Successo della mostra esposta alla Biblioteca custodiale | Custodia Terrae Sanctae

Successo della mostra esposta alla Biblioteca custodiale

Giovedì 23 ottobre è stata esposta la mostra MFH Manuscripta Franciscana Hierosolymitana presso la Biblioteca Custodiale del Convento di San Salvatore a Gerusalemme. In programma: Benedizione della nuova vetrata, visita guidata dei 35 manoscritti esposti e, nel pomeriggio, una conferenza.

Nella mattinata, davanti ad un pubblico attento, l’ex Direttore della Biblioteca, Fra Marcello Badalamenti e l’attuale Direttore, Fra Lionel Goh, hanno spiegato il progetto.
L’esposizione conclude due anni di lavoro che hanno permesso d’inventariare i 550 manoscritti della Biblioteca e creare un catalogo on-line (vedi precedente articolo http://fr.custodia.org/default.asp?id=1019&id_n=27902).

Nell’occasione è stata presentata e benedetta la vetrata del Beato Gabriele Allegra ofm, traduttore della prima Bibbia in cinese.
L’opera, progettata e dipinta da Roberto Alabiso, è stata realizzata e installata nella Biblioteca da Calogero Zuppardo e Piero Accardi.

Il Padre Custode, Pierbattista Pizzaballa, ha salutato gli attori del progetto, tra i quali i rappresentanti del Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca (CRELEB), dell’Università Cattolica di Milano, di ATS pro Terra Sancta (ONG della Custodia), tutti gli studenti e i volontari. Il loro lavoro, ha consentito di mettere a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo, gli importanti documenti che testimoniano la storia della Terra Santa.
«Il loro entusiasmo trascinante e il loro aiuto sono stati preziosi in tempi così difficili per questa Regione», ha sottolineato.
«Dall’esposizione dei manoscritti emerge un aspetto importante e significativo della storia della Terra Santa: l’intreccio di culture e fedi. Testi arabi scritti con caratteri ebraici, un’enciclica tradotta in turco e scritta con l’alfabeto armeno... In un contesto, storico e politico come il nostro, in cui dei fanatici cercano di distruggere ogni coesistenza, è importante mostrare che la storia ci ha consegnato un’eredità diversa, non solo da conservare, ma da trasmettere con caparbietà e cioè che qui, in Medio Oriente, le culture e le diverse fedi hanno veicolato e costruito relazioni, si sono sempre “contaminate” le une con le altre. Questi libri ne sono la prova formale ed è essenziale continuare a far conoscere questa storia con il vostro e nostro lavoro.».
Marcello Mozzato, che ha lavorato molti mesi per l’inventario dei manoscritti, ha fatto una visita guidata dei 35 manoscritti, spiegando le loro specificità e il loro valore e soffermandosi sul suo manoscritto preferito.
«È in latino e contiene lettere di San Cipriano di Cartagine, trattati di Sant’Agostino e testi apocrifi. È stato conservato bene e non ha avuto bisogno di restauro. »
L’esposizione ha raggiunto gli scopi prefissati: numerose persone sono passate durante la giornata, in particolare professori delle diverse Università israeliane e palestinesi, come Ben Gourion e Al Quds. «È proprio ciò che volevamo: mettere a disposizione i nostri manoscritti a ricercatori, provenienti da varie realtà », afferma entusiasta Fra Lionel Goh. «Da quando il catalogo è on-line, cioè da ques’estate, siamo stati contattati da ricercatori americani, svedesi, inglesi, polacchi... In questo piccolo ambito della ricerca, cominciamo a essere riconosciuti a livello internazionale. Si va avanti!»
L’esposizione non è stata riservata unicamente ai ricercatori universitari: francescani, studenti, passanti e anche numerose scolaresche del Liceo Francese hanno potuto ammirare i manoscritti.
La giornata si è conclusa con la Conferenza del professor Michele Campopiano, dell’Università di York. «Nel Medio Evo, i francescani guidavano i pellegrini in Terra Santa, studiando mappe e testi che parlavano dei Luoghi Santi. Oggi, si è un po’ dimenticato il ruolo centrale avuto dai frati nell’immaginario che gli Europei avevano della Terra Santa e della vita e della passione di Gesù. È il tema del mio lavoro, grazie allo studio dei manoscritti francescani del Convento di Gerusalemme tra il XIV e il XVI secolo». Nella sua introduzione, Fra Lionel Goh ha ricordato l’importanza di tali ricerche: «Studiate il passato, poiché contiene il presente. Questa citazione cinese applicata al Medio Oriente ci parla di un’epoca in cui la collaborazione era incentivata. I documenti di medicina, di politica, di economia o di cultura degli archivi francescani ne sono la prova.»

Aiutare le persone, di diverse nazionalità e differenti orientamenti, a studiare il passato insieme, creare oggi opportunità d’incontri e permettere così, in futuro, di realizzarsi nello scambio e nella collaborazione...
Questa giornata d’esposizione alla Biblioteca è stata una bella tappa di questa grande missione!