La parrocchia più piccola di tutta la Terra Santa, secondo le parole del suo nuovo parroco, fra Ibrahim Sabbagh ofm, ha accolto niente meno che otto vescovi nella sua messa domenicale di questo 9 gennaio. Infatti, in occasione del loro pellegrinaggio sulle rive del Giordano, nel giorno in cui la Chiesa celebra il battesimo del Signore, i vescovi della Coordinazione Terra Santa si sono fermati nella parrocchia del Buon Pastore per partecipare alla preghiera della comunità locale. I canti di Natale e la messa degli Angeli sono stati cantati in arabo con molto trasporto, da questa piccola ma molto viva comunità, resa ancor più gioiosa dalle voci di numerosi bambini.
Tra di loro Samir, figlio di Lina e Giries, di appena poche settimane – se non addirittura pochi giorni – è stato benedetto e portato sull’altare da mons. William Kenney, vescovo ausiliare di Birmingham, che ha presieduto la messa. Nelle sue parole di accoglienza, fra Ibrahim ha espresso la gioia della comunità nel ricevere questa delegazione che rappresenta le conferenze episcopali dell’Europa, della Scandinavia e dell’America del Nord, e che è segno dell’unità della Chiesa cattolica. “Siete i benvenuti qui, e sappiate che questa parrocchia è anche la vostra”.
Da parte sua, mons. William Kenney ha ringraziato per la calorosa accoglienza e, dopo aver spiegato all’assemblea che la Coordinazione Terra Santa viene ogni anno a esprimere la sua comunione e a studiare come suscitare una maggior solidarietà tra le Chiese occidentali e quelle di Terra Santa, ha invitato a pregare specialmente per la diocesi di Tucson, in Arizona, dove il giorno prima una drammatica sparatoria è costata la vita a sette persone. “Ora il vescovo di questa diocesi, mons. Gerald Kicanas, si trova con noi e raggiungerà domani i suoi fedeli negli Stati Uniti, portando loro la preghiera dei cristiani di Terra Santa”.
Al termine della celebrazione, i vescovi, dopo aver scambiato qualche parola con i fedeli che parlavano italiano o inglese, hanno ascoltato fra Ibrahim parlare delle gioie e delle pene della parrocchia di Gerico. “Essere parroco di una così piccola parrocchia permette di conoscerne tutti i fedeli, anche quelli ortodossi; tanto più che il loro parroco è un monaco greco e non può, per via della sua vita monastica e per il fatto che non parla l’arabo, accompagnarli allo stesso modo. Significa anche essere disposto a fare un po’ di tutto: il parroco, ma anche il direttore della scuola, l’amministratore, il poliziotto, l’infermiere, l’assistente sociale, ecc. Bisogna vegliare sul gregge che è continuamente sollecitato a convertirsi all’islam o al protestantesimo”.
Dopo questo discorso e dopo un pranzo ai piedi del Monte delle Tentazioni, i vescovi hanno raggiunto la loro destinazione, le rive del Giordano, per commemorare il Battesimo di Gesù. Il giorno dopo e per tutto il resto della settimana, i vescovi si riuniranno con l’Assemblea degli Ordinari di Terra Santa per discutere lo stesso tema che ha visto impegnati questi ultimi in occasione del Sinodo del Medio Oriente: “La Chiesa cattolica in Medio Oriente: Comunione e testimonianza. “La moltitudine di coloro che erano divenuti credenti aveva un cuore solo e un’anima sola” (Atti 4, 32)”. Le conferenze che essi seguiranno tratteranno di ecumenismo nel quotidiano in Terra Santa e di dialogo interreligioso con l’ebraismo e con l’islam, ma anche del pellegrinaggio come mezzo di riconciliazione e di pace.
La Coordinazione Terra Santa concluderà i suoi lavori con un comunicato finale.
Mab