“Fratelli tutti”: un invito a riformare la società alla luce dell’ecologia integrale | Custodia Terrae Sanctae

“Fratelli tutti”: un invito a riformare la società alla luce dell’ecologia integrale

Fr. Giorgio Vigna li definisce “strumenti di prima necessità” utilizzabili da quanti lavorano per la cura e la bellezza del Creato. Così il responsabile della commissione GPIC (Giustizia Pace e integrità del Creato) per la Custodia di Terra Santa introduce la bibliografia da lui redatta e oggi scaricabile qui. Da scritti francescani a fonti della Santa Sede o encicliche, sono stati raccolti i documenti necessari per la formazione e il lavoro sul campo dell’animazione educativa o pastorale, riguardo a Giustizia, Pace e integrità del Creato. “Il criterio è stato quello della disponibilità di reperire i materiali online - ha spiegato Fr. Giorgio -. I primi destinatari di questa bibliografia sono i frati della Custodia di Terra Santa e dell’Ordine dei Frati Minori, ma poi anche tutti coloro che sono interessati a questi temi”. Particolare attenzione è stata data ai documenti della Chiesa e dell’Ordine dei Frati Minori e ai sussidi di varia provenienza.

“La Terra Santa presenta certamente una peculiarità per l’ambiente sociopolitico e religioso. In questo contesto il nostro ufficio non deve lanciare direttamente iniziative, ma fare animazione per i frati che operano in vari campi e saranno loro poi a prendere iniziative - continua Fr. Giorgio -. Dopo la pubblicazione dell’enciclica papale Laudato Si’ ho svolto incontri con i frati che lavorano nelle scuole e nelle parrocchie e da lì sono scaturite iniziative autonome”. A Gerico, per esempio, il direttore della scuola di Terra Santa Fr. Mario Hadchiti ha portato avanti una attività educativa sul riciclaggio dei materiali scolastici, contro lo spreco e per favorire il riuso. Anche Fr. John Luke, superiore del convento della Custodia di Terra Santa, è molto sensibile ai temi della commissione GPIC e grazie al lavoro che fa con i migranti punta a fare proprie le parole del Papa che parlano dell’“ecologia integrale”. “Prima dell’arrivo della pandemia di Covid-19, era più semplice spostarsi - spiega Fr. Giorgio -. Era importante per andare fisicamente a incontrare soprattutto i frati più giovani in formazione a Montefalco”.

Dopo l’uscita della nuova enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti, pubblicata il 4 ottobre 2020, un nuovo impegno attende Fr. Giorgio Vigna. Il responsabile della commissione GPIC ha spiegato che sarà importante prima di tutto coinvolgere i frati dal punto di vista dello studio dell’Enciclica. “Il secondo livello sarà quello della sensibilizzazione alle tematiche trattate, attraverso incontri con i direttori delle scuole e della parrocchie della Custodia, ma anche con interlocutori esterni, nel mondo ebraico, per esempio, dove ho sentito che alcuni rabbini sono entusiasti dello scritto del Papa”. Secondo Fr. Giorgio, Fratelli tutti vuole riformare la società su diversi piani: sul piano familiare, relazionale e politico.

“Voglio sottolineare in particolare la necessità dell’ecologia integrale, che in Fratelli tutti viene ribadita”. L’idea di Papa Francesco, esplicitata chiaramente già dall’Enciclica Laudato Si’, è che in questo mondo tutto sia “connesso”, “collegato” e “in relazione” ed è per questo che non si può avere cura del Creato, senza averla per gli altri, i propri fratelli, per le proprie relazioni. “È importante che si capisca che l’attenzione è all’uomo - spiega Fr. Giorgio -. È necessario fare un’opera di decostruzione, riguardo al pensiero del Papa e al concetto dell'ecologia integrale, per demolire le resistenze che molti hanno e arrivare a comprendere il messaggio dell’Enciclica”.

La metodologia usata da Francesco nella strutturazione di Fratelli tutti è diversa da quella utilizzata di solito, secondo Fr. Giorgio. Mentre si parte di solito dai principi per poi arrivare a parlare della realtà, in Fratelli tutti si parte dalla lettura della realtà e poi si dà la risposta alle problematiche della società. Il primo capitolo racconta appunto la realtà a 360 gradi, dall’economia alle relazioni, nell’ottica appunto dell’ecologia integrale, fino ad arrivare all’ultimo capitolo che raccoglie i riferimenti biblici. 

“Credo che sia possibile leggere l’Enciclica secondo diverse chiavi di lettura: quella politica, antropologica (filosofica e teologica), della teologia delle religioni (per capire che ruolo hanno le religioni per lo sviluppo umano e sociale e come possono interagire tra di loro) e usare una chiave di lettura francescana. Un francescano che non è appassionato di ecologia integrale non è un francescano, ma per dire questo bisogna smontare un pregiudizio ricorrente”, sostiene il responsabile della commissione GPIC della Custodia. San Francesco è noto per la sua attenzione alla natura e agli animali, infatti, ma non si può non tener conto del suo atteggiamento nei confronti dell’uomo, come si vede nella cura che aveva per il lebbroso o per un frate malato. “San Francesco era attento alla persona e a coglierne il valore anche nella sua debolezza”.




 

Beatrice Guarrera