Passio e Venerazione della Colonna | Custodia Terrae Sanctae

Mercoledì Santo: Passio e Venerazione della Colonna

Il Mercoledì Santo della Custodia di Terra Santa inizia seguendo le tradizioni mattutine: la mattinata si è aperta con la Messa Solenne al Getsemani e la lettura del Passio Christi secondo Luca.

Come da tradizione preconciliare, nei giorni precedenti alla Pasqua, durante le messe solenni vengono cantati i Vangeli della Passione. A Gerusalemme questa tradizione è viva sui luoghi che conservano la memoria di ciò che accadde più di duemila anni fa. Celebrato dal Vicario Custodiale Fr. Dobromir Jasztal, la Santa Messa è stato un momento intenso che ha raggiunto il suo picco nel momento in cui i tre diaconi e l'assemblea si sono inginocchiati verso la pietra sulla quale Gesù ha sudato sangue e acqua.

"Anche noi contempliamo e preghiamo nel luogo in cui Gesù ha sudato sangue e acqua e in cui ha detto il suo sì al Padre" ha concluso nei ringraziamenti Fr. Benito José Choque , guardiano del convento del Getsemani "che questa liturgia possa spronarci a seguire e amare Nostro Signore Gesù Cristo".

Alla messa ha seguito una breve processione verso la Basilica del Santo Sepolcro, al suono dei bastoni dei Kawas, per la Venerazione della Colonna della flagellazione.

“Columna nobilis”, così la celebra l’inno che segna l’inizio del rito. Guidati dal Vicario custodiale Fr. Dobromir,  i francescani hanno cantato e pregato la stazione che si dedica alla colonna durante la processione quotidiana al Santo Sepolcro per poi avvicinarsi e baciare il porfido rosso, metafora dell'amore e della sofferenza e morte di Cristo.
La base della Colonna è oggi conservata nella Cappella dell'Apparizione, uno dei luoghi di proprietà dei francescani nella Basilica del Santo Sepolcro. Di questa narra già la pellegrina Egeria, nel suo diario, raccontando come ai tempi del suo viaggio la venerazione della Colonna avvenisse al Venerdì Santo presso il Cenacolo mentre oggi è sempre visitabile negli orari di apertura della Cappella francescana.


Giovanni Malaspina