Il Custode inaugura la Cappella dedicata al Beato Salvatore Lilli nella sua città natale 

A Cappadocia l'inaugurazione della Cappella dedicata al Beato Salvatore Lilli

 ©Elisabetta Marracini/Ufficio Comunicazioni Sociali Avezzano
©Elisabetta Marracini/Ufficio Comunicazioni Sociali Avezzano

“Non posso abbandonare le mie pecorelle; preferisco morire con loro, se è necessario”. Mercoledì 23 agosto il Custode di Terra Santa Fr Francesco Patton ofm ha inaugurato a Cappadocia (AQ) la Cappella dedicata al Beato Salvatore Lilli ofm, martirizzato in Armenia nel 1895.

Le celebrazioni

Il raccoglimento e la preghiera hanno contraddistinto le celebrazioni che hanno preceduto l’inaugurazione della cappella dedicata al Beato Salvatore Lilli ofm, presso la Chiesa Madre di Santa Margherita a Cappadocia, comune abruzzese che ha dato i natali al Beato.

Il Custode di Terra Santa fra Francesco Patton, accompagnato dal Commissario Generale di Terra Santa fra Sergio Galdi d’Aragonafra Vincenzo Ianniello e fra Gian Claudio Bottini sono stati accolti a Cappadocia da S. Ecc. Monsignor Giovanni Massaro Vescovo dei Marsi e da Monsignor Nareg Naamoyan Esarca del Patriarcato Armeno Cattolico per la Terra Santa e la Giordania, dai Sindaci dei Comuni limitrofi, dal corpo dei carabinieri e dalla banda del paese.

Era presente un folto gruppo di Francescani della Provincia di San Bonaventura accompagnati dal Postulatore Generale delle Cause dei Santi, fra Gianni Califano e dal p. Provinciale, fra Luciano de Giusti. L’intera celebrazione è stata interamente organizzata e diretta da don Enzo Massotti, padre spirituale del Seminario di Chieti.

Religiosi e autorità si sono recati presso la casa natale del Beato Salvatore Lilli ed hanno pregato ricordando il suo martirio e la sua fede incrollabile. Una volta benedetta la casa processionalmente il corteo è ritornato presso la Chiesa di Santa Margherita, dinanzi alla quale un altorilievo in bronzo con la effige del Beato, donato dalla Sua Famiglia, è stato venerato con l’offerta dell’incenso.

All’interno della chiesa, nella prima cappella a sinistra sono state collocate delle teche contenenti le reliquie del Beato. Per l’occasione la Custodia di Terra Santa ha mostrato al pubblico alcune Sue lettere autografe e la Provincia francescana di San Bonaventura ha offerto alla venerazione dei fedeli il saio del Beato Salvatore, proveniente dalla Spagna.

Durante la Messa Solenne il Custode ha concluso la sua omelia (qui il testo integrale) con queste parole: “Il beato Salvatore e i suoi compagni, così come i martiri attuali, sono una provocazione per ognuno di noi, sacerdoti, religiosi e laici. Sono una provocazione per la nostra mentalità che cerca la sicurezza a tutti i costi perché abbiamo paura non solo di morire, ma anche di dare la vita. Salvatore e i suoi compagni sono una provocazione per me e mi dicono: se non hai qualcuno per cui dare la vita ti mancherà anche un buon motivo per vivere. Quel qualcuno, per Salvatore e i suoi compagni, così come per i martiri di oggi, ma anche per ciascuno di noi si chiama Gesù Cristo.”

Il Beato Salvatore Lilli e i compagni martiri

Salvatore Lilli è nato a Cappadocia (Aq) nel 1853 ed è entrato nell’Ordine dei Frati Minori nel 1870. Partì come missionario nel 1873 in Terra Santa. Venne poi inviato a Marsc nell’Armenia Minore e lì vi rimase per quindici anni. A seguito delle sommosse politiche dei Turchi contro gli Armeni,  il 22 novembre 1895, fu arrestato con altri cristiani e condotto a Marasc; lungo il viaggio vennero più volte invitati a rinnegare la religione cattolica e a darsi alla fede di Maometto, se volevano salvare la vita. Al loro deciso rifiuto furono uccisi a colpi di baionetta, e i loro corpi furono dati alle fiamme in una zona chiamata Mujuk-Deresi. I nomi di sette fedeli armeni martiri insieme a padre Salvatore Lilli sono: Baldji Ohannes, Khodianin Kadir, Kouradji Tzeroum, Dimbalac Wartavar, Ieremias Boghos, David David, Toros David. Sono stati beatificati da papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1982.

fra Sergio Galdi d’Aragona