Si consolida anche quest'anno la collaborazione tra lo Studium Biblicum Franciscanum e l'École Biblique et Archéologique Française. Per l'inaugurazione dell'anno accademico 2016-2017, l'8 novembre all'Auditorium di san Salvatore si è svolta la prolusione sul tema: "L’apostolo Paolo: un esempio da imitare o un imprevisto da affrontare? La recezione della figura e dei testi di Paolo nei primi secoli cristiani".
Padre Massimo Pazzini, decano dello Studium Biblicum Franciscanum, ha aperto l'evento. Il decano ha salutato una sala gremita di studenti e ha ricordato tutti i momenti più significativi per la facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia dello scorso anno accademico. Tra questi l'apertura al pubblico della nuova sezione multimediale del Terra Sancta Museum nel convento della Flagellazione e il quarantunesimo corso di aggiornamento biblico e teologico (dedicato al tema "Il Pentateuco tra ebraismo e cristianesimo"), accreditato presso la CEI come aggiornamento per i professori di religione. Padre Pazzini ha annunciato poi con soddisfazione che nella seconda metà di settembre e per tutto ottobre ha avuto luogo una campagna archeologica al sito di Macheronte in Giordania, a cui lo Studium Biblicum Franciscanum ha partecipato per la prima parte.
«Mi sento felice di aver finito il mio "noviziato" - ha esordito, dopo di lui, Padre JeanJacques Pérennès, direttore dell'École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme -, perché sono arrivato qui un anno fa e il primo anno è come un noviziato, ma ho trovato qui molto aiuto, specialmente da Padre Massimo». Padre Pérennès ha anche ricordato l'importanza della collaborazione con i frati francescani della Custodia di Terra Santa. «Non si raccontano molto, ma abbiamo qui delle difficoltà ed è utile in questo senso aiutarci - ha continuato -. Abbiamo bisogno di capire che questa collaborazione è importante per il futuro».
Un momento significativo della mattinata è stato quello della Laudatio del professor Marcello Buscemi, in occasione del suo emeritato. Padre Massimo Pazzini ha ricordato che il numero 65 della rivista Liber Annus è stato dedicato al frate. Dopo aver ripercorso la sua carriera accademica e le sue pubblicazioni, ha fatto emergere anche altri aspetti della sua vita da professore: «I suoi studenti ricorderanno con simpatia che di solito si discutevano i vari capitoli del lavoro in corso, sorseggiando un buon tè in camera sua», ha detto Pazzini. Per trentasette anni Buscemi ha insegnato allo Studium, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di sacerdoti, esegeti e docenti di Sacra Scrittura. Tra gli applausi di riconoscenza, gli è stato consegnato un volume del Liber Annus a lui dedicato.
Don Maurizio Girolami, docente di patristica, ha tenuto una lezione sulla ricezione della persona e del messaggio di San Paolo nei primi secoli della Chiesa. In conclusione ha detto: «Paolo ci ricorda sempre che il Vangelo, non solo nei suoi contenuti, ma anche nelle sue espressioni, chiede di non fermarsi a quanto compreso, ma invita ad aprirsi alla potenza di Dio che si manifesta come salvezza per chiunque crede». Dopo una pausa con un piccolo rinfresco nel salone della curia custodiale, Padre JeanJacques Pérennès, direttore dell'École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme, ha raccontato le attività dello scorso anno accademico e ha illustrato le recenti pubblicazioni provenienti dall'istituto.
Beatrice Guarrera