Domenica Laetare, IV domenica di Quaresima | Custodia Terrae Sanctae

Domenica Laetare, IV domenica di Quaresima

Gerusalemme 3 aprile 2011

Siamo giunti alla quarta domenica di Quaresima, la domenica che tradizionalmente viene definita “Laetere” dall'incipit dell'introito cantato nella messa di questo giorno.

"Laetare, Ierùsalem, et convèntum fàcite ... Rallegrati, Gerusalemme, e voi tutti che l'amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell'abbondanza della vostra consolazione".

Il colore viola della Quaresima è alleviato dal bianco, segno della imminente solennità e della gioia della Pasqua. I paramenti, per questa domenica, sono rosa; solo in un'altra domenica dell'anno è previsto il rosa, la terza domenica d'avvento detta "Gaudete", sempre tratto dalla prima parola dell'introito preso dalla lettera di San Paolo ai Filippesi, segno della prossima venuta del Signore.

Da venerdì in Terra Santa si è passati all'ora legale. Al Santo Sepolcro invece si è rimasti all'ora solare e la celebrazione mattutina che si celebrava alle 8,30 oggi si celebra alle 9,30.

È questa una domenica festosa, una domenica che ci proietta alla futura Pasqua di Resurrezione, una domenica che, come dice il Vangelo di Giovanni, apre gli occhi alla luce divina.

Lunga e dettagliata l'omelia di Padre Nerwan Nasser ofm, di origine irachena, superiore e Vicario parrocchiale di San Giacomo apostolo a Beit Hanina, che si è soffermato nella spiegazione delle parole in aramaico del vangelo.

A presiedere oggi c'è il Patriarca di Gerusalemme Sua Beatitudine Fuad Twal, mentre a celebrare la messa è Padre Kraj Jerzy ofm che riveste molteplici incarichi in Terra Santa tra cui Direttore del Christian Information Centre di Gerusalemme e Assistente spirituale dei pellegrini.

Sabato notte i partecipati ai Vespri hanno iniziato la domenica che è proseguita con la celebrazione Solenne del Mattutino alle 00.40 a cui è seguita la prima messa.

Numerosi i pellegrini e i laici residenti che hanno partecipato alle liturgie proposte segno che, oggi come un tempo, la metodica preghiera portata avanti dai frati fin dai primi anni della loro presenza in Terra Santa è viva grazie all'attento e costante lavoro dei frati liturgisti a cui tutti noi dobbiamo un doveroso grazie.

Testo e foto di Marco Gavasso