Una cerimonia per la Dedicazione del Santo Sepolcro molto attuale | Custodia Terrae Sanctae

Una cerimonia per la Dedicazione del Santo Sepolcro molto attuale

Venerdì 15 luglio, vigilia della chiusura del Capitolo Custodiale, Fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa, accompagnato dalla maggioranza dei Frati capitolari ha presieduto la cerimonia commemorativa per la Dedicazione della Basilica della Resurrezione.

Quest’anno, la commemorazione si è svolta in uno spazio più ridotto. Infatti, le palizzate e le impalcature collocate attorno alla tomba per la durata dei lavori, hanno costretto l'assemblea a stringersi intorno all'altare.

La festa della Dedicazione risale all'anno 1149, quando i Crociati consacrarono l'altare, aspergendo con l'acqua benedetta la Basilica che avevano appena ricostruito. Questa solennità non è un omaggio alla gloria dei Crociati, ma una commemorazione che associa tutti i cristiani in questo luogo divenuto, grazie a Gesù Cristo, il centro del mondo.


Nell’omelia, il Padre Custode ha sottolineato che questo luogo è «il punto estremo dell'abbassamento del Cristo» verso la morte, ma «è anche il luogo della resurrezione» ha egli insistito. Questo evento: «cambia tutta la nostra vita», che dobbiamo vivere in modo nuovo di battezzati, di fratelli e di frati della Custodia di Terra Santa». Fra Patton ha poi continuato: «La resurrezione, secondo il Vangelo, è la vittoria sulla morte e la corruzione, insistendo su quest'ultima parola. «Come posso pensare ai miei interessi personali davanti a Gesù che ha dato la sua vita? … Al mio orgoglio? ... Al mio prestigio?». Termini che ricordano l'umiltà inerente allo spirito originario dei Frati minori e hanno una risonanza particolare nel momento in cui la Custodia termina il suo Capitolo. I frati sono inviati o ricondotti nelle loro missioni ovunque nel Medio Oriente. «Dobbiamo fare ciò per cui siamo nati qui, otto secoli fa», cioè compiere la missione francescana della Custodia, ha concluso il Padre Custode.
Infatti, San Francesco stesso ottenne per i suoi frati il diritto di venire pacificamente in Terra Santa, diritto che aprì loro la strada verso Gerusalemme e i luoghi santi per far vivere qui la presenza e i valori della cristianità latina e francescana.


Nel luogo della sepoltura di Gesù Cristo e della Sua vittoria sulla morte, l'avvenimento è stato sempre presente nella preghiera dei frati. All’inizio della sua omelia il Custode ha detto: «Rivolgiamo le nostre intenzioni verso la Francia, verso le vittime dell'attentato di Nizza, che ieri ha causato più di 80 morti. Ricordiamo i defunti, i feriti e le loro famiglie. Preghiamo perché i cuori di tutti rimangano aperti alla pace».

Più tardi, nella mattinata, durante una breve celebrazione privata al Patriarcato latino, Mons. Fouad Twal ha lasciato ufficialmente il suo incarico rimettendolo, secondo la scelta della Santa Sede, a Mons. Pierbattista Pizzaballa, nominato Amministratore apostolico.
Quest'ultimo, la sera precedente, si era recato per la prima volta dopo il suo incarico, a San Salvatore per visitare i Frati riuniti in Capitolo, “con pantaloni scuri e clergyman», come hanno precisato nel blog del Capitolo.

Mons. Pizzaballa ha concluso la serie di visite ricevute durante questo tempo forte della Custodia.

Il Capitolo, che terminerà oggi i suoi lavori, si concluderà domani in preghiera davanti alla Tomba vuota nella Basilica della Resurrezione.


T.D.