Persone autentiche anziché attori. Meditazione di Inizio Quaresima

Persone autentiche anziché attori

Mercoledì delle ceneri

Carissimi Fratelli e sorelle,

il Signore vi dia pace!

  1. Siamo all’inizio di una nuova quaresima, è un tempo di conversione, come ci ricorda il segno delle ceneri che riceveremo tra poco; è un itinerario spirituale per giungere completamente rinnovati a celebrare la Pasqua, come ci suggerisce la preghiera che faremo per benedire le ceneri; è un cammino di rinnovamento nella nostra adesione a Gesù che ci invita a seguire le sue orme prendendo ogni giorno la nostra croce e scegliendo di donare la vita per poterla ritrovare.
  2. Nel vangelo che abbiamo appena ascoltato ci sono tre parole che ricorrono con insistenza e sono parole che ci provocano e ci fanno riflettere. Queste tre parole sono: ipocriti, nel segreto e Padre.

Usando la tecnica comunicativa della contrapposizione Gesù mette in luce un atteggiamento che dobbiamo assolutamente evitare e un atteggiamento invece da coltivare sia quando facciamo l’elemosina, così come nel pregare e nel digiunare. C’è un atteggiamento che dobbiamo evitare se vogliamo essere graditi al Padre e c’è un atteggiamento che dobbiamo invece coltivare.

  1. Cosa dobbiamo evitare? Di comportarci da ipocriti. Secondo la più famosa enciclopedia italiana la parola ipocrita viene dal “greco ὑποκριτής «attore», quindi «simulatore»” (Treccani). Dobbiamo pertanto fare attenzione a non simulare di essere discepoli di Gesù, a non ostentare elemosina, preghiera e digiuno. Un conto è recitare e un altro è essere persone autentiche.
  2. Non dobbiamo pensare che questo rischio lo abbiano corso solo i farisei contemporanei di Gesù, anzi, nella società dell’immagine in cui noi viviamo, questo è un rischio che corriamo tutti. Qual è il motivo vero, ad esempio, per cui postiamo sui social tutto quello che ci può far sembrare belli, bravi (e magari anche santi) agli occhi degli altri? È il bisogno di essere riconosciuti, applauditi, cercati. Forse qualche volta – proprio al momento in cui postiamo narcisisticamente noi stessi e ciò che facciamo su Facebook o su X o su Instagram – dovremmo dire a noi stessi: “Hai già ricevuto la tua ricompensa, non illuderti o non pretendere così di piacere anche al Padre”.
  3. Qual è invece l’atteggiamento corretto da coltivare? Fare tutto “nel segreto” perché il Padre vede nel segreto. Siamo cioè invitati a digiunare, pregare e condividere e a fare qualsiasi opera buona semplicemente perché sono cose che hanno un valore in sé e le facciamo per Dio, anziché per essere notati. E solo in questo caso il Padre ci ricompensa, e lo fa donandoci quella serenità interiore che è frutto di una coscienza che sa di aver agito in modo retto e coerente. Anzi, solo in questo caso dimostriamo di essere persone adulte e mature che scelgono di fare il bene perché è bene e non per aumentare il numero di followers.

Mi ritornano alla mente un paio di ammonizioni che san Francesco rivolge proprio a noi frati minori: “Beato quel servo il quale non si inorgoglisce per il bene che il Signore dice e opera per mezzo di lui, più che per il bene che dice e opera per mezzo di un altro” (Amm XVII,1: FF 166); e ancora: “Beato il servo che accumula nel tesoro del cielo i beni che il Signore gli mostra e non brama di manifestarli agli uomini in vista di una ricompensa, poiché lo stesso Altissimo manifesterà le sue opere a chiunque gli piacerà” (Amm XXVIII,1-2: FF 178).

  1. Se li viviamo secondo l’indicazione di Gesù, digiuno, preghiera e elemosina diventano un modo per prendere contatto con noi stessi, con Dio e con il prossimo in modo autentico e profondo:

- il digiuno ci rende coscienti del fatto che siamo creature e ci rende sensibili ai bisogni altrui;

- la preghiera ci fa prendere coscienza dell’essere figli di un unico Padre e ci apre alla relazione fraterna;

- l’elemosina (parola greca che significa misericordia) ci rende coscienti che, come il Padre, è misericordioso verso di noi così anche noi dobbiamo imparare ad esserlo verso i nostri fratelli attraverso la condivisione dei nostri beni.

  1. Il Signore ci accompagni in questo cammino quaresimale e ci faccia scoprire la bellezza di essere persone autentiche, anziché attori sul palcoscenico del mondo. Ci aiuti a diventare persone mature, adulte nella fede, che vivono i valori del Vangelo perché sono buoni in sé, per piacere unicamente a Dio e per costruire fraternità in questo mondo e in questa terra, che sono purtroppo lacerati da lotte e discordie.

Buon cammino quaresimale