepolcro interamente restaurata e bella e che nei prossimi anni permetteranno di rendere più decorosa e accogliente l’intera basilica. Ci auspichiamo che quest’opera possa rappresentare sempre più il segno del cammino di unità tra le Chiese, perché si possa realizzare la preghiera del Signore Gesù al Padre per i suoi discepoli: “che siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me” (Gv 17,22-23).

  1. Come Lei ben sa, questa è una terra dove le tensioni si possono scatenare improvvisamente, come un temporale estivo o come un terremoto. In questa terra e in questa Città i singoli gesti e le singole parole hanno un peso e una risonanza tale per cui è davvero richiesto che la carità e la prudenza sappiano impregnare ogni azione e ogni discorso.

È questo dono di sapienza, di carità e prudenza che invochiamo per Lei, nel Suo servizio diplomatico in questa Terra, nei Paesi che rientrano nel Suo mandato, e in questa Città; un servizio diplomatico che Lei svolgerà rappresentando qui la Santa Sede e il Santo Padre il papa Francesco.

Ci auguriamo che in questa Terra Santa, anche grazie ai Suoi sforzi ed al Suo impegno, cresca sempre più questo tipo di diplomazia, ispirata alla sapienza biblica e cristiana e a quelle indicazioni che papa Francesco ci ha offerto nell’enciclica “Fratelli tutti”, orientando tutto l’agire sociale, economico, politico e religioso all’incontro e al dialogo tra le persone, tra le istituzioni, tra i popoli e le nazioni, tra i credenti e i responsabili delle diverse religioni; perché si possa crescere nel rispetto reciproco, nel rispetto della verità e della memoria, della giustizia e dell’equità, aperti alla misericordia e alla riconciliazione, nella ricerca di vie percorribili per addivenire ad accordi che aiutino a vivere insieme nella fraternità. Ci auguriamo che lì dove oggi ancora prevale la divisione possa domani regnare la condivisione.

  1. Qui più che altrove abbiamo bisogno di una diplomazia che sappia ispirarsi proprio al mistero contenuto in questa basilica, che è anzitutto il mistero del Calvario. Come ci ricorda la Lettera di san Paolo agli Efesini: “Egli [Gesù Cristo] è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l'inimicizia, per mezzo della sua carne” (Ef 2,14). Possa, attraverso il Suo servizio diplomatico contribuire a quest’opera di pace, di riconciliazione, di superamento del muro di separazione dell’inimicizia e del pregiudizio.

Abbiamo bisogno di una diplomazia che sappia ispirarsi anche al mistero della tomba vuota, che è il cuore di questa basilica. È sempre l’Apostolo delle Genti a ricordarci che il Padre ci illumina interiormente e ci dona la fede nel Signore Gesù e la capacità di amare portandoci a comprendere a quale speranza siamo stati chiamati (cfr. Ef 1,15-19). È la fede nel Signore risorto a risvegliare in noi anche la capacità di sostenere percorsi di fiducia, di amore e di speranza. Le virtù teologali sono un sostegno straordinario per chi voglia portare avanti un’azione diplomatica fondata non sulla deterrenza della forza ma sulla forza della fiducia, dell’amore e della speranza.

  1. Come frati minori della Custodia di Terra Santa, qui presenti ormai da otto secoli, abbiamo sempre sentito la vicinanza del Santo Padre, attraverso i primi interventi risalenti ai tempi di papa Gregorio IX, amico personale dello stesso san Francesco d’Assisi; poi attraverso il mandato affidatoci da papa Clemente VI nel 1342 di vivere nei Luoghi Santi, di pregare in questi luoghi, di renderli accessibili e di prendercene cura; infine in tempi recenti lo stesso papa Francesco ci ha confermati in questa missione e ci ha esortati a essere in questa terra “testimoni gioiosi del Risorto” (2017).

Come frati minori della Custodia di Terra Santa Le siamo vicini, Le assicuriamo la nostra preghiera costante e la nostra fedele e leale collaborazione. Che il Signore Risorto Le dia quotidianamente la forza di servire con amore la Chiesa in questa Terra e Le dia la capacità di entrare in relazione con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, appartenenti alle varie confessioni cristiane, alle varie fedi e religioni, ai diversi popoli e nazioni che abitano nei territori che rientrano nel Suo mandato.

Il Signore La ricolmi di ogni grazia e benedizione nel Suo ministero e Le doni la Sua pace!