La sfida spirituale del cambiamento climatico | Custodia Terrae Sanctae

La sfida spirituale del cambiamento climatico

Alcune autorità religiose di cristiani, ebrei e musulmani si sono incontrate per discutere dell’emergenza cambiamento climatico e delle sfide e responsabilità che solleva.
RABBI YOANTAN NERIL
Fondatore The Interfaith Center for Sustainable Development
“Questa non è una crisi degli uccelli, degli alberi o delle api. È una crisi dell’uomo e di come viviamo noi, esseri spirituali, in un mondo materiale.”

È iniziata così la conferenza inter-religiosa per il clima e l’energia (The interfaith climate and energy conference), organizzata presso il Jerusalem Press Club dal Centro inter-religioso per lo sviluppo sostenibile (The Interfaith Center for Sustainable Development) con l’obiettivo di mettere a tema l’emergenza cambiamento climatico.

RABBI YOANTAN NERIL
Fondatore The Interfaith Center for Sustainable Development
“Il motivo per cui ci siamo incontrati oggi, riunendo le autorità ebraiche, cristiane e musulmane di Gerusalemme e della Terra Santa, è mostrare che le alte cariche religiose tengono particolarmente a questa tematica.”

E così il giudice a capo dei tribunali islamici in Israele Kadi Iyad Zahalha, il rabbino David Rosen, Direttore Internazionale Affari Inter-religiosi e il Custode di Terra Santa Francesco Patton si sono confrontati su quella che gli scienziati reputano la più grande minaccia per la salute globale del 21 secolo.

In un contesto in cui il clima si sta riscaldando, da più di 30 anni, progressivamente e senza interruzione, con una temperatura media globale e una concentrazione di anidride carbonica da record e impatti disastrosi su ambiente, economia e salute i tre relatori hanno affrontato il tema da un punto di vista insolito.



P. FRANCESCO PATTON, ofm
Custode di Terra Santa
”Noi come cristiani abbiamo un patrimonio di spiritualità ecologica che comincia con le prime pagine della Bibbia, perché parlano della creazione come opera di Dio affidata agli uomini. Quindi c’è una responsabilità di tutta l’umanità nei confronti del creato.”

RABBI DAVID ROSEN
Direttore Internazionale Affari Inter-religiosi, AJC
“La prima indicazione all’umanità, data nel Giardino dell’Eden ad Adamo ed Eva è sviluppare e custodire la creazione di Dio, ovvero lo sviluppo sostenibile. Se non ci comportiamo in un modo sostenibile nei confronti del mondo stiamo di fatto insultando Dio.”

Educazione ed esempio personale sono due temi condivisi dai tre relatori. È indispensabile intervenire nelle scuole e negli ambienti religiosi per rendere i giovani consapevoli, e ancor più è necessario dare l’esempio nella vita quotidiana.
“Essere responsabili del pianeta, non solo per rispondere al compito dato da Dio, ma per rispetto alle future generazioni” sottolinea Zahalha.

L’obiettivo, secondo il Custode Patton, è la Conversione ecologica: cambiare se stessi per cambiare poi il mondo. In che modo? Agendo insieme a tutta la “famiglia umana”, come ha ricordato Papa Francesco nella sua enciclica Laudato sì, il cui titolo riprende il Cantico delle Creature del santo di Assisi.

P. FRANCESCO PATTON, ofm
Custode di Terra Santa
“Questa coscienza di far parte di una fraternità universale sia anche quella che ci fa capire come aldilà del professare fedi diverse e praticare religioni diverse, come donne e uomini di buona volontà siamo tutti chiamati a prenderci cura di questi fratelli, di queste sorelle e, nel caso della terra, di una sorella che per noi è anche madre”.