Carissimi Fratelli e sorelle,
il Signore vi dia pace!
- Siamo all’inizio di una nuova quaresima, è un tempo di conversione, come ci ricorda il segno delle ceneri che riceveremo tra poco; è un itinerario spirituale per giungere completamente rinnovati a celebrare la Pasqua, come ci suggerisce la preghiera che faremo per benedire le ceneri; è un cammino di rinnovamento nella nostra adesione a Gesù che ci invita a seguire le sue orme prendendo ogni giorno la nostra croce e scegliendo di donare la vita per poterla ritrovare.
- Nel vangelo che abbiamo appena ascoltato ci sono tre parole che ricorrono con insistenza e sono parole che ci provocano e ci fanno riflettere. Queste tre parole sono: ipocriti, nel segreto e Padre.
Usando la tecnica comunicativa della contrapposizione Gesù mette in luce un atteggiamento che dobbiamo assolutamente evitare e un atteggiamento invece da coltivare sia quando facciamo l’elemosina, così come nel pregare e nel digiunare. C’è un atteggiamento che dobbiamo evitare se vogliamo essere graditi al Padre e c’è un atteggiamento che dobbiamo invece coltivare.
- Cosa dobbiamo evitare? Di comportarci da ipocriti. Secondo la più famosa enciclopedia italiana la parola ipocrita viene dal “greco ὑποκριτής «attore», quindi «simulatore»” (Treccani). Dobbiamo pertanto fare attenzione a non simulare di essere discepoli di Gesù, a non ostentare elemosina, preghiera e digiuno. Un conto è recitare e un altro è essere persone autentiche.
- Non dobbiamo pensare che questo rischio lo abbiano corso solo i farisei contemporanei di Gesù, anzi, nella società dell’immagine in cui noi viviamo, questo è un rischio che corriamo tutti. Qual è il motivo vero, ad esempio, per cui postiamo sui social tutto quello che ci può far sembrare belli, bravi (e magari anche santi) agli occhi degli altri? È il bisogno di essere riconosciuti, applauditi, cercati. Forse qualche volta – proprio al momento in cui postiamo narcisisticamente noi stessi e ciò che facciamo su Facebook o su X o su Instagram – dovremmo dire a noi stessi: “Hai già ricevuto la tua ricompensa, non illuderti o non pretendere così di piacere anche al Padre”.
- Qual è invece l’atteggiamento corretto da coltivare? Fare tutto “nel segreto” perché il Padre vede nel segreto. Siamo cioè invitati a digiunare, pregare e condividere e a fare qualsiasi opera buona semplicemente perché sono cose che hanno un valore in sé e le facciamo per Dio, anziché per essere notati. E solo in questo caso il Padre ci ricompensa, e lo fa donandoci quella serenità interiore che è frutto di una coscienza che sa di aver agito in modo retto e coerente. Anzi, solo in questo caso dimostriamo di essere persone adulte e mature che scelgono di fare il bene perché è bene e non per aumentare il numero di followers.
Mi ritornano alla mente un paio di ammonizioni che san Francesco rivolge proprio a noi frati minori: “Beato quel servo il quale non si inorgoglisce per il bene che il Signore dice e opera per mezzo di lui, più che per il bene che dice e opera per mezzo di un altro” (Amm XVII,1: FF 166); e ancora: “Beato il servo che accumula nel tesoro del cielo i beni che il Signore gli mostra e non brama di manifestarli agli uomini in vista di una ricompensa, poiché lo stesso Altissimo manifesterà le sue opere a chiunque gli piacerà” (Amm XXVIII,1-2: FF 178).
- Se li viviamo secondo l’indicazione di Gesù, digiuno, preghiera e elemosina diventano un modo per prendere contatto con noi stessi, con Dio e con il prossimo in modo autentico e profondo:
- il digiuno ci rende coscienti del fatto che siamo creature e ci rende sensibili ai bisogni altrui;
- la preghiera ci fa prendere coscienza dell’essere figli di un unico Padre e ci apre alla relazione fraterna;
- l’elemosina (parola greca che significa misericordia) ci rende coscienti che, come il Padre, è misericordioso verso di noi così anche noi dobbiamo imparare ad esserlo verso i nostri fratelli attraverso la condivisione dei nostri beni.
- Il Signore ci accompagni in questo cammino quaresimale e ci faccia scoprire la bellezza di essere persone autentiche, anziché attori sul palcoscenico del mondo. Ci aiuti a diventare persone mature, adulte nella fede, che vivono i valori del Vangelo perché sono buoni in sé, per piacere unicamente a Dio e per costruire fraternità in questo mondo e in questa terra, che sono purtroppo lacerati da lotte e discordie.
Buon cammino quaresimale