Militari d’Israele fanno gli auguri di natale ai Francescani | Custodia Terrae Sanctae

Militari d’Israele fanno gli auguri di natale ai Francescani

Alcuni responsabili delle forze militari israeliane porgono gli auguri natalizi ai francescani.

In Terra Santa più di una volta le feste delle diverse comunità religiose si accavallano. In questi giorni gli ebrei celebrano la festa di Hannuka o “delle Luci”, e i cristiani stanno preparandosi al Natale.

Un’occasione ideale per lo scambio di auguri tra i capi militari di Israele, incaricati per la Cisgiordania, e i Francescani di Terra Santa. Il Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, accompagnato dal Vicario, fra Artemio Vitores, fra Ibrahim Faltas, responsabile delle relazioni con le Autorità Israeliane, e alcuni altri frati, hanno ricevuto Jouseph Mislik, coordinatore generale militare per la Cisgiordania, Aviv Figel, incaricato per la zona di Betlemme, e altre Autorità militari, nel divano del convento di San Salvatore.

Non è stato un incontro protocollare. L’amicizia e il buon umore sono stati la nota dominante di questo scambio di auguri che è durato quasi 45 minuti. E si è parlato soprattutto di pace; e specialmente di Betlemme. Non con grandi discorsi, ma nella comune ricerca di gesti concreti. Siamo alla vigilia di Natale e i francescani hanno chiesto ai militari di fare tutto il possibile perché tanto i pellegrini quanto i cristiani locali, possano andare a Betlemme ad adorare il Principe della Pace in un clima di tranquillità e di gioia. L’Autorità militare israeliana ha detto di aver concesso migliaia di permessi agli abitanti di Betlemme perché sia loro possibile - dal 21 dicembre 2006 al 21 gennaio 2007 – visitare i propri familiari a Gerusalemme e in altri luoghi; e altrettanti permessi sono stati distribuiti ai cristiani di altre zone, inclusi i cristiani d’Israele, perché possano accedere a Betlemme.

I francescani chiamo questo “motivi di speranza”, cioè piccoli gesti di pace, che aiutano a creare un ambiente natalizio. Gli angeli a Betlemme annunziarono la pace come dono del Signore, e il Signore sempre suggerisce al cuore degli uomini di buona volontà la necessità di costruire i ponti della concordia e dell’amore. E’ ciò che da 800 anni fanno i francescani, in questa Terra che è Santa perché scelta da Dio.

Fra Artemio Vitores ofm