Le Palme: la gioia della festa. | Custodia Terrae Sanctae

Le Palme: la gioia della festa.

Mentre le luci dell'alba si dissipavano nel cielo nuvoloso, il Patriarca latino di Gerusalemme, Sua Beatitudine Fouad Twal, ha fatto l’Ingresso solenne nella Basilica del Santo Sepolcro.
Sono le 6,30 di domenica 20 Marzo e l'atmosfera nella Basilica è ancora tranquilla.

Davanti alla Tomba di Cristo, i fedeli ricevono dal Patriarca le palme appena benedette.
Terminata la distribuzione, la processione può iniziare: tre giri attorno all'Edicola. Fedeli e chierici – francescani, sacerdoti e seminaristi – agitano le palme. Il fruscio delle palme esprime la gioia di entrare finalmente nella Settimana Santa. La processione, al canto di “Osanna, o Figlio di Davide”, è maestosa.

La Santa Messa inizia all'altare dell'Apparizione a Maria Maddalena.
Durante la celebrazione, tre frati Francescani cantano la Passione a cappella (ovvero senza accompagnamento musicale). È difficile sentire le loro voci, sommerse dal suono delle campane e dai canti dei Copti. Per fortuna, i libretti liturgici permettono ai fedeli di seguire lo svolgimento della celebrazione; conclusa mentre i Greci ortodossi, nel Katholicon, intonavano la divina liturgia della loro prima Domenica di Quaresima.
Quest'anno, infatti, la Pasqua ortodossa si celebra cinque settimane dopo quella latina.

Nel pomeriggio, la tradizionale Processione delle Palme, è partita da Betfage alle 14,30.
Nonostante lo sventolare delle bandiere filippine, polacche, ceche e palestinesi, la folla era meno numerosa degli ultimi anni. Mancavano sia le Parrocchie della Palestina sia i pellegrini.
Si potrebbe credere che il cielo minaccioso ha trattenuto molte persone, ma la situazione tesa del Paese e la crisi economica che attraverso tutto il mondo, sono da mesi da mesi la causa di un vertiginoso calo di pellegrinaggi.

Nonostante ciò, tutto si è svolto per il meglio sui pendii del Monte degli Olivi. Il sole giocava tra le nuvole, il vento scherzava gioiosamente tra le tonache e vestiti, veli e abiti di tutti i colori. La folla agitava felicemente le palme al ritmo dei canti intonati in tutte le lingue.

Jeries Gina, un cristiano di Betlemme che non manca mai alla processione, questa domenica ha voluto evidenziare: « Come Palestinese, quest’anno, ho dovuto superare molte difficoltà per assistere alla Domenica delle Palme ». Ma, Jeries è sicuro che quest’avvenimento abbia segnato una nuova tappa nella sua vita.
Cristiani di tutte le confessioni hanno partecipato a questa marcia. Ortodossi, cosa frequente sia nelle famiglie Palestinesi che sono miste tra le confessioni cristiane, ma anche mormoni, come David, un americano entusiasta del suo primo pellegrinaggio « sensazionale ».
L'atmosfera era gioiosa ovunque anche se a volte molto folcloristica. Per Elia – un palestinese di rito siriaco – è un tempo forte che riassume così: « Mi sento più vicino a Dio durante questa processione ».

La fiumana di gente è arrivata in tempo record a Sant'Anna, dove il Parroco, Fra Feras Hejazin, ha trascinato gioiosamente la folla multicolore in danze al ritmo di canti arabi.
Il Patriarca ha concluso la giornata nella preghiera, impartendo ai presenti la sua benedizione.
Poi, è iniziata la parata degli scout. La notte è calata sul Quartiere cristiano che ha ritrovato il silenzio prima di entrare nella Grande Settimana.

T.D et S.C