Il codice dell’orafo fiorentino Marco di Bartolomeo Rustici e il racconto del suo viaggio in Terra Santa a tema nell’incontro e nell’esposizione organizzati dalla Biblioteca della Custodia a Gerusalemme.
fiorentino, vissuto nella prima metà del 1400 e appassionato di Terra Santa. Marco di Bartolomeo Rustici è stato il protagonista della conferenza e dell’esposizione di giovedì 11 febbraio, organizzate dalla Biblioteca Generale della Custodia di Terra Santa e svoltesi nella sala San Francesco del Convento di San Salvatore.
Per l’occasione è stata esposta una riproduzione anastatica, ovvero una copia fotografica esatta e a dimensioni reali, del codice Rustici, corredata da un volume di accompagnamento che raccoglie l’edizione critica dell'intero testo con uno studio sulle fonti utilizzate e le immagini inserite. Nell’eccezionale manoscritto, la cui copia originale è conservata nel Seminario Arcivescovile Maggiore di Cestello a Firenze, l’artista racconta un viaggio a Gerusalemme e in Terra Santa, forse mai compiuto davvero.
EDOARDO BARBIERI
Università Cattolica di Milano
“Il valore di questo documento è grande da tre punti di vista: dal punto di vista artistico perchè Marco Rustici era un orafo e quindi sapeva disegnare e ci ha lasciato alcune illustrazioni eccezionali riguardanti alcuni monumenti, soprattutto della sua città Firenze. È interessante dal punto di vista storico, perché Marco racconta in qualche modo tutta la storia del mondo: questo viaggio a Gerusalemme diventa veramente come la costruzione di un’enciclopedia di tutto il mondo e quindi raccoglie tutte le conscenze che lui aveva sulla realtà intorno a lui. È interessante dal punto di vista spirituale perché in qualche modo questa centralità della città di Firenze è quella di un’altra Gerusalemme, perché c’era stato proprio in quegli anni il concilio di Firenze che aveva proclamato la riunificazione della chiesa d’Oriente con quella d’Occidente e quindi è l’occasione per ricominciare una vita cristiana".
P. LIONEL GOH, ofm
Direttore Biblioteca della Custodia di Terra Santa
“Il valore di questo libro in un certo senso è fornire un anello mancante fra i diari dei pellegrini che sono realmente venuti in Terra Santa. In seguito venne spiritualizzato: il pellegrinaggio in queste terre divenne un viaggio spirituale, anziché reale. Quindi quest’opera fornisce qualcosa di molto importante: prima di tutto si vede che Rustici non è mai venuto veramente in Terra Santa, ma che è riuscito a raccogliere tutte le informazioni dagli altri libri del passato e a riunirle in un unico volume”.
A fianco della riproduzione del codice Rustici sono stati esposti alcuni preziosi manoscritti e itinerari di diverse epoche e lingue, posseduti dalla Biblioteca Custodiale e aventi per tema il viaggio in Terra Santa.
Durante l’incontro si sono affrontati anche i problemi che comportava un viaggio in Terra Santa nel XV secolo. Difficoltà in casa e complicazioni organizzative per la partenza, come la necessità di fornirsi di un permesso speciale concesso dal sommo pontefice.
Problemi nel viaggio: come il rischio delle intemperie o il pericolo di essere assaliti o di essere ridotti in schiavitù in caso di naufragio.
Fino all’incontro con un mondo diverso per usi, costumi e abitudini alimentari e culturali.
P. EUGENIO ALLIATA, ofm
Direttore del Museo dello Studium Biblicum Franciscanum
“In tutti i secoli i pellegrini non hanno trovato facile il viaggio verso la Terra Santa; nei testi che loro ci hanno lasciato appare abbastanza chiaramente.
Però, da quello che dicono loro, sapevano già in partenza che avrebbero incontrato difficoltà ed erano pronti a esercitare tutta la pazienza che era necessaria per poter arrivare a godere dei benefici che il pellegrinaggio dava loro.
fiorentino, vissuto nella prima metà del 1400 e appassionato di Terra Santa. Marco di Bartolomeo Rustici è stato il protagonista della conferenza e dell’esposizione di giovedì 11 febbraio, organizzate dalla Biblioteca Generale della Custodia di Terra Santa e svoltesi nella sala San Francesco del Convento di San Salvatore.
Per l’occasione è stata esposta una riproduzione anastatica, ovvero una copia fotografica esatta e a dimensioni reali, del codice Rustici, corredata da un volume di accompagnamento che raccoglie l’edizione critica dell'intero testo con uno studio sulle fonti utilizzate e le immagini inserite. Nell’eccezionale manoscritto, la cui copia originale è conservata nel Seminario Arcivescovile Maggiore di Cestello a Firenze, l’artista racconta un viaggio a Gerusalemme e in Terra Santa, forse mai compiuto davvero.
EDOARDO BARBIERI
Università Cattolica di Milano
“Il valore di questo documento è grande da tre punti di vista: dal punto di vista artistico perchè Marco Rustici era un orafo e quindi sapeva disegnare e ci ha lasciato alcune illustrazioni eccezionali riguardanti alcuni monumenti, soprattutto della sua città Firenze. È interessante dal punto di vista storico, perché Marco racconta in qualche modo tutta la storia del mondo: questo viaggio a Gerusalemme diventa veramente come la costruzione di un’enciclopedia di tutto il mondo e quindi raccoglie tutte le conscenze che lui aveva sulla realtà intorno a lui. È interessante dal punto di vista spirituale perché in qualche modo questa centralità della città di Firenze è quella di un’altra Gerusalemme, perché c’era stato proprio in quegli anni il concilio di Firenze che aveva proclamato la riunificazione della chiesa d’Oriente con quella d’Occidente e quindi è l’occasione per ricominciare una vita cristiana".
P. LIONEL GOH, ofm
Direttore Biblioteca della Custodia di Terra Santa
“Il valore di questo libro in un certo senso è fornire un anello mancante fra i diari dei pellegrini che sono realmente venuti in Terra Santa. In seguito venne spiritualizzato: il pellegrinaggio in queste terre divenne un viaggio spirituale, anziché reale. Quindi quest’opera fornisce qualcosa di molto importante: prima di tutto si vede che Rustici non è mai venuto veramente in Terra Santa, ma che è riuscito a raccogliere tutte le informazioni dagli altri libri del passato e a riunirle in un unico volume”.
A fianco della riproduzione del codice Rustici sono stati esposti alcuni preziosi manoscritti e itinerari di diverse epoche e lingue, posseduti dalla Biblioteca Custodiale e aventi per tema il viaggio in Terra Santa.
Durante l’incontro si sono affrontati anche i problemi che comportava un viaggio in Terra Santa nel XV secolo. Difficoltà in casa e complicazioni organizzative per la partenza, come la necessità di fornirsi di un permesso speciale concesso dal sommo pontefice.
Problemi nel viaggio: come il rischio delle intemperie o il pericolo di essere assaliti o di essere ridotti in schiavitù in caso di naufragio.
Fino all’incontro con un mondo diverso per usi, costumi e abitudini alimentari e culturali.
P. EUGENIO ALLIATA, ofm
Direttore del Museo dello Studium Biblicum Franciscanum
“In tutti i secoli i pellegrini non hanno trovato facile il viaggio verso la Terra Santa; nei testi che loro ci hanno lasciato appare abbastanza chiaramente.
Però, da quello che dicono loro, sapevano già in partenza che avrebbero incontrato difficoltà ed erano pronti a esercitare tutta la pazienza che era necessaria per poter arrivare a godere dei benefici che il pellegrinaggio dava loro.