La Custodia celebra la festa del suo patrono, Sant'Antonio di Padova | Custodia Terrae Sanctae

La Custodia celebra la festa del suo patrono, Sant'Antonio di Padova

Sant'Antonio di Padova è un santo importante a Gerusalemme: dal 1920 papa Benedetto XV lo ha proclamato infatti patrono della Custodia. Il rapporto speciale che lega il santo di Padova ai francescani di Terra Santa però risale a molto prima. La protezione del Santo fu decisiva durante il conflitto anglo-turco e anche nel 1917, quando i frati rischiarono di essere imprigionati. Ancora oggi per intercessione di Sant'Antonio, sono molte le grazie che i frati della Custodia ricevono. Anche per questo alle celebrazioni in onore del Santo il 13 giugno, la chiesa di san Salvatore a Gerusalemme era stracolma e, fin dai Primi Vespri del giorno della vigilia, si erano riuniti numerosi i francescani dei conventi della Custodia, i fedeli locali e i lavoratori internazionali.

Il canto dei salmi della sera ha introdotto alla festa di Sant'Antonio di Padova, Dottore della Chiesa. Il Custode nell'omelia ha individuato una parola chiave per interpretare la vita del Santo e il titolo che la Chiesa gli ha conferito: "sapienza". "La sapienza è un tema ricorrente nei sermoni di Sant'Antonio. - ha affermato Fr. Francesco Patton -. Come diceva lo stesso Sant'Antonio: Quando parliamo di Sapienza è bene che ricordiamo che stiamo parlando del Cristo, è bene che ricordiamo che questa Sapienza illumina ogni uomo e ci guida a intuire il senso profondo della nostra vita e della storia". Il Custode ha ricordato che a San Salvatore, casa di formazione dove si insegna e si studia la teologia, introdotta e insegnata per la prima volta da Sant'Antonio, bisogna tenere a mente che "il senso profondo dello studio è poter conoscere Gesù Cristo, trovare in lui il senso della vita e annunciarlo a chi non lo conosce".
Come da tradizione, si è svolta poi la distribuzione del pane di Sant’Antonio, che ricorda la carità del Santo verso i poveri. Dopo il bacio alla reliquia, il Custode ha consegnato a ognuno un simbolico pezzo di pane.

Alla messa del 13 giugno in onore del patrono della Custodia ha partecipato anche l'Amministratore Apostolico del Patriarcato latino Mons. Pizzaballa, insieme a rappresentanti di diverse chiese cristiane: armeni, greco ortodossi, copti, siriaci, luterani. Con loro anche autorità civili come i consoli generali di Spagna e Francia e il viceconsole d'Italia.
"Sant'Antonio è un amico che intercede per noi in maniera straordinariamente efficace e di questo rendono testimonianza i frati della Custodia". Così ha detto nell'omelia il Custode di Terra Santa e ha continuato: "Nei momenti più difficili ci siamo affidati alla sua intercessione e non siamo rimasti inascoltati. Specialmente i nostri fratelli che vivono in Siria hanno raccontato di aver sperimentato la protezione di Sant'Antonio quando in più di un'occasione i colpi di mortaio hanno colpito le nostre chiese senza fare vittime". Fr. Patton ha ripercorso la vita del Santo, originario del Portogallo, dall'inizio della sua vita, al sacerdozio, alla scoperta dell'Ordine Francescano, alla sua esperienza di predicatore, insegnante di teologia, operatore di miracoli.

"Chiediamo per intercessione di Sant'Antonio di poter essere cercatori instancabili di quello che Dio vuole da noi", ha affermato il Custode.
Poi, come ad ogni festa di Sant'Antonio, è stata ripetuta la consacrazione della Custodia al suo patrono. Tra la gioia e la commozione, una benedizione speciale ha chiuso la celebrazione. È tradizione, infatti, che nel giorno di questo Santo vengano benedetti i bambini che durante tutto l'anno hanno indossato un piccolo abito francescano, come gesto di devozione dei loro genitori. Dopo la benedizione, c'è la rimozione del vestito, donato a un altro bambino, che lo indosserà per l'anno successivo.
Un momento conviviale tra cibi e bevande è seguito alla messa, per continuare i festeggiamenti di Sant'Antonio in comunione.

Beatrice Guarrera