Fare delle nostre vite un cammino verso Emmaus | Custodia Terrae Sanctae

Fare delle nostre vite un cammino verso Emmaus

Lunedì di Pasqua, sotto la pioggia, fedeli e francescani sono partiti verso di Emmaus al-Qubeibeh, villaggio a Ovest di Gerusalemme. Per trasportare al Santuario francescani, parrocchiani e pellegrini sono serviti sei o sette autobus da Gerusalemme e quattro da Betlemme.

Numerosi fedeli hanno risposto all’invito, tanto che la chiesa era stracolma. I rulli dei tamburi degli scout hanno accompagnato l'ingresso solenne nella Basilica.
La Messa è stata presieduta dal Custode di Terra Santa, Fra Pierbattista Pizzaballa, per quella che forse sarà la sua ultima Messa solenne come Custode, poiché il suo mandato giunge al temine. La liturgia è stata animata dalla Corale del Magnificat.

Fra Salem Younis, responsabile del Santuario e presente sul posto durante l'anno, ha iniziato con un saluto di benvenuto. Ha spiegato la situazione particolare del Convento di Emmaus al-Qubeibeh, situato in un villaggio ormai completamente musulmano. D'altronde, il luogo è di difficile accesso ai pellegrini il resto dell'anno a causa dei posti di blocco. Ma nonostante le difficoltà, Fra Salem Younis ha chiarito nel suo intervento, della buona intesa fraterna tra gli abitanti. Oggi un'importante delegazione delle autorità locali si è unita alla festa. Si poteva toccare con mano l'entusiasmo del frate nell'accogliere la folla di fedeli, cosa che succede solo due volte all'anno: per la festività dei Santi Simeone e Cleofa in settembre e per il Lunedì di Pasqua.

Tutti i Lunedì di Pasqua, i frati francescani della Custodia di Terra Santa si recano a Emmaus per far memoria della manifestazione del Cristo Risorto ai suoi discepoli, Cleofa e Simeone. Sul cammino verso Emmaus, i due incontrarono un uomo che spiegò loro che il Messia doveva soffrire e morire per arrivare alla sua Gloria. Sedutosi con loro per il pasto, prese il pane, lo benedisse e lo spezzò. In quel momento i due discepoli riconobbero Gesù, ma Egli scomparve. Con un entusiasmo rinnovato, i due discepoli rientrarono a Gerusalemme per raccontare agli altri cos’era successo.

All'inizio del XX secolo, i Francescani costruirono il Santuario della Manifestazione del Signore, sulle rovine di una chiesa crociata che la tradizione colloca nel luogo dove si trovava la casa di Cleofa.

Nell’omelia, Fra Feras Hejazin, Parroco di Gerusalemme, ha ricordato che qui si svolse la prima Messa dopo la Resurrezione. Simeone e Cleofa, sconvolti dalla morte di Gesù, non lo riconobbero mentre camminava con loro. Così, Fra Feras ha invitato ogni membro dell'assemblea a trovare il proprio Emmaus, nella vita di ogni giorno e riconoscervi i segni della presenza del Cristo, per rinnovare la propria fede.

Al termine della Messa, i fedeli hanno sfilato davanti all'altare per ricevere dalle mani del Custode il pane benedetto, portato in grandi ceste al momento dell'Offertorio.

Dopo la celebrazione, i partecipanti si sono ritrovati nel Convento, al riparo dalla pioggia, per il pranzo preparato nel refettorio.

Nel primo pomeriggio i fedeli sono ritornati in chiesa per i Vespri. Prima è stato esposto il Santissimo Sacramento e, dopo il canto dei Vespri, è stata donata la Benedizione eucaristica. Questa giornata conclude la Settimana Santa, dopo cinque giorni intensi di celebrazioni pasquali nei luoghi della Passione e della Resurrezione.