Una Pasqua a porte chiuse…e in streaming | Custodia Terrae Sanctae

Una Pasqua a porte chiuse…e in streaming

Fr. IBRAHIM FALTAS, ofm

Custodia di Terra Santa

"Personalmente questa è la trentesima settimana santa che passo qui in Terra Santa…sono qui da 30 anni…e mai ho passato una settimana santa come questa."

 

"Una Settimana Santa e una Pasqua celebrate a porte chiuse”: questo il titolo di una delle notizie più diffuse dai notiziari, con le immagini delle Chiese di tutto il mondo, dalla Basilica di San Pietro in Vaticano al Santo Sepolcro di Gerusalemme, senza fedeli.

 

Fr. IBRAHIM FALTAS, ofm

Custodia di Terra Santa

"Penso che per la prima volta nella storia, per la prima volta abbiamo visto Gerusalemme cosi, abbiamo visto tutto il mondo cosi."

Per Padre Ibrahim la cancellazione della processione della Domenica delle Palme da Betfage, la più grande manifestazione cristiana della Terra Santa, è stata un duro colpo.

 

Difficile è stato poi, per Fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, ripercorrere con pochissimi frati la Via Crucis del Venerdí Santo per le vie di Gerusalemme, solitamente partecipata da migliaia di fedeli.

 

Fr. IBRAHIM FALTAS, ofm

Custodia di Terra Santa

"Ci avevano detto che la processione per le strade non si poteva fare. Abbiamo lottato, parlato con tutti, con la polizia, per farla in 10 persone: non hanno voluto. Solo in 4…e cosi in 4 abbiamo fatto la via crucis."

 

Padre Ibrahim ricorda anche un altro momento al quale ogni anno partecipano moltissime persone, il Funerale di Cristo: la liturgia che la sera del Venerdí Santo ripercorre i momenti e i gesti immediatamente successivi alla morte di Gesù, dal Calvario alla pietra dell’Unzione fino al Santo Sepolcro.

 

Fr. IBRAHIM FALTAS, ofm

Custodia di Terra Santa

"Mi sono commosso…sono rimasto male nel vedere il Funerale di Cristo solo con 10 persone. Penso che questo sia stato un messaggio per noi, un messaggio forte che ci ha ricordato tutte le persone che in questi giorni sono morte da sole. Ci ha ricordato che in realtà non erano sole: Gesù era con loro, Lui le ha accompagnate nella Gerusalemme celeste.

Questa Pasqua deve essere considerata un passaggio, come il passaggio dalla schiavitù dell’ Egitto alla terra promessa; un passaggio da questa emergenza alla nostra vita normale."

 

Quella appena trascorsa è stata anche una Settimana Santa in diretta streaming.

 

Numerose le trasmissioni curate dal Christian Media Center: dalla benedizione su Gerusalemme dal Santuario del Dominus Flevit la Domenica delle Palme all’Hora Santa dal giardino del Getsemani, fino alla vigilia e al giorno di Pasqua dal Santo Sepolcro.

 

Di fronte all’obbligo di rimanere in casa, inoltre, la prima decisione del Patriarcato Latino di Gerusalemme è stata quella di portare nelle case le celebrazioni della Settimana Santa dalla co-cattedrale del Patriarcato, riunendo cosí tutta la comunità cristiana araba della diocesi attorno al proprio vescovo.

 

Le trasmissioni, anche in questo caso curate dal Christian Media Center, sono state riprese da varie piattaforme, tra cui Palestine Tv e il sito www.abouna.org.

 

P. IBRAHIM SHOMALI

Cancelliere del Patriarcato Latino di Gerusalemme

"I numeri della partecipazione alle trasmissioni sono molto alti: migliaia e migliaia di cristiani hanno seguito le celebrazioni in streaming, anche i cattolici che solitamente non celebrano la Pasqua secondo il calendario occidentale – come nella zona di Ramallah – e numerosi ortodossi e abbiamo avuto tanti commenti positivi."

 

KHALED SUKKAR

Direttore Generale Palestine TV

"C’è una collaborazione buona e stabile tra Palestine TV e il Christian Media Center, in base alla quale ci scambiamo informazioni, fotografie e interviste, specialmente ora con questa epidemia…per cui stiamo trasmettendo tutte le celebrazioni religiose cristiane, incluse messe e preghiere, per tutto il mondo.

E’ un obbligo per la “Palestinian Broadcasting Corporation”, specialmente in questi giorni, per aiutare le persone a pregare dalle proprie case."

 

“E’ stato un lavoro importante – spiega Padre Shomali -, come testimoniano le numerose risposte positive da parte della gente. Molte persone hanno detto “per la prima volta capiamo meglio la santa messa, celebriamo meglio l’Eucaristia. Di solito dobbiamo tenere d’occhio i bambini e, si sa, loro non riescono a stare fermi in chiesa tre ore di seguito…a casa invece è stato tutto più tranquillo””.

E proprio alla preghiera in famiglia rimane ora rivolta un’attenzione costante:

 

P. IBRAHIM SHOMALI

Cancelliere del Patriarcato Latino di Gerusalemme

"Stiamo facendo anche dei concorsi biblici sulla Settimana Santa, sulla Passione di Gesù, affinchè la famiglia si sieda e dialoghi insieme. Ogni sera alle 22 c’è poi il Rosario organizzato da abouna.org per far sì che tutta la famiglia si possa riunire e preghi insieme da casa. Riteniamo sia fondamentale che ritorni il concetto della chiesa domestica, che la famiglia preghi…in famiglia."

 

Christian Media Center