"Knüpfwerk": gli studenti dell'Istituto Magnificat al campo interreligioso austriaco | Custodia Terrae Sanctae

"Knüpfwerk": gli studenti dell'Istituto Magnificat al campo interreligioso austriaco

Dal 7 al 13 agosto presso la regione della Carinzia, in Austria, circa 50 ragazzi tra i 13 e i 20 anni hanno preso parte alle attività del campo interreligioso "Knüpfwerk" promosso dall'Associazione austriaca "The Upper Room",  di stampo cattolico. Tra questi anche diversi ragazzi del Magnificat, l'Istituto musicale della Custodia di Terra Santa.

"Quando abbiamo proposto ai nostri studenti questa iniziativa tutti erano entusiasti di partecipare" racconta Fr. Alberto Pari, Direttore dell'Istituto Magnificat. "Per noi è una grande sfida riunire cristiani, ebrei e musulmani in qualcosa che non è legato allo studio della musica e in un contesto diverso da quello solito. Qui in Terra Santa è più facile coesistere, perché è tutto quotidianamente in relazione: è un'esperienza diversa". La delegazione del Magnificat comprende 14 studenti che rappresentano equamente tutte e tre le grandi religioni monoteiste, a cui sono stati integrati altri ragazzi locali che hanno richiesto di partire per il paesino di Tröpolach, a sud dell'Austria, in Carinzia, che sta ospitando l'esperienza.

 "Non si tratta di un workshop, ma di una settimana di incontro interreligioso, un'esperienza che però coinvolge anche la parte musicale" continua Fr. Pari. "Come scuola di musica, infatti, per prepararci e fare gruppo ci eravamo già incontrati diverse volte per imparare un tre canti corali da presentare agli altri ragazzi: un in arabo, uno in ebraico e un altro latino".

L'esperienza nasce dall'incontro con un seminarista di origini indiane appartenente alla diocesi di Vienna, Anson Samuel, uno dei fondatori dell'associazione promotrice, il quale ha recentemente trascorso un anno a Gerusalemme per frequentare dei corsi di Teologia. Durante il tempo trascorso in Terra Santa, Anson ha frequentato l'Istituto Magnificat studiando pianoforte e canto, cosa che gli ha permesso poi di offrire un invito speciale all'Istituto che sin dalla sua fondazione ha sempre avuto uno stampo interreligioso.

"L'associazione si pone da sempre come ponte tra le religioni" commenta Fr. Alberto. "Inizialmente promuovevano attività religiose, musicali, teatrali e sportive a stampo cristiano a diverse piccole comunità in paesi con scarse possibilità economiche. Quest'anno, a causa della pandemia che non permette uscite, hanno pensato di trasformare "casa loro" in un luogo di dialogo interreligioso".

"The Upper Room" è un'associazione che promuove il consolidamento dei valori umani fondamentali attraverso il supporto ai giovani di tutti i ceti sociali al fine di garantire un'esperienza di crescita personale (sia in Austria che in India) e il reinserimento nel sistema scolastico (soprattutto in India). Quello che l'associazione offre è uno spazio in cui le questioni sulla vita e sulla fede possano essere discusse apertamente e dove i ragazzi possano scoprire e sviluppare il loro io più profondo.

Il tema del campo di quest'anno è il libro di Giobbe, che ha al suo interno diversi macro-temi quali la sofferenza, la speranza e l'amicizia, che collegano tra loro le tre religioni monoteiste, ma anche il ruolo di Dio nel momento in cui ci sono delle grandi sfide per l'uomo.

Il progetto finale è la creazione di un musical sul libro di Giobbe, scritto dai ragazzi dell'associazione, a cui i partecipanti lavorano per tutta la settimana attraverso le differenti attività ludiche e di lavoro proposte: dalla creazione delle scenografie, alle prove di canto, musica, danza e recitazione.

Alle diverse attività si affiancano anche incontri di preghiera, tra cui una preghiera interreligiosa e una cena di shabbat conclusiva.

"La speranza è di aprire il nostro istituto a un nuovo obiettivo interno: non solo formare dei musicisti, ma persone capaci di convivenza e apertura verso le altre religioni e verso tutta l'umanità" ha concluso Fr. Pari.

 

Giovanni Malaspina