Solenne visita al Santo Sepolcro del nuovo Console di Francia Nicolas Kassianides

Solenne visita al Santo Sepolcro del nuovo Console di Francia Nicolas Kassianides

Giovedì 11 gennaio il nuovo Console Generale di Francia a Gerusalemme Nicolas Kassianides ha fatto il suo primo ingresso nella città santa, a cui è seguita la sua visita ufficiale al Santo Sepolcro.

Lo stretto legame della Francia con la Custodia di Terra Santa risale al periodo ottomano, quando nel XVI secolo il Sultano Solimano il Magnifico, con il Trattato delle Capitolazioni, affidò alla Francia la protezione dei Luoghi Santi. Da quel momento in poi, la Custodia e la Francia hanno sempre collaborato, ciascuno a suo modo, per la difesa dei luoghi santi e nel sostegno alle comunità cristiane locali.

Nel tempo, la Custodia ha ricevuto il supporto di altre nazioni latine (Italia, Spagna e Belgio), ma il Console Generale di Francia rimane il solo diplomatico straniero ad avere il privilegio di una visita ufficiale nella Basilica del Santo Sepolcro.

Ingresso dalla Porta di Giaffa e visita al Sepolcro

Nicolas Kassianides ha varcato la Porta di Giaffa di Gerusalemme alle 14.15, sotto una pioggia battente che però non ha scoraggiato la partecipazione di numerosi frati francescani che lo attendevano all’ingresso della Porta.

Il corteo, formato dal Console Generale e consorte, dal personale diplomatico e numerosi religiosi e cittadini francesi residenti nel Paese, ha attraversato, preceduto dai kawas, le strette vie della Città Vecchia. Ad attendere il Console, all’ingresso della Basilica, vi erano il Presidente del Santo Sepolcro Fra Stéphane Milovitch e i responsabili delle Comunità greco-ortodossa e armena che lo hanno accompagnato all’Edicola, presso la quale Fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa, lo ha calorosamente accolto.

Il Custode di Terra Santa accoglie il Console

Di fronte alla Tomba, il Custode di Terra Santa gli ha rivolto il suo benvenuto: «Permettetemi di accogliervi con le parole care a San Francesco, così tanto legate alla situazione attuale: “Il Signore vi dia la sua pace”. È al tempo stesso una benedizione e un saluto di augurio per un diplomatico dedito alla soluzione pacifica di problemi e conflitti». Il Custode ha ribadito la potenza del Sepolcro vuoto, citando i princìpi del motto della Repubblica francese: «Per un cristiano, non c'è luogo più significativo e fonte di forza divina di questa Tomba vuota. È il luogo in cui Gesù ci ha resi tutti Fratelli come figli dello stesso Dio, per questo uguali in dignità e liberi dalla morte e dal peccato».

«Il sostegno della Francia alla Custodia di Terra Santa - ha sottolineato Fra Francesco Patton - continua anche ai nostri giorni, non solo nel sostegno finanziario per le nostre scuole e per il Terra Sancta Museum, ma anche nell'attenzione alle comunità che ci sono state affidate, nella preoccupazione che condividiamo per l'attuale situazione di guerra e nello sforzo di mantenere l'equilibrio attraverso lo Status Quo, in particolare a Gerusalemme».

Dopo la proclamazione del Vangelo della Risurrezione e la benedizione del Console e della sua nuova missione, Kassianides ha potuto sostare in preghiera all’interno dell’Edicola, prima di essere accompagnato da Fra Stéphane in una breve visita della Basilica, insieme alla sua delegazione.

L’ingresso nella Basilica di Sant’Anna

In seguito i frati francescani hanno accompagnato il Console Generale alla Chiesa di Sant’Anna, dominio nazionale francese. Qui, i padri Missionari d'Africa responsabili del sito lo hanno accolto all'ingresso per l’entrata solenne al suono del Te Deum.

Al termine della breve celebrazione, il Console Generale ha ringraziato la Custodia, i Padri Bianchi e l'Assemblea, ricordando la grave situazione attuale della guerra, ribadendo la solidarietà con le popolazioni della Terra Santa sconvolte dal conflitto e sostenendo con forza la cessazione delle ostilità. «La continuità del ruolo protettore della Francia non è retorico – ha detto il Console generale –. Questa di oggi non è una commemorazione che guarda il passato, ma segna l’incessante impegno e il costante ruolo del nostro Paese nella tutela e nella protezione dei luoghi santi e dei cristiani, lavorando insieme a tutti voi per costruire la pace».

Silvia Giuliano