Carissime sorelle, carissimi fratelli,
Il Signore vi dia pace!
1. La liturgia della solennità di Maria assunta al Cielo in anima e corpo contiene una preghiera che ci aiuta a contemplare il mistero di Maria pienamente partecipe della Pasqua del suo divin figlio Gesù e al tempo stesso ci fa cogliere, in quel mistero, il senso più profondo della nostra vita: “Dio onnipotente ed eterno, che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima l'immacolata Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio, fa' che viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, per condividere la sua stessa gloria”.
2. Andando alla ricerca di immagini moderne di Maria Assunta al Cielo, mi sono imbattuto in un bel dipinto di della pittrice contemporanea Stefania Massaccesi che ci aiuta a contemplare lo stesso mistero: Maria è attratta verso l’alto con tutta la sua persona, al punto che i piedi sembrano sottratti alla forza della gravità terrestre, le mani appaiono protese verso un abbraccio che dà senso a tutta la vita e lo sguardo è attirato da qualcuno che sta addirittura “al di là dei cieli”, verso quel Figlio che, dopo aver condiviso in tutto la nostra vita terrena, ora desidera che noi condividiamo pienamente la sua vita divina. Sullo sfondo vediamo Gerusalemme, non la città di duemila anni fa, ma la città attuale, con tutto il suo carico di storia, la sua complessità religiosa. Si vedono le cupole della basilica del Santo Sepolcro, la Cupola della Roccia e il fuoco dello Yad Va Shem.
3. Ecco il messaggio di questa festa che ci sorprende nel cuore dell’estate: l’evento di Maria assunta al Cielo in anima e corpo non è semplicemente un fatto di duemila anni fa, ma è oggi, per noi, per questa Città Santa e per l’umanità intera carica di complessità e di contraddizioni, di tensioni e di conflitti un invito ad alzare lo sguardo verso quel punto “al di là dei cieli” dove Gesù Risorto ci aspetta, quel punto dal quale Gesù Risorto continua ad attirare ciascuno di noi e l’intera umanità, quel punto nel quale la nostra umanità non è più dominata dalla “pesantezza della gravità terrestre”, ma dalla leggerezza dello Spirito Santo che ci porta nella gloria, cioè nella bellezza luminosa di Dio, che è vita piena, è pienezza di amore, è comunione beatificante.
4. Come ci ha ricordato papa Francesco nell’omelia per l’Assunta tenuta davanti ai giovani dell’Asia nel 2014: “Nel celebrare questa festa, ci uniamo a tutta la Chiesa sparsa nel mondo e guardiamo a Maria come Madre della nostra speranza. […] Questa speranza, cari fratelli e sorelle, la speranza offerta dal Vangelo, è l’antidoto contro lo spirito di disperazione che sembra crescere come un cancro in mezzo alla società che è esteriormente ricca, ma tuttavia spesso sperimenta interiore amarezza e vuoto”.
Maria Assunta al cielo in anima e corpo, sia accanto a ciascuno di noi come madre della speranza, soprattutto a chi si trova a vivere ore buie di sconforto e disperazione, di amarezza e vuoto.
Così sia.