Festa nazionale spagnola 2008: problematiche circa i valori religiosi | Custodia Terrae Sanctae

Festa nazionale spagnola 2008: problematiche circa i valori religiosi

Pochi sanno, al di fuori della Spagna, che la tradizione riconosce a Saragozza il privilegio di essere il più antico luogo di culto europeo dedicato alla Madonna. Numerosi santuari mariani sono sorti a seguito dell’apparizione della Madre di Dio ma nessuno ha il carattere antico o la particolarità di quello di Saragozza. Questa data commemora anche la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo nel 1492. Ed è stata scelta come “festa nazionale e giorno dell’"ispanidad”. A Gerusalemme, è tradizione celebrare questo giorno in preghiera con una messa solenne presenziata dal Console generale di Spagna.

Il suo connazionale, fra Artemio Vitores, il Vicario custodiale, ha presieduta la Santa Messa del giorno alla presenza di alcuni rappresentanti della comunità spagnola. Nella sua omelia, ha anche ricordato che questo giorno commemora l’incendio che devastò, 200 anni or sono, il Santo Sepolcro. “Quest’incendio ha segnato l’inizio dell’allontanamento delle Nazioni cattoliche dalla causa dei luoghi santi poiché la politica anticlericale dell’occidente, frutto della Rivoluzione francese, ha loro inoculato il virus della laicità”.

“In teoria, non dovrebbe esistere alcuna antinomia tra religione e Stato perché la laicità dello Stato è un principio legittimo se è concepita come distinzione tra comunità politica e comunità religiosa ed i cristiani sono i discepoli di Colui che pronunciò questa frase lapidaria: “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”, ha proseguito fra Artémio prima di continuare e di auspicare, come il Santo Padre, una laicità aperta.

E, dunque, in un raccoglimento religioso e pacificato che è potuto risuonare nella chiesa di San Salvatore l’inno nazionale spagnolo, la « Marcha Real » (la Marcia reale).

“Si tratta sempre di una festa molto commovente, ha dichiarato il Console Generale, il sig. Ramon Ansoain. Questa festa ci ricorda la storia del nostro paese, come ha sottolineato il vicario custodiale, nonché il suo ruolo nell’evangelizzazione dell’America e la diffusione della cultura ispanica”. Secondo il Console Generale, “la comunità spagnola posta sotto la giurisdizione del Consolato Generale di Gerusalemme (che comprende Gerusalemme ed i territori palestinesi) conta tra i 4 e i 5.000 membri. La maggior parte ha dei legami con delle comunità religiose. C’è, però, anche a Gerusalemme ed in Israele, una comunità ebrea spagnola. In Spagna, ebraismo, cristianesimo ed islam hanno lasciato una profonda impronta nella cultura”.

“Oggi, giorno della festa nazionale, non è il momento di dividerci ma quello di unirci. Non c’è posto per dei muri ma solo per dei ponti”, ha concluso fra Artémio.

Mab