Introduzione al Centenario del Santuario del Monte Tabor

Introduzione al Centenario del Santuario del Monte Tabor

Monte Tabor, 6 agosto 2023, Solennità della Trasfigurazione

Noi oggi siamo qui ad aprire il giubileo del centenario di questa basilica la cui progettazione iniziò nel 1911 ad opera di Giulio Barluzzi e fu poi ripresa nel 1919 dal fratello Antonio, al quale fu affidata la realizzazione dell’opera che durò dal 1921 al 1924. È l’opera prima di Antonio Barluzzi, ed è frutto della collaborazione con il fratello Giulio e ha visto poi la partecipazione di una serie di artisti italiani per la parte decorativa.

Il senso della Basilica della Trasfigurazione è descritto bene dallo stesso Antonio Barluzzi nella sua opera dedicata a “La nuova architettura dei santuari di Terra Santa”.

Scrive Barluzzi: “Primo elemento della basilica che rievoca in sito l’apparizione luminosa di Gesù nella gloria del Padre ai tre Apostoli estatici e tremanti di commozione non poteva essere che la luce. E luce piove abbondante dalla doppia serie delle finestre superiori attraverso marmoree transenne con chiari vetri opalescenti; e scintillio come di fari accesi danno i vetri alabastrini dell’abside centrale soprattutto nelle prime ore del mattino: e contro ogni consuetudine illuminata è la stessa cripta del suo artistico finestrone a tutto sesto: e i raggi del sole al tramonto che investono in pieno la grande trifora della facciata, mentre aumentano e riscaldano la luminosità dell’ambiente, in alcuni giorni dell’anno ascendono di vibranti splendori le tessere d’oro del catino absidale, e proprio ai piedi del Cristo, sicché la Sua figura sembra slanciarsi verso l’alto con efficace e sorprendente meraviglia dello spettatore.

Perfino la copertura contribuiva agli effetti luminosi in quanto nella sua assoluta semplicità constava di grandi tavelloni marmorei adagiati sui travetti che collegano le capriate. Si è perduta quella ondeggiante trasparenza quando fu sovrapposta una nuova copertura di sicurezza” (AAVV, Artisti italiani in Terrasanta, Ed. Musei Vaticani, 2017, p. 341)

La ricorrenza dei giubilei del Getsemani e del Tabor ci ha indotti a chiedere alla Penitenzieria Apostolica di poter aggiornare e riproporre le indulgenze per i pellegrini che visitano i Santuari di Terra Santa. E la Penitenzieria apostolica ha risposto in data 31 marzo accogliendo la nostra richiesta e rinnovando la possibilità di vivere l’esperienza dell’indulgenza attraverso il pellegrinaggio ai principali santuari che sono curati dalla Custodia di Terra Santa.

In particolare, i fedeli locali e i pellegrini possono ottenere l’indulgenza per sé o per i loro cari defunti, qui al Santuario del Tabor, partecipando alla celebrazione Eucaristica durante un pellegrinaggio.