Il presidente del Consiglio pontificio per la promozione dell’unità dei cristiani incontra il Custode di Terra Santa | Custodia Terrae Sanctae

Il presidente del Consiglio pontificio per la promozione dell’unità dei cristiani incontra il Custode di Terra Santa

Domenica 19 dicembre, il Custode di Terra Santa P. Pierbattista Pizzaballa, ha accolto in presenza della comunità, al convento di San Salvatore di Gerusalemme, casa madre della Custodia di Terra Santa, Sua Eminenza, il Cardinal Kurtl Koch, di passaggio in Terra Santa. Invitato come vescovo di Basilea (svizzero-tedesco) in occasione dell’inaugurazione della nuova ala del Baby Caritas Hospital di Betlemme, Monsignor Koch, è stato poi elevato alla porpora cardinalizia il 20 novembre 2010.

Egli inoltre, a partire dal primo luglio scorso, è presidente del Consiglio pontificio per la promozione dell’unità dei cristiani, succedendo al cardinale Kasper, il quale aveva raggiunto il suo limite d’età. In questa posizione, il Cardinale è anche incaricato delle relazioni con il giudaismo. Era accompagnato dal Padre Norbert Hofmann, S.D.B., segretario della commissione per i rapporti religiosi con il giudaismo. Ricevuto nella sala della comunità, Sua Eminenza ha chiesto un chiarimento sul ruolo e sulla missione della Custodia.
La presentazione gli è stata fatta dal Custode, e punteggiata da osservazioni da parte del vicario custodiale, frate Artemio Vitores.

In seguito il cardinale ha esposto il lavoro fatto dal suo dicastero spiegando il suo mandato e la difficoltà di un dialogo ecumenico su più fronti. Ha anche spiegato che il dialogo con l’ortodossia è condotto con 15 Chiese ortodosse differenti e che in ciascuna di esse vi sono ardenti difensori del dialogo, e – nondimeno – ardenti oppositori, cosicché i progressi fatti con gli uni possono tardare ad avere ripercussioni sul terreno: “Avrei bisogno di un anno per prendere le misure di questa realtà”.

A sua volta il Custode ha potuto spiegare la misura e il modo in cui nei luoghi santi la Custodia è portata a vivere un ecumenismo pratico, che si tratti dei santuari in condivisione con altre confessioni cristiane o dell’accoglienza da riservare ai pellegrini ortodossi o usciti dalla Riforma. Dopo la sua esposizione, Sua Eminenza ha lasciato spazio al dialogo con la comunità. Qualche domanda è stata posta sulla precisazione apportata dal santo Padre Benedetto XVI nel suo recente libro-intervista “Luce del Mondo” riguardo agli ebrei che il Papa preferisce chiamare, “nostri padri nella fede” piuttosto che “fratelli maggiori” come aveva detto il suo predecessore Giovanni Paolo II.

Il Cardinale ha espresso la sua gioia per questa precisazione: “il giudaismo non è una religione parallela al cristianesimo, bensì la sua base fondamentale. Si tratta piuttosto di paternità. Inoltre, nella Bibbia la percezione di fratello maggiore e fratello minore o più giovane, è suscettibile di creare confusioni in questo dialogo”. Sua Eminenza ha espresso il desiderio che il dialogo con il giudaismo si ancori maggiormente alla teologia, quando si ha invece la tentazione di ancorarlo alla diplomazia.

Un’altra domanda importante sui sacramenti ha permesso di ritornare alla differenza nel dialogo tra le Chiese uscite dalla Riforma e l’Ortodossia. Una differenza che il Cardinale ha riassunto così: “Da una parte, con gli ortodossi, abbiamo gli stessi fondamenti di fede ma non la stessa cultura, e dall’altra, noi condividiamo che le Chiese riformate la stessa cultura, ma non lo stesso approccio ai sacramenti”. Un dialogo che avrebbe potuto proseguire e che, speriamo, prosegua in occasione delle prossime visite di Sua Eminenza.

La visita si è conclusa con uno scambio di regali e una parola indirizzata a ciascuno da Sua Eminenza. Ricordiamo che il santo Padre Benedetto XVI a nominato i punti focali del suo pontificato: l’ecumenismo e in special modo l’avvicinamento all’ortodossia, così come le relazioni con le altre religioni, e quella ebraica prima di tutto. È quindi un compito difficile quello di cui è investito il Cardinal Koch, e per il quale il Custodia gli assicura la sua preghiera su questa Terra Santa.

Mab