"Seminalapace": da Progetto ad Associazione | Custodia Terrae Sanctae

"Seminalapace": da Progetto ad Associazione

Riportiamo il messaggio inviato ai genitori adottivi di 330 bambini/e e ragazzi/e della Scuola di Terra Santa di Betlemme e ai - complessivamente più numerosi - benefattori una tantum, lettori della rivista bimestrale "La Terra Santa".

In allegato - attraverso le "Brevi note sul Terra Sancta College di Betlemme" e la notizia della Costituzione dell'Associazione "Seminalapace onlus" - informiamo sul quando, come e perché è nato il Progetto "seminalapace" (seminalapace.org) patrocinato da Mons. Rodolfo Cetoloni ofm, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.


Carissimi,

come vi avevo con Angela annunciato il 20 marzo scorso, di ritorno dal breve ma intenso soggiorno nella Terra di Gesù, il nostro e vostro rapporto con la Terra Santa si è ulteriormente rafforzato. Ne sono prova la costituzione dell’Associazione "seminalapace onlus", circa la quale – nella lettera allegata – troverete informazioni dettagliate e l’invito ad aderirvi, e pure l’esito del mio ultimo viaggio in T.S. (25 luglio-7 agosto), vissuto in parte con un gruppo di pellegrini della Opera Romana, in parte autonomamente, avvicinando situazioni di bisogno e Cattolici (Frati, Suore, Religiosi di diverse Congregazioni, Laici) dediti alla carità e alla testimonianza.

Dal 25 al 30 luglio – insieme a mio marito e a fr. Franco, che da Gerusalemme è venuto ad incontrarci all’aeroporto e che è stato con noi per tutto il periodo della nostra permanenza – da pellegrini abbiamo sostato e pregato al Monte Carmelo, a Nazaret, al Tabor, nei luoghi della predicazione di Gesù (Monte delle Beatitudini, Tabga, Cafarnao, Lago di Tiberiade, Cana di Galilea… ), presso il Giordano, e poi a Betlemme e nei Santuari di Gerusalemme.
Particolarmente importanti gli incontri a Nazaret con le Clarisse, presso il cui Monastero ha vissuto per 3 anni (1897-1900), in preghiera e raccoglimento, Charles de Foucauld, ed a Betlemme con le Suore dell’Emmanuel: ad Esse e alla loro preghiera abbiamo affidato l’esigenza di pace e di giustizia dei popoli, ciascuno di Voi e anche la sempre più seria situazione dei Cristiani di Terra Santa.

Dal 31 luglio al 6 agosto abbiamo invece visitato le Opere sia della Custodia di T.S., sia di altre Congregazioni cattoliche: quindi, anche la Scuola di T.S. a Betlemme, a cui siamo tutti particolarmente interessati e circa la quale certamente attendete notizie.
Ebbene, sappiate che – se non ci è stato possibile incontrare P. Marwan in Marcia per la Pace lungo le strade di Galilea insieme a Confratelli della Custodia, Suore e giovani – l’accoglienza ricevuta da quanti stavano preparando il grande Istituto al prossimo inizio dell’anno scolastico ci ha riempito di gioia.

Gioia vera, gioia grande, benché la situazione oggettiva di Betlemme – sotto gli occhi di tutti e chiaramente illustrata dal responsabile delle Case Nove, P. Severino ofm – resti grave e, in quanto causa di ulteriori motivi di malessere, per i residenti (e, pertanto, anche per i Cristiani locali) molto difficile.
Ferrei check-point d’ingresso, Muro ormai terminato, la certezza di prossimi insediamenti di coloni a ridosso della Città (i lavori sono quasi ultimati), l’altissima disoccupazione, la mancanza di servizi fondamentali (ospedale efficiente, ecc.), incomprensioni e… tensioni fan sì che pochissimi pellegrini, a cui peraltro è consentito di accedervi e di pregare nel Luogo in cui Gesù è nato, vi sostino.
Con ritardo e non sempre essi possono, quindi, capire qual è la condizione che i residenti vivono e quanto sia difficile – anche per le anime belle e generose che conosciamo (e ne conosciamo tante) – esercitare la Carità di Cristo, che trae dalla Fede fondamento, ed averne conforto…
Altrettanto abbiamo fatto a Gerusalemme, ad Acri, a Gerico, ad Haifa…

A Gerusalemme ho consegnato al Padre Custode lo Statuto dell’Associazione. Egli mi ha pregato di comunicarVi la Sua gratitudine e ha riconfermato il Suo impegno a seguirci: cosa di cui abbiamo assolutamente bisogno tanto più che la situazione generale – nonostante l’incremento di pellegrini ed il ritiro di 8000 coloni dalla striscia di Gaza, che rende possibile la sistemazione, dopo 38 anni di occupazione, di un milione e mezzo di Palestinesi – resta molto delicata e assai problematica per tutti.
Perciò – come Vi ho detto – anche per i Cristiani e in particolare per i Cattolici, di cui sono parte essenziale non solo i Francescani, che sono lì da oltre 8 secoli, gli appartenenti ad altre Congregazioni religiose e i Volontari, ma anche gli Arabi-cristiani.

Potete dirmi che quanto Vi comunico non è una novità. Ne ha parlato, infatti, a più riprese – tra l’altro – anche il bimestrale della Custodia "La Terra Santa", a cui siete in gran parte abbonati.

Forse però non ci sono del tutto chiare la consistenza e le conseguenze del fenomeno.

Facciamo, quindi, parlare i numeri: nel 1948 (anno della nascita dello Stato d’Israele) i Cristiani rappresentavano complessivamente il 14% della popolazione; ora sono il 2% cioè 170.000 (90.000 Ortodossi e 80.000 Cattolici, abitanti per il 60% in Israele e per il 40% nei Territori occupati).

E – per esemplificare – citiamo i dati di Betlemme: nel 1863 quasi completamente cristiana, nel 1950 cristiana per il 75 per cento, nel 2002 cristiana per il 30 per cento, oggi cristiana al 12 per cento: dati significativi, che ci invitano a rileggere con attenzione il Documento ONU del dicembre 2004 (v. La Terra Santa, 2005 n. 4, pp. 33-36).

Infine accenniamo alle cause dell’esodo dei Cristiani – l’immigrazione di massa degli Ebrei, l’interminabile lacerante conflitto israelo-palestinese, le continue opposte tensioni, l’impossibilità di condurre una vita degna di questo nome – sulle quali si sofferma La Terra Santa del 3° bimestre del 2003 alla quale Vi rimandiamo, ed alle sue conseguenze.

Evidentemente, i Cristiani e in particolare i Cattolici sanno di essere e «si sentono sempre di più piccola minoranza» (v. Mons. Pietro Sambi, Delegato apostolico di Gerusalemme, in La Terra Santa, 2005 n. 3, pag. 51), anche se – testimoniando e operando nonostante disagi e rischi crescenti (v. P. Pierbattista Pizzaballa, Custode di T.S., nel Corriere della Sera del 4 settembre 2005) – continuano a «trasmettere la visione cristiana della vita e della persona umana» (v. La Terra Santa, 2003 n. 3, pp. 41-49) e ad «assolvere il mandato della Chiesa Madre, che è la Chiesa degli Apostoli, la Chiesa dei Luoghi Santi, la Chiesa del Vangelo» (v. Mons. Giacinto Marcuzzo, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, in La Terra Santa, 2005 n. 4, pagg. 32-33).

Come potete constatare, la mia relazione – questa volta – ha insistito sulla situazione dei Cristiani e, in particolare, dei Cattolici di Terra Santa. L’ho fatto non solo perché è drammaticamente reale, ma anche perché l’ignorarla, il sottovalutarla oggi può avere – entro poco tempo – irrimediabili conseguenze.
Non dimentichiamo che i nostri Missionari e in particolare i Francescani, a cui la Santa Sede affidò la Custodia dei Luoghi Santi nel lontano 1342, sono là anche per noi, per ogni uomo della terra che chieda giustizia e pace!
Preghiamo, quindi, per Loro affinché Dio Onnipotente e Misericordioso, per intercessione di Maria Santissima e di San Francesco, guidi i Loro passi e rafforzi – rendendola feconda – la Loro fedeltà.

Vi abbraccio
Mariuccia Malesani Valente

Torino, 07.09.2005


Mariuccia Malesani Valente
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10143 Torino
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