A Cafarnao la proiezione de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini | Custodia Terrae Sanctae

A Cafarnao la proiezione de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini

Dopo duemila anni Gesù torna, su uno schermo cinematografico, sulle sponde del mare di Galilea, ove visse e operò durante la sua vicenda terrena.

Giovedì 26 maggio, presso la suggestiva area archeologica di Cafarnao, la Custodia di Terra Santa ha ospitato la proiezione del film “Il Vangelo secondo Matteo, raffinata opera cinematografica del celebre intellettuale italiano Pier Paolo Pasolini. L’evento è stato organizzato dall’Istituto italiano di cultura di Haifa (IIC) in occasione degli eventi che in Italia e all’estero stanno accompagnando il centenario dalla nascita del poeta friulano, avvenuta il 5 marzo 1922.

La scelta del luogo non è stata casuale: dallo stesso vangelo di Matteo (Mt 4, 12 ss.) sappiamo che proprio a Cafarnao inizia il ministero di Gesù in Galilea, avendo il Signore spostato presso questo villaggio la sua residenza da Nazaret, a seguito dell’arresto di Giovanni il Battista. Dai vangeli si evince inoltre che Cafarnao fosse anche la città di alcuni apostoli, tra cui Pietro, nonché villaggio che ospitava una sinagoga che Gesù frequentava di sabato.

Oggi il sito archeologico di Cafarnao ospita i resti del villaggio evangelico in cui si ammirano le rovine della casa dell’apostolo Pietro, sormontate dalla moderna chiesa dedicata al santo e affiancate da una sinagoga di epoca bizantina. Il sito è gestito dalla Custodia di Terra Santa e sono i frati francescani dell’adiacente convento della Promessa Eucaristica ad accogliere ogni anno e a prendersi cura delle migliaia di pellegrini che percorrono le orme di Gesù.

Presenti all’evento oltre un centinaio di persone arrivate in autobus da Haifa, i francescani del santuario galileo, il guardiano e rettore della Basilica dell’Annunciazione di Nazareth, Fra Bruno Varriano, ofm, l’ambasciatore d’Italia in Israele, S.E. Sergio Barbanti e il direttore dell’IIC di Haifa, dott. Davide Denina.

Quest’ultimo, visibilmente emozionato, ha accolto i presenti spiegando quanto questa cornice così suggestiva possa idealmente omaggiare la memoria di Pasolini, “un intellettuale poliedrico e divisivo, ma allo stesso tempo capace – come nel suo Vangelo – di parlare con una voce di poesia universale”.

Padre Bruno, intervenuto sul palco prima della proiezione, ha ricordato come la forza seduttiva ed attuale del Vangelo arrivi ovunque e al cuore di chiunque, e ha ricordato come i francescani siano custodi della potenza di questo messaggio attraverso la cura dei luoghi di Cristo.

Infine, l’ambasciatore Barbanti ha reso omaggio a Pasolini ripercorrendo la sua produzione artistica e articolando una riflessione che ha indugiato sull’umanità del regista, espressa nel film per mezzo della scelta dei suoi personaggi e degli artifici tecnici che hanno reso questa pellicola un’opera di cui, dopo decenni dalla sua realizzazione, ancora si parla e che ancora si ammira.

La proiezione del film è stata introdotta da un concerto di archi del Quartetto Maurice di Torino, che si è esibito reinterpretando la colonna sonora della pellicola di Pasolini (Johann Sebastian Bach e Wolfgang Amadeus Mozart), con l’aggiunta di tonalità moderne (Giuliano Bracci). 

Pasolini ambientò a Matera, in Italia, questo film-documentario di oltre due ore, realizzato nel 1964. Tuttavia, l’anno precedente, si recò in Terra Santa accompagnato dal biblista don Andrea Carraro della Pro Civitate Christiana di Assisi, al fine di entrare fisicamente in contatto con i luoghi che Gesù realmente visse e per farsi così un’idea di come sviluppare il più fedelmente possibile il suo “Vangelo secondo Matteo”. L’opera prese il nome di “Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo”. 

 

Filippo De Grazia