Gli ultimi giorni del Convegno dei Formatori 2011 | Custodia Terrae Sanctae

Gli ultimi giorni del Convegno dei Formatori 2011

Assisi, 17-18 febbraio 2011

Nel terzo giorno del Convegno dei Formatori (17 febbraio), i partecipanti hanno avuto la grazia di ritrovarsi a celebrare l’Eucaristia attorno alla tomba del Serafico P. S. Francesco ad Assisi. Il celebrante, p. Giuseppe Ferrari, Delegato del P. Custode per l’Italia, ha richiamato i confratelli a seguire la pedagogia della piccolezza, praticata da S. Francesco (cfr. il Vangelo della sua festa, Mt 11,25-30), e ha ricordato che il compito educativo dei formatori consiste nel responsabilizzare i formandi all’osservanza del S. Vangelo, che abbiamo promesso nella nostra professione religiosa. La mattinata è stata quindi lasciata libera per la preghiera personale o la visita ai Luoghi Santi francescani. Nel pomeriggio il gruppo si è spostato al santuario della Verna, dove resterà nei prossimi due giorni. Alla Verna stanno svolgendo il loro noviziato i tre novizi della Custodia di Terra Santa.

Nel quarto giorno del Convegno (18 febbraio), ormai nel mistico clima della Verna, p. Bruno Varriano, Responsabile custodiale dell’Animazione vocazionale e Psicologo, ha presentato ai partecipanti i risultati di una ricerca da lui condotta, per testare l’autovalutazione del Formatore rispetto alle sue competenze e convinzioni. Prima ha offerto una sintesi dell’identità del Formatore, figura che non può essere improvvisata, ma richiede una specifica preparazione, per poter essere un valido compagno di viaggio che accompagni il formando alla felicità della sua piena realizzazione.

Alla fine della mattinata, durante la S. Messa, il presidente, p. Bahjat Karakach, Maestro dei Postulanti, ispirato dalla prima lettura del giorno (Gen 11, l’episodio di Babele), ha sottolineato che Dio non ama l’uniformità e il pensiero unico, ma vuole che la nostra unità sia costruita sulla libertà dei singoli e sulle differenze che ciascuno (anche dei formandi) può portare alla costruzione del progetto comune.
Nel pomeriggio c’è stato un incontro con p. Lorenzo Coli, Maestro dei Novizi alla Verna, e i membri del Cœtus formatorum del Noviziato. Il p. Custode lo ha introdotto richiamando le ragioni per le quali la Custodia di Terra Santa quest’anno ha scelto di chiudere il Noviziato di Betlemme e ha deciso di appoggiarsi alla Provincia toscana per la formazione dei nostri novizi. P. Lorenzo ha indicato nella grazia del Luogo Santo della Verna uno dei valori più grandi del Noviziato, che per il resto si articola come qualunque altro Noviziato dell’Ordine. Dopo l’incontro, gli Animatori vocazionali si sono riuniti per ulteriori chiarimenti sulla creazione del sito web per l’animazione e per discutere di problemi concreti che riguardano l’arrivo dei ragazzi nelle case di Formazione.

La mattina del 19 febbraio ci si è ritrovati per una ultima mattinata di lavori. P. Noel Muscat ha presentato una bozza di programma, diviso in quattro momenti, per il tempo che i Postulanti e gli Aspiranti trascorreranno in Terra Santa: in particolari i candidati devono prendere contatto con la specifica missione francescana di custodia dei Santuari della Redenzione insieme alla visita degli stessi Luoghi Santi.

Al termine si è svolta una verifica dei lavori di questi giorni e si è elaborato un ‘Documento finale’ che spieghi a tutti i Frati i frutti maturati in questo tempo di grazia, vissuto insieme. La vera conclusione del Convegno è stata però la S. Messa nella Cappella delle Stimmate, in cui il presidente, il p. Custode Pierbattista Pizzaballa, ha ricordato che, secondo la III considerazione sulla Stimmate del Libro dei Fioretti, S. Francesco avrebbe chiesto qui al Signore due grazie: sentire nel cuore, per quanto possibile, lo stesso amore che aveva condotto Gesù a morire per noi, e provare nella carne lo stesso dolore da lui sofferto sulla Croce. Il nostro ministero di formatori, ha concluso il p. Custode, deve portare i formandi non ad una semplice maturazione umana, ma alla stessa immedesimazione a Cristo, che S. Francesco ha vissuto qui alla Verna fino al punto da ricevere l’impressione delle S. Stimmate.