Con due settimane di differenza da Roma, la Porta Santa – aperta lo scorso anno alla Basilica dell’Agonia al Getsemani – è stata chiusa, sabatto 3 Dicembre, in modo solenne.
In una chiesa colma di fedeli Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, ha presieduto la celebrazione eucaristica, alla presenza del Nunzio apostolico, Mons. Giuseppe Lazzarotto e di un Vescovo siriaco cattolico. Distribuiti nel coro almeno una ventina di sacerdoti concelebranti.
Fra Benito José Choque, Guardiano della Fraternità francescana del Luogo Santo, era di servizio in sagrestia durante la messa accertandosi, da una parte, che il flusso continuo dei pellegrini continuasse a scorrere armoniosamente nei viali accanto agli olivi multi-secolari e verificando, dall'altra, che la celebrazione si svolgesse al meglio. Al contempo, controllava la consegna del carburante poiché la temperatura a Gerusalemme è notevolmente scesa.
Quando lo si interroga sull’esito della Porta Santa per la comunità, il suo viso s'illumina.
Senza pensare alla mole di lavoro che ha gravato sui ritmi della Basilica, esclama: «È stato un anno di grazie. Tante comunità religiose di Terra Santa sono venute in pellegrinaggio. Fraternità o congregazioni si sono riunite per un tempo di misericordia. Abbiamo avuto anche tanti fedeli locali venuti durante tutto l'anno. Ci sono state tantissime confessioni. Alcuni fedeli di Gerusalemme si sono recati qui ogni giorno dell’Anno Santo. Vi rendete conto? Ogni giorno dell'anno! È un piccolo numero, ma una grande testimonianza! Veramente, un anno ricolmo di grazie! ».
La notte è appena scesa sulla città, quando Mons. Shomali chiude la Porta Santa.
Ma la Misericordia di Dio non ha fine.
Che fortuna!