“Cercate il Signore, mentre è vicino”: la commemorazione del Battesimo del Signore al fiume Giordano | Custodia Terrae Sanctae

“Cercate il Signore, mentre è vicino”: la commemorazione del Battesimo del Signore al fiume Giordano

Gerico, 27 ottobre 2011

Lasciandosi alle spalle Gerusalemme ed entrando nel Deserto della Giudea, attraverso la pianura di Gerico, poco distante dalla strada per Tell es-Sultan, che ospita l’antica Gerico e che conduce al Monastero greco-ortodosso della Quarantena, si trova il luogo dove, dal V secolo, è ricordato il Battesimo di Gesù. Qui, a pochi passi dalle sponde del fiume Giordano, le diverse confessioni cristiane possono celebrare le loro funzioni in occasione dell’Epifania, che contempla anche la liturgia per il Battesimo del Signore. Nuovamente aperto al pubblico, alcuni mesi fa, dall’autorità israeliana, il sito è tornato ad essere meta del pellegrinaggio di molti fedeli. I Francescani della Custodia di Terra Santa, che normalmente commemorano il Battesimo di Gesù l’ultimo giovedì del mese di ottobre, hanno organizzato oggi in questo luogo il tradizionale pellegrinaggio, per l’ultima volta in questa data, essendo previsto, a partire dal 2012, un aggiornamento in linea con il calendario liturgico della Chiesa Cattolica che, appunto, collocherà la tradizionale celebrazione per il Battesimo del Signore la prima domenica di gennaio, dopo la festa dell’Epifania (6 gennaio).

La comunità francescana, guidata dal Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, ha partecipato numerosa a questa suggestiva celebrazione, che ha richiamato anche moltissimi cristiani locali, provenienti non soltanto dalle vicine zone israeliane e palestinesi di Gerusalemme, Gerico e Betlemme, ma anche dalla Galilea e da altre regioni distanti. Molti anche i pellegrini di diversi Paesi convenuti al Giordano per l’occasione e unitisi in preghiera in questo santo luogo. Dopo la processione cantata, che ha attraversato un breve tratto di strada nel deserto, lungo la quale erano ben visibili, in diversi punti, le rovine di antichi luoghi di culto, le centinaia di partecipanti si sono raccolte attorno alla piccola cappella con l’altare situata a poca distanza dal Giordano, disponendosi nell’adiacente piazzuola coperta.

La S. Messa, durante la quale si è celebrato il rinnovo delle promesse battesimali, è stata presieduta dal padre Custode, affiancato da fra Artemio Vitores, Vicario Custodiale, e da numerosi confratelli e altri sacerdoti concelebranti. Presente alla cerimonia anche il Console Generale di Spagna a Gerusalemme, Alfonso Portabales Vasquez. Tra i francescani concelebranti, anche fra Stephane Milovitch, attuale Guardiano della Basilica della Natività a Betlemme, e fra Quirico Calella, che custodisce la Chiesa latina di San Giovanni Battista ad Akko, dove è anche Direttore del Terra Santa School. Quest’ultimo ha portato con sé anche un gruppo di bambini della sua scuola di Akko, i quali hanno dato un piacevolissimo tocco di vivacità e di entusiasmo all’intera giornata.
Dopo la S. Messa, molti hanno voluto avvicinarsi al Giordano e bagnarsi nelle sue acque, accostarvi i più piccoli, versarsi simbolicamente un poco d’acqua sul capo, ricordando il gesto penitenziale compiuto tante volte in questi luoghi da S. Giovanni Battista e che Gesù stesso, all’inizio del Suo ministero pubblico, ha accettato di ricevere (Mt 3,13-17).

La mattinata è proseguita con la visita al Monastero greco-ortodosso costruito sul Monte della Quarantena, nome risalente al Medio Evo e legato al ricordo, che qui si conserva fin dal IV sec., dei 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto. Il bellissimo monastero, incastonato nella roccia, a metà costa, proprio sui monti che fanno da sfondo al Tell es-Sultan e che dominano da nord-ovest la pianura di Gerico, è stato edificato alla fine dell’Ottocento dai monaci ortodossi attorno alle grotte in cui vissero gli anacoreti del deserto che abitarono il luogo fin dal V sec. Percorso il sentiero a gradoni che conduce al monastero, il gruppo, guidato da fra Artemio Vitores, si è fermato sulla soglia dell’edificio per un breve momento di preghiera, accompagnato dalla lettura, in italiano, spagnolo e arabo, del brano evangelico delle tentazioni di Gesù nel deserto (Mt 4,1-11). Fra Artemio ha voluto anche ricordare che 25 anni prima, proprio in questa stessa data, 27 ottobre, Papa Giovanni Paolo II riuniva ad Assisi i leaders delle diverse religioni in occasione del primo incontro di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo. Mentre Assisi celebra in modo speciale questa ricorrenza, con la presenza di Papa Benedetto XVI alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, anche i Cristiani di Terra Santa si uniscono a Roma e alla Chiesa universale nel ricordare che le religioni non possono mai essere motivo di conflitto e di violenza, bensì via privilegiata di edificazione della pace e della reciproca comprensione. All’interno del monastero, ciascuno ha avuto la possibilità di visitare la chiesa, corrispondente ad un’antica grotta, e il piccolo santuario a cui si accede salendo alcuni gradini. Qui, sul muro occidentale, c’è una nicchia scavata nella roccia dove si trova una pietra, segnata da una croce, che indica il luogo tradizionale della prima tentazione di Gesù. Davvero splendido il panorama che si gode da questo luogo.

“Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino” (Is 55,6), esorta il profeta Isaia. Scrive Papa Benedetto XVI: “Mediante l’immersione nelle acque del Giordano, Gesù si è unito a noi. Il Battesimo è per così dire il ponte che Egli ha costruito tra sé e noi, la strada per la quale si rende a noi accessibile; è l'arcobaleno divino sulla nostra vita, la promessa del grande sì di Dio, la porta della speranza e, nello stesso tempo, il segno che ci indica il cammino da percorrere in modo attivo e gioioso per incontrarlo e sentirci da Lui amati”.

Testo di Caterina Foppa Pedretti
Foto di Marco Gavasso