Saranno canonizzati il 20 ottobre 2024 i beati Martiri di Damasco: Manuel Ruiz López e sette compagni, dell’Ordine dei Frati Minori, e Francesco, Mooti e Raffaele Massabki, fedeli laici maroniti. Lo ha stabilito il Concistoro ordinario pubblico, convocato questa mattina a Roma, per la Canonizzazione di alcuni beati, e presieduto da Papa Francesco.
“Sono cristiano e morirò da cristiano”
Il martirio si colloca nel contesto della persecuzione contro i cristiani ad opera dei Drusi sciiti in Libano e in Siria. Nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1860, un commando entrò nel convento francescano nel quartiere cristiano di Bab-Touma e uccise gli otto frati e i tre fedeli maroniti. Manuel Ruiz, il guardiano, al momento dell’irruzione, corse in chiesa a prendere il SS. Sacramento e quando gli fu ordinato di convertirsi all’Islam, pena la morte, disse: “Sono cristiano e morirò da cristiano” e fu assassinato sull’altare. (QUI la storia completa)
La commemorazione a Damasco
La notizia è stata accolta con gioia a Damasco, dove sono in corso i preparativi per la commemorazione annuale che si terrà la sera del 10 luglio. Saranno presenti il vescovo latino di Aleppo, Hanna Jallouf, e l’arcivescovo maronita di Damasco Samir Nassar. Sarà celebrata la Messa e seguirà una processione con le reliquie nelle vie del quartiere cristiano, dove hanno versato il loro sangue per la fede migliaia di cristiani. Fra Firas Lufti, della Custodia di Terra Santa, guardiano del convento francescano di Bab-Touma, spera di poter portare una piccola delegazione della parrocchia a Roma per la canonizzazione.
La canonizzazione a Roma
Il 20 ottobre, insieme ai Martiri di Damasco, saranno canonizzati anche Giuseppe Allamano, sacerdote, fondatore degli Istituti dei Missionari della Consolata e delle Suore Missionarie della Consolata; Marie-Léonie Paradis, fondatrice della Congregazione delle Piccole Suore della Santa Famiglia ed Elena Guerra, fondatrice della Congregazione delle Oblate del Santo Spirito, dette “Suore di Santa Zita”. La cerimonia si terrà a Roma, in Vaticano.
Marinella Bandini
