Celebrazione della Natività di Maria Vergine - 2008 | Custodia Terrae Sanctae

Celebrazione della Natività di Maria Vergine - 2008

La processione inizia a San Salvatore, sede della Custodia di Terra Santa a Gerusalemme, sotto la guida del vicario custodiale, fra Artémio Vítores. I francescani raggiungono la comunità dei fedeli a Sant’Anna. La quindicina di frati francescani scende per via San Francesco, risale la Via Dolorosa poi la via della Porta dei Leoni, nel cuore della Città Vecchia. Il rumore dei bastoni dei Kawas, che aprono la processione, si mescola ai suoni della città. Nel souk, i venditori attirano i passanti con le loro grida. Si può sentire un professore arabo che tenta di riportare la calma tra i suoi ragazzi. Alcuni gruppi di pellegrini mormorano tre parole, fanno il segno della croce e si scostano al passaggio del corteo.

All’arrivo nella basilica Sant’Anna, luogo tradizionalmente venerato come la casa di Anna e Gioacchino, genitori della Vergine Maria, il gruppo è considerevolmente aumentato. I fedeli sono venuti numerosi per celebrare la Natività di Maria, questo 8 settembre.

Qui si parlano dieci lingue, forse anche di più. All’italiano dei francescani si sono aggiunti il francese, l’arabo, lo spagnolo, il tedesco, il portoghese, il greco, l’hindi, il russo e il latino.

S.Ecc. il sig. Alain Rémy, Console generale di Francia, arriva e prende il posto per lui preposto per assistere a questa Messa consolare. Prima di iniziare la Messa, i celebranti scendono in grotta per incensare l’icona della Natività. Rumori di sedie: ci si saluta, ci si presenta, ci si riconosce.

Si crea un silenzio quando la celebrazione si sposta dalla grotta al presbiterio. Fra Stéphane Milovitch, segretario della Custodia presiede la celebrazione. Silenzio relativo a causa dei pellegrini che entrano ed escono dalla basilica per tutta la durata della celebrazione, il che non sembra disturbare nessuno. I fedeli sono concentrati nella loro preghiera e nel loro canto.

All’esterno, si pazienta. Ci si tiene occupati. Si discute con il vicino. Qui, un frate indiano ritrova dei connazionali, là, un sacerdote spiega a dei sorpresi neerlandesi che “si tratta della Messa solenne della festa della Madonna” e che si protrarrà ancora per qualche minuto.

L’ultimo canto non ha ancora finito di risuonare, i fedeli scendono dalla basilica nella grotta per onorare il luogo e l’icona della nascità della Vergine. Ci si ritrova poi nel giardino dei Padri Bianchi e ci si racconta tutto quello che non è stato possibile di raccontarsi prima della Messa. Si cerca una lingua comune, si mescolano le lingue…

Per un istante si è potuto sentire pregare e parlare con una sola voce e le divisioni che vive questo paese sembrano quasi dimenticate. Per un istante soltanto.

David Francfort