Sap 6,12-16; Sal 62; 1Ts 4,13-18; Mt 25,1-13
1. Carissime sorelle, carissimi fratelli, il Signore vi dia Pace!
Noi tutti viviamo oggi nella società dell’informazione e attraverso la rete abbiamo l’impressione di poter ottenere in tempo reale notizie e informazioni su tutto. Se abbiamo una domanda o una curiosità consultiamo Google o Wikipedia e crediamo che grazie a questi strumenti possiamo attingere a un bagaglio infinito di conoscenza e di sapere.
Ma è proprio così? Siamo in grado di trovare nella rete la risposta alle domande fondamentali della vita? Siamo in grado di trovare le risposte alle domande che ci fanno perdere il sonno o a quelle che potrebbero orientare la nostra vita?
2. Qual è il sapere che conta veramente? Cosa significa veramente essere sapienti e cosa significa essere stolti? È questa la domanda che attraversa anche le letture che abbiamo ascoltato ed è una domanda che ha un significato molto concreto anche per la nostra vita. È una domanda che ci aiuta a verificare come abbiamo impostato la nostra vita, in che direzione ci stiamo muovendo, qual è il senso che le stiamo dando.
La prima lettura, tratta dal libro della Sapienza, ci ricorda che la sapienza ci viene incontro e al tempo stesso va cercata, richiede la capacità di alzarsi presto di buon mattino e di riflettere. Potremmo dire che la sapienza è un dono per chi la cerca. Essa è anche il miglior antidoto a una impostazione superficiale della vita. La vera saggezza è quella che ci aiuta a comprendere il senso profondo della nostra vita, a fare le nostre scelte e a vivere di conseguenza, nell’amicizia con Dio e nell’ascolto della sua Parola.
3. La seconda lettura, tratta dalla Prima Lettera di san Paolo ai Tessalonicesi, ci fa fare un passo ulteriore e ci aiuta a capire che la sapienza vera consiste nel leggere tutto il percorso della nostra vita e della storia dell’umanità alla luce dell’attesadel ritorno del Signore Risorto.
Il senso della nostra vita sta tutto nel poter un giorno partecipare alla comunione con Dio, alla vita stessa di Dio, per mezzo di Gesù Cristo che è morto e risorto per noi. Il senso della nostra vita sta tutto in questa attesa gioiosa e piena di speranza. Il percorso della vita è l’attesa del compimento, non della fine della nostra esistenza. La nostra vita non può essere condizionata dalla paura che tutto finisca ma deve essere sostenuta dal desiderio che tutto trovi il suo significato più pieno e il suo compimento, nell’incontro con il Signore, che è un incontro di amore.
4. Il vangelo di Matteo infatti, racconta una parabola che approfondisce questo aspetto ed aggiunge un elemento nuovo: la saggezza sta nel saper attendere l’arrivo dello Sposo, cioè l’incontro finale con Gesù, con una buona scorta di olio per le nostre lampade. Le vergini sagge hanno le loro lampade e hanno anche olio a sufficienza per tenerle accese, le stolte invece hanno le lampade ma non hanno l’olio. L’attesa non è un’attesa oziosa o con le mani in tasca. C’è un olio che occorre aver messo da parte e senza il quale non possiamo entrare alle nozze. C’è un olio che è talmente personale che non lo possiamo prendere in prestito.
5. Che cos’è quest’olio così indispensabile per poter alimentare le nostre lampade e che dimostra che siamo persone sagge e non persone stolte?
È l’olio delle nostre personali scelte di amore. Nessuno può amare al posto mio! Ricordate la grande parabola narrata da Gesù al capitolo 25° del Vangelo di san Matteo?
“Avevo fame e mi avete dato da mangiare, - dice Gesù – avevo sete e mi avete dato da bere, ero nudo e mi avete vestito, ero forestiero e mi avete accolto ero ammalato o in carcere e siete venuti a visitarmi”.
Nessuno può fare al posto mio le scelte di amore che io sono chiamato a fare. I gesti di amore che io sono chiamato a compiere, nessun altro li può compiere al posto mio.
Se entro in questa prospettiva, se vivo secondo questa prospettiva, allora sono saggio, sto mettendo da parte l’olio per far ardere la mia lampada. Ma se non mi impegno personalmente ad amare le persone concrete che incontro, nelle situazioni concrete in cui mi trovo, allora sono stolto e quando sarà il momento di andare incontro allo Sposo sarò senza olio per la mia lampada.
6. Care sorelle e cari fratelli, i cristiani che vivono in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente stanno vivendo questa attesa da duemila anni. Molti di loro, lungo questi secoli, hanno sofferto personalmente per rimanere aggrappati alla propria speranza in Gesù Cristo nostro Salvatore. Molti hanno dato la loro vita per restare fedeli ad un unico amore, l’amore per il Signore Gesù Cristo.
Molti di questi nostri fratelli hanno sofferto molto in questi ultimi anni e stanno soffrendo ancora oggi, hanno dovuto lasciare i paesi nei quali erano nati, hanno visto le loro famiglie disperse ai quattro angoli del mondo, le loro chiese distrutte, le loro case sequestrate, sono stati privati dei loro beni, hanno subito umiliazioni di ogni genere. Eppure non hanno cessato di attendere lo Sposo, di attendere Gesù, con le loro lampade accese, con un serio impegno nel mantenere vive la fede, la speranza e la carità.
7. Care sorelle e cari fratelli, e noi? Abbiamo trovato questa sapienza vera che consiste nel lasciarci guidare dalla Parola di Dio? Abbiamo trovato questa sapienza illuminata dalla passione, morte e risurrezione di Gesù e che orienta la nostra vita all’impegno nell’attesa del suo ritorno e dell’incontro con Lui? Abbiamo cominciato a mettere da parte una buona scorta di olio per le nostre lampade, attraverso un impegno costante e concreto a vivere il vangelo della carità?
Chiediamo con fiducia al Signore di diventare persone sapienti della vera sapienza, che è quella contenuta nella Sua Parola.
Chiediamo al Signore di saper alimentare con l’amore l’olio delle nostre lampade, per essere pronti ad accoglierlo quando verrà e ci chiamerà ad entrare con Lui alla festa nuziale. Amen.
Fr. Francesco Patton OFM
Custode di Terra Santa
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True wisdom
On the occasion of the meeting with the benefactors
Readings: Wis 6,12-16; Ps 62; 1Ts 4,13-18; Mt 25,1-13
1. Dear sisters and brothers, the Lord give you peace!
Nowadays we are all living in a society of information and through the web we get the impression that we can have news and information on everything in real time. If we have a question or curiosity we can consult Google or Wikipedia and we believe that, thanks to these instruments, we can draw an infinite baggage of understanding and knowledge.
But is it truly so? Are we in a situation where we can find on the web the answer to the fundamental questions of our life? Are we able to find the answers to the questions that make us lose sleep and to those that can give direction to our life?
2. What is the knowledge that truly counts? What does it mean to be truly wise and what does it mean to be foolish? This is the question that underlies the readings that we have heard, and it is a question that has a very concrete meaning also for our life. It is a question that helps us to verify how we have planned our life, in what direction we are going, and what is the meaning that we are giving to our life journey.
The first reading, taken from the Book of Wisdom, reminds us that wisdom comes to meet us and, at the same time, we have to search for wisdom. It calls for the ability to rise up early in the morning and to reflect. We could say that wisdom is a gift for those who search for it. It is also the best antidote for a superficial setting of our life. True wisdom is that which helps us to comprehend the profound meaning of our life, to make our choices and to live in consequence, in the friendship of God and in the listening of his Word.
3. The second reading, taken from the First Letter of Saint Paul to the Thessalonians, encourages us to go a step further to understand that true wisdom consists in reading our entire life journey and the history of humanity in the light of our awaiting the return of the Risen Lord.
The sense of our life consists in being able one day to participate in communion with God, in God’s own life, through Jesus Christ, who died and rose from death for our salvation. The meaning of our life consists in this joyous awaiting which is full of hope. Our life journey is the expectation of the completion, and not of the end of our existence. Our life cannot be conditioned by the fear that everything will end, but must be sustained by the desire that everything will find its fullest meaning and its realization in the meeting with the Lord, which is a meeting of love.
4. The Gospel of Matthew, in fact, presents a parable that delves deep into this aspect and adds a new element: wisdom consists in being able to wait for the arrival of the Bridegroom, that is, the final meeting with Jesus, by carrying with us a sufficient quantity of oil for our lamps. The wise virgins have their lamps, and also have enough oil to keep them alight, whereas the foolish virgins have the lamps but do not have the oil. Our awaiting is not an occasion of laziness in which we keep our hands in our pockets. It is necessary to have been able to keep enough oil without which it is not possible for us to enter into the wedding feast. There is an oil which is so personal that we cannot borrow it.
5. What is this oil which is so essential for us to keep our lamps alight, and which shows that we are wise persons and not foolish ones?
It is the oil of our personal choices of love.
Nobody can love in my place! Remember the grand parable that Jesus narrates in chapter 25 of the Gospel of Matthew?
“For I was hungry and you gave me something to eat, I was thirsty and you gave me something to drink, I was a stranger and you invited me in, I needed clothes and you clothed me, I was sick and you looked after me, I was in prison and you came to visit me.”
Nobody can take my place to do the choice of loving that I am called to do. The actions of love that I am called to accomplish cannot be realized by someone else who takes my place.
If I enter into this perspective, if I live according to this vision, it is then that I become wise, that I am putting aside the oil that is necessary to keep my lamp alight. But if I do not work personally to love the concrete persons who I meet, in the concrete situations in which I find myself, then I am foolish and when it will be time to go to meet the Bridegroom I will be left without oil for my lamp.
6. Dear sisters and brothers, the Christians who live in the Holy Land and in the entire Middle East have been living this spirit of expectation for two thousand years. Many of them, along all these centuries, have suffered personally in order to remain steadfast and cling on to their hope in Jesus Christ our Savior. Many have given their life in order to remain faithful to the unique love, namely the love for the Lord Jesus Christ. Many of these brothers and sisters have suffered greatly in these last years and are still suffering today. They have been compelled to leave their countries in which they were born. They have seen their families dispersed in the four corners of the world. Their churches have been destroyed, their houses robbed, they have been stripped of their belongings, they have undergone humiliations of all kinds. In spite of all this they have not ceased to await their Spouse, to wait for Jesus, with their lamps alight, with a serious commitment to keep alive their faith, their hope and their charity.
7. Dear sisters and brothers, what about us? Have we found this true wisdom, which consists in letting ourselves be guided by the Word of God? Have we found this wisdom, enlightened by the passion, death and resurrection of Jesus, which gives direction to our life and commits us to await his return and our meeting with Him? Have we begun to keep aside a good quantity of oil for our lamps through a constant and concrete commitment to live the Gospel of love?
Let us ask the Lord with trust so that we may become wise persons with true wisdom, which is the wisdom contained in His Word.
Let us ask the Lord to be able to know how to keep alive and alight with our love the oil for our lamps, in order to be able to welcome Him when He comes to call us to enter with Him for his wedding feast. Amen.
Fr. Francesco Patton OFM
Custos of Holy Land