La Custodia di Terra Santa, tramite il vicario Fr. Ibrahim Faltas, in prima linea per l’aiuto ai bambini di Gaza

La Custodia di Terra Santa, tramite il vicario Fr. Ibrahim Faltas, in prima linea per l’aiuto ai bambini di Gaza

Atterrato a Roma il primo volo dell’operazione umanitaria per fornire cure mediche ai bambini di Gaza

Dall’Aeroporto militare di Ciampino di Roma arrivano il 29 gennaio le prime immagini notturne che testimoniano l’avvio dell’operazione umanitaria rivolta a fornire cure mediche ai bambini di Gaza.

Attraverso il valico di confine di Rafah, attualmente unico punto di uscita dalla Striscia di Gaza, i primi 11 minori e un maggiorenne, ammalati o feriti durante i massicci bombardamenti, hanno potuto raggiungere l’Egitto e da lì essere imbarcati nell’aereo diretto a Ciampino.

Un passo verso la pace

Ad attenderli, insieme al Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, al Generale Francesco Paolo Figliuolo, all’ambasciatrice palestinese in Italia Abeer Odeh e a tante altre autorità civili e militari, c’era anche fr. Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa, coinvolto in prima linea in questo importante momento, che lui ha definito un “passo verso la pace”. Fin dall’inizio del conflitto infatti la sua voce di condanna e denuncia contro la guerra non ha mai smesso di levarsi, attraverso tutti i mezzi di comunicazione e dovunque ne abbia avuto la possibilità: l’orrore della guerra che “causa dolore alle popolazioni civili innocenti e soprattutto ai più piccoli” è il suo grido che da sempre si è unito a quello di papa Francesco, che costantemente ripete come “la guerra sia una negazione dell’umanità”.

Come direttore delle scuole della Custodia di Terra Santa è sempre stato particolarmente attento ai bambini, alle loro necessità e ai loro bisogni. In quanto nativo egiziano e profondo conoscitore del Medio Oriente, in numerose circostanze ha avuto un ruolo importante in delicate operazioni diplomatiche, che anche stavolta si sono concretizzate nelle trattative per riuscire a portare aiuto ai bambini dell’enclave palestinese.

La missione incoraggiata da papa Francesco

«Il 22 novembre 2023 ho incontrato Papa Francesco in udienza privata: sono uscito da quell'incontro incoraggiato dalla sua attenzione e dal suo sguardo paterno – ha detto fr. Ibrahim –.  Davanti allo strazio di questi bambini, vittime innocenti del conflitto che sta dilaniando ancora una volta la Terra Santa, mi sono immediatamente attivato con le strutture ospedaliere e con il governo italiano ricevendo subito, da parte di tutti, un consenso e un’adesione davvero encomiabili».

Dopo ieri notte, nei prossimi giorni salperà per l’Italia anche la nave-ospedale Vulcano, per poi attendere un nuovo ponte aereo a febbraio. Il Bambin Gesù di Roma, il Gaslini di Genova, il Rizzoli di Bologna, il Meyer di Firenze sono gli ospedali che accoglieranno i primi bambini, ma anche altre strutture sanitarie hanno dato la disponibilità nel fornire le cure mediche necessarie per i giovani vittime del conflitto.

Il sentito ringraziamento all'Italia

Il Vicario della Custodia di Terra Santa non nasconde la gratitudine e la riconoscenza verso il popolo italiano: «È doveroso per me valorizzare l'aiuto e la solidarietà del popolo italiano alla Terra Santa: gli italiani non offrono solo parole, ma realizzano azioni concrete di persone che mettono avanti la disponibilità del cuore e lo fanno con competenza e cura».

«È iniziato un importante percorso di Pace – sottolinea ancora fr. Ibrahim - che è la sola strada da percorrere: iniziando con l'aiuto ai bambini feriti abbiamo intrapreso la strada giusta. Guardiamo alla sofferenza di questa umanità ferita: il dolore non ha colore e neanche carta d'identità».

Silvia Giuliano