Al Santo Sepolcro prosegue il restauro del pavimento | Custodia Terrae Sanctae

Al Santo Sepolcro prosegue il restauro del pavimento

Al convento di San Salvatore, a Gerusalemme, i responsabili delle Chiese che hanno promosso il restauro della pavimentazione della Basilica del Santo Sepolcro, si sono incontrati per la presentazione sullo stato di avanzamento dei lavori.

Erano presenti il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Theophilos III, il rappresentante del patriarca armeno di Gerusalemme, arcivescovo Nourhan Manoughian, Fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa e fr. Dobromir Jasztal, responsabile del progetto.

Il patriarca Theophilos III ha parlato di un progetto molto importante per l’accoglienza dei pellegrini, e della sfida che ogni passo rappresenta. Padre Samuel, rappresentante del patriarca armeno ha sottolineato le sfide, ma anche le possibilità di collaborazione tra le comunità.

Un progetto con una grande importanza archeologica e storica:

ROBERTO ZECCHIN
Manens-Tifs
“Anche se si tratta di una chiesa, nel sottosuolo c’è una quantità enorme di tubi, cavi, scarichi, che col passare del tempo si sono sovrapposti, si sono degradati e hanno bisogno di un rifacimento totale. Questa è stata un’occasione unica per effettuare questo”.

PAOLO SETTE
Manens-Tifs
“Questa è una premessa a quello che si potrebbe e si potrà fare nel futuro. Si possono fare tante cose se c’è l’accordo tra le comunità. Questa è la premessa essenziale per farlo”.

I lavori per il restauro del pavimento nella Basilica del Santo sepolcro sono iniziati ufficialmente lo scorso 14 marzo e procede per tappe.

Fr. DOBROMIR JASZTAL, ofm
Responsabile progetto
“Il progetto del restauro del pavimento del Santo Sepolcro, non solo è sensibile o delicato, ma è molto complesso perché dipende diversi aspetti della situazione del pavimento stesso e da diverse tappe che lo stesso restauro comporta. La prima tappa riguardava il progetto dello scavo archeologico che sta continuando. La seconda tappa è quella del restauro delle pietre del pavimento, le pietre storiche e la sostituzione di quelle mancanti con nuove pietre, compatibili con il pavimento esistente, che sarà restaurato. La tappa che abbiamo presentato oggi è molto importante perché comprende le infrastrutture che verranno installate sotto il pavimento e finalmente, ci permetterà preparare l’esecuzione della pavimentazione”.

FRANCESCA ROMANA STASOLLA
Archeologa Università La Sapienza di Roma
“Andiamo avanti per settori: in questo momento stiamo affrontando lo scavo di parte della Rotonda e di parte della navata nord, quindi nel triportico del complesso costantiniano. La cosa importante è che lavoriamo in sinergia con i colleghi restauratori, con i colleghi che si occupano degli impianti e noi che ci occupiamo degli scavi archeologici. Lavoriamo in stretta collaborazione perché questo è un unico grande progetto in cui le cose vanno avanti insieme”.

Fr. FRANCESCO PATTON, ofm
Custode di Terra Santa
“Siamo a buon punto. Stiamo concordando la parte di lavoro che va fatta sotto il pavimento, le infrastrutture, che saranno poi anche a beneficio dei pellegrini delle tre comunità e questo è funzionale all’accoglienza dei pellegrini che, finiti i lavori di restauro, potranno entrare in un ambiente molto più accogliente, direi anche molto più bello dal punto di vista estetico e al tempo stesso anche molto più funzionale per loro stessi”.

Fr. DOBROMIR JASZTAL, ofm
Responsabile progetto
“Penso che lo stesso progetto apre a tutti noi diverse possibilità di offrire a tutti i pellegrini e visitatori delle possibilità e delle soluzioni migliori per accoglierli e creare il dovuto clima di preghiera e riflessione personale”.

Un lungo lavoro per preservare e dare maggiore dignità al luogo santo per eccellenza e creare condizioni migliori per accogliere i pellegrini. È l’invito del Custode di Terra Santa:

Fr. FRANCESCO PATTON,ofm
Custode di Terra Santa
“L’invito è di venire con fiducia, di non avere paura anche se sentono ogni tanto qualche notizia strana. La Terra Santa è sicura e soprattutto è sicura per i pellegrini che hanno come fonte della loro sicurezza la fede in Dio”.

 

Fonte: CMC