Tiberiade è la più importante città che si affaccia sul lago di Galilea e tale poteva essere già al tempo di Cristo, in quanto residenza del tetrarca Erode Antipa. Egli stesso l’aveva fondata e le aveva dato il nome del suo protettore e amico, l’imperatore Tiberio Cesare. Nel vangelo secondo Giovanni si fa menzione di barche giunte dalla città di Tiberiade sul luogo della moltiplicazione dei pani (Gv 6,23). La cresciuta importanza della città è testimoniata dal fatto che il lago è chiamato “Mare di Tiberiade”.
Secondo Epifanio, il cristianesimo si affermò in Tiberiade in maniera manifesta nel IV secolo, quando un convertito dal giudaismo, il conte Giuseppe, ottenne dall’imperatore Costantino il permesso di costruire una chiesa sul luogo del tempio pagano di Adriano. Da lui sappiamo pure che a Tiberiade (come a Nazaret e a Cafarnao) c’erano ebrei che credevano in Cristo e conservavano e diffondevano i libri del Nuovo Testamento tradotti in lingua ebraica. Durante e dopo il periodo crociato la difficoltà di visitare con sicurezza i dintorni del lago portò a concentrare a Tiberiade molti ricordi: guarigione di un lebbroso; casa della suocera di Pietro; episodio della peccatrice che lavò con le sue lacrime i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli; guarigione della donna curva; episodio del centurione; paralitico calato dal tetto e addirittura l’esaudimento della donna cananea, che avvenne invece nei dintorni di Tiro e di Sidone (Libano).