Le scuole di Terra Santa preparano l’avvenire | Custodia Terrae Sanctae

Le scuole di Terra Santa preparano l’avvenire

Mercoledì 15 dicembre, il Custode di Terra Santa, frate Pierbattista Pizzaballa, a partecipato alla riunione mensile dei direttori e direttrici delle scuole della Custodia chiamate, Scuole di Terra Santa. Il Custode ha espresso il desiderio, per gli anni che gli restano, di investire maggiormente sul sostegno delle scuole della Custodia, sperando di poter discernere con i direttori e gli educatori, le iniziative da adottare, adesso che nuove sfide si presentano.

La prima sfida viene a seguito dei cambiamenti legislativi imposti sia dallo Stato israeliano, sia dall’Autorità palestinese. Cambiamenti che talvolta sopraggiungono molto velocemente. Negli ultimi anni, tali cambiamenti hanno riguardato le competenze degli stessi direttori. Se oggi la Custodia può continuare, avendo dei direttori francescani o religiosi con il livello universitario e linguistico richiesto (in arabo o in ebraico o, in Israele addirittura entrambe) fino a quando? Non sarà forse necessario un giorno affidare le scuole a direttori laici? Sorge allora la seconda sfida. Quale sarà, in tal caso, il modo per conservare l’identità religiosa e la spiritualità francescana? Come far passare questa identità in egual misura agli allievi, la cui maggioranza è, o sta per diventare, qui o là, di confessione musulmana? Certo, sono 201 anni che la Custodia accoglie studenti musulmani nelle proprie scuole, ma l’oscillazione delle proporzioni interroga la testimonianza cristiana nel cuore delle scuole.

Questa è più che mai essenziale oggi, che bisogna farla nella maniera ancora più rispettosa. Da parte loro, i direttori hanno sottolineato l’importanza dell’ufficio delle scuole per la condivisione delle loro esperienze e persino delle loro difficoltà. Essi hanno espresso il desiderio che l’ufficio diventi un luogo di valutazione che permetta loro di seguire da più vicino le questioni legislative.

Si sono augurati di potersi riunire in alternanza, una volta per zona per riprendere le questioni legislative, e una volta tutti insieme per approcciare le questioni educative, le quali sono più spesso condivise. La Custodia gestisce in Terra Santa dieci scuole, per 7 fino a 8 mila allievi, ma ciascuna scuola è fortemente caratterizzata dal luogo in cui si trova.

Che cosa hanno in comune la piccola scuola di Gerico, lontana da tutto, in una città della Cisgiordania, in cui vivono in tutto non più di un pugno di cristiani e la grande scuola di Nazareth, dove i giovani cristiani arabi si mischiano molto bene in mezzo agli israeliani? Che rapporto c’è tra le scuole miste, maschi e femmine, di Giaffa in Israele, le quali si stanno svuotando della loro popolazione araba cristiana e le scuole non miste di Betlemme? Come rispettare queste differenze e allo stesso tempo dirigersi verso la condivisione dei mezzi e delle competenze che ispirano lo stesso spirito francescano? Queste le questioni, che un Ufficio delle scuole, più visibile, meglio ancorato al cuore della Custodia, potrà aiutare a affrontare.

Mab