Una notte di Natale a Gerico | Custodia Terrae Sanctae

Una notte di Natale a Gerico

La chiesetta non è abbastanza capiente per accogliere tutti i fedeli. Qualcuno resta in piedi sulla soglia, con la grande porta lasciata aperta. Ci sono 17 gradi, questa sera, a Gerico. E come in tutta la Terra Santa, e in tutto il mondo, anche qui è Natale.

Siamo a una quarantina di chilometri da Betlemme, e il cuore della comunità riunita qui questa sera è rivolto verso la città della Natività. Esiste, certamente, una strada, “nuova”, lunga e caotica, per raggiungere la città in cui nacque Gesù; ma è qui, in famiglia e in parrocchia, che questi cattolici palestinesi hanno scelto di vivere la festa.

Come molti altri cristiani locali, i palestinesi di Gerico lasciano la notte di Natale e la messa solenne ai pellegrini giunti dall’estero. Loro scelgono invece di riunirsi intorno al loro parroco, fra Feras Hejazin, di vivere insieme a lui i momenti gioiosi e quelli tristi: questa sera, è la gioia del Natale a riunire quest’assemblea, vestita a festa.

Alcuni di loro sono passati da Betlemme stamattina, altri vi si recheranno il 25 dicembre o nei giorni seguenti; tutti approfitteranno dei permessi speciali, concessi in occasione delle festività, per recarsi in Israele, visitare i parenti, o semplicemente fare alcune spese, cambiare aria, uscire dall’isolamento al quale la situazione politica li costringe.

“I cattolici latini qui arrivano a malapena a una cinquantina di famiglie – afferma fra Feras. Si stima che il numero dei cristiani di Gerico sia di circa 500 persone, su un totale di 25.000 o 30.000 abitanti di questa città dei Territori palestinesi. Una situazione di minoranza vissuta in modi diversi. Esistono alcune solide amicizie tra cristiani e musulmani, così come espressioni di insofferenza”. Fra Feras si rallegra delle buone relazioni che lo legano allo sheik della moschea vicina, mentre si rammarica per quelle meno buone, “ma è il nostro destino”. Questa sera, agli abitanti di Gerico si sono aggiunti alcuni membri delle loro famiglie, venuti dalla zona di Betlemme e di Ramallah. Al termine della messa, celebrata alle 20, quasi l’intera assemblea si è ritrovata nei locali dell’asilo, per continuare i festeggiamenti in un convivio parrocchiale.

Padre Feras, parroco del Buon Pastore, dà prova del suo temperamento cordiale e allegro: fa ballare i bambini, assiste meravigliato alle danze tradizionali palestinesi, del gruppo dei giovani, e alle loro danze contemporanee sul tema della Creazione, crea la suspence al momento della tombolata. È quasi mezzanotte quando la comunità si saluta, e ognuno rientra a casa propria, felice di aver festeggiato il Natale, insieme, a Gerico.

Mab