Per il completamento dei lavori di conservazione, restauro e riabilitazione dell’Edicola del Santo Sepolcro in Gerusalemme | Custodia Terrae Sanctae

Per il completamento dei lavori di conservazione, restauro e riabilitazione dell’Edicola del Santo Sepolcro in Gerusalemme

1. Introduzione e saluto

Beatitudini, Eccellenze, Autorità religiose e civili, distinte personalità convenute in questa occasione, permettetemi di rivolgermi a voi con il saluto caro a san Francesco: “Il Signore vi dia pace!”.

È un onore e una gioia poter essere qui a Rodi in questa occasione dedicata alla presentazione del completamento dei lavori di conservazione, restauro e riabilitazione dell’Edicola del Santo Sepolcro in Gerusalemme. Tra pochi giorni ci sarà la cerimonia a ciò dedicata a Gerusalemme, ma già qui a Rodi possiamo anticipare e pregustare la gioia e il significato di ciò che celebreremo tra pochi giorni a Gerusalemme.

Per la Custodia di Terra Santa è sempre occasione di gioia il poter prendere parte alla vita civile e religiosa di Rodi, data la nostra presenza e il nostro inserimento in questa nobile terra: ricca di storia, di arte e di cultura; benedetta dalla predicazione del Vangelo e dalla presenza della Chiesa fin dall’alba del Cristianesimo; aperta e accogliente sia verso i turisti che qui sono attratti dall’incanto del paesaggio sia verso i profughi che, in fuga da guerre e conflitti, sono alla ricerca di una nuova patria dove vivere in pace.

 

2. La necessità dell’opera per la Custodia

La situazione nella quale si trovava fino a un anno fa l’Edicola del Santo Sepolcro, che custodisce i resti della Tomba di Cristo, è nota a tutti. Da circa settanta anni una struttura metallica sorreggeva l’intera edicola che, altrimenti, sarebbe crollata per problemi strutturali. Negli ultimi anni, inoltre, la struttura si era ancora più deteriorata, a causa del numero dei fedeli, del fumo delle candele, per l’usura del materiale, per l’umidità e altri problemi.

All’interno delle tre comunità proprietarie del Santuario si parlava ormai da anni della necessità di intervenire con lavori di restauro, ma bisognava trovare un modo che rispettasse lo Status Quo e vedesse il coinvolgimento e la cooperazione di tutti. 

La Custodia di Terra Santa, ben consapevole del valore di questo luogo, che è in assoluto il più santo e più importante per tutta la Cristianità, era favorevole a questa iniziativa e perciò si è adoperato in tal senso il Custode mio predecessore, sua Paternità reverendissima p. Pierbattista Pizzaballa, ora Amministratore Apostolico di Gerusalemme per i Latini.

 

3. L’accordo e la realizzazione dei lavori

Tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 il dialogo tra le tre Comunità, e in termini più specifici il dialogo fraterno e aperto tra Sua Beatitudine Teophilos, il Custode Pizzaballa e Sua beatitudine Nourhan ha permesso di dare concretezza alla proposta di intervenire sull’Edicola con lavori di restauro.

Alla fine, le tre autorità hanno raggiunto un accordo verbale nel gennaio 2016. Con tale accordo, la direzione dei lavori di restauro veniva affidata al Politecnico di Atene; il committente era il Patriarcato Greco Ortodosso, insieme alle altre due comunità, cioè insieme alla Custodia di Terra Santa e al Patriarcato Armeno. 

Ai primi di marzo 2016 il Patriarca Greco, il Custode e il Patriarca Armeno si recavano insieme ad Atene per la presentazione ufficiale dei lavori, pur non essendoci ancora alcun accordo scritto ma solo un accordo verbale retto dalla buona volontà e dalla reciproca fiducia delle tre autorità.

Il 22 marzo le tre autorità firmavano un accordo per l’avvio dei lavori nel quale veniva ribadito con chiarezza il rispetto dello Status Quo e dei diritti delle rispettive comunità sull’Edicola.

Veniva poi stabilito un comitato scientifico di supervisione dei lavori composto da membri delle tre comunità e dallo staff del politecnico di Atene. Per conto della Custodia è stata messa a disposizione la competenza dell’architetto Osama Hamdan, per quel che riguarda i lavori di restauro e la competenza del confratello il Professor p. Eugenio Alliata per quel che riguarda la parte archeologica e storica.

Firmato l’accordo sono naturalmente iniziati i lavori di conservazione, restauro e riabilitazione dell’Edicola del Santo Sepolcro, diretti dalla Professoressa Antonia Moropolou, che è anche la più competente per presentarli e illustrarli.

Rispettando perfettamente i tempi stabiliti, il team del Politecnico di Atene, supportato dal comitato scientifico composto dagli esperti delle altre due comunità ha potuto lavorare e portare a compimento i lavori, in modo tale da poter permettere la completa riapertura dell’Edicola prima della Pasqua di quest’anno, che per una felice e provvidenziale coincidenza vede le nostre comunità celebrare la Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo nella stessa data.

 

4. Il valore simbolico supplementare

Permettetemi di aggiungere qualche parola per sottolineare il valore aggiunto di questi lavori rispetto alla pur necessaria opera di consolidamento, restauro e riabilitazione dell’Edicola.

Come dicevo poco fa si trattava di intervenire sul luogo in assoluto più importante per tutta la Cristianità, il luogo chiave per interpretare la nostra vita e la nostra storia.

Il luogo fisico che conserva la memoria della sepoltura del nostro Signore Gesù Cristo ci testimonia che l’incarnazione del Figlio di Dio è talmente reale, talmente completa, talmente piena, da arrivare fino all’esperienza della morte, che è l’esperienza finale di ogni esistenza umana.

Ma il santo Sepolcro è soprattutto il luogo fisico dove la carne del nostro Salvatore non ha visto la corruzione e la morte è stata vinta. Il sepolcro vuoto è il testimone silenzioso ed eloquente di questo evento. Il sepolcro vuoto è il luogo dove anche fisicamente è iniziata una nuova creazione, un mondo nuovo nell’istante di luce in cui Gesù è risorto.

Proprio perché questo è il luogo della risurrezione del Signore Gesù è anche alla base della nostra fede e della nostra speranza.

Permettetemi di dire che l’aver potuto realizzare i lavori di consolidamento, restauro e riabilitazione dell’Edicola del Santo Sepolcro grazie alla collaborazione delle nostre tre comunità ha un valore simbolico straordinario e aggiuntivo: è il segno di un importante lavoro di consolidamento, restauro e riabilitazione che riguarda le relazioni tra di noi e tra le nostre comunità.

Grazie al lavoro di consolidamento, restauro e riabilitazione dell’Edicola del Santo Sepolcro abbiamo potuto consolidare le relazioni fraterne tra le nostre comunità, abbiamo potuto restaurare un senso di profonda fiducia reciproca, abbiamo potuto riabilitare la collaborazione tra di noi.

Sia lode perciò a nostro Signore Gesù Cristo, per noi morto e sepolto secondo le Scritture e per noi risorto da morte il terzo giorno, che attorno al suo Santo Sepolcro ci ha fatto ritrovare più vicini, più pronti a cooperare, più disponibili gli uni verso gli altri, come fratelli.

 

5. Conclusione

Desidero concludere ringraziando chi ha organizzato questo evento per la bella occasione che ci è stata offerta di incontrarci nel magnifico contesto di Rodi, di illustrare i lavori svolti e il loro significato, e di esprimere la nostra riconoscenza verso tutti coloro che hanno reso possibile il restauro con la loro opera o con il loro contributo.

E il nostro ringraziamento e la nostra riconoscenza vada soprattutto al Signore Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, Colui che ispira e porta a compimento ogni opera buona in noi e attraverso di noi.

 

Fr. Francesco Patton, ofm
Custode di Terra Santa

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1. Introduction & Greeting

(Mr. President)

Your Beatitudes, Excellencies, religious and civil authorities and distinguished guests gathered on this occasion, ladies and gentleman, dear friens, allow me to address you with the greeting so dear to Saint Francis: "may the Lord give you peace!"

It is an honour and a joy to be here in Rhodes at this presentation of the completion of the work of conservation, restoration and rehabilitation of the Aedicule of the Holy Sepulchre in Jerusalem.  In a few days there will be a dedicated ceremony in Jerusalem, and here in Rhodes we anticipate and look forward to the joy of that celebration. For the Custody of the Holy Land is always an occasion of joy to be able to take part in the civil and religious life of Rhodes, given our presence and our inclusion in this noble land: rich in history, art and culture, blessed by the preaching of the Gospel and by the presence of the Church since the dawn of Christianity – open and welcoming to tourists drawn here by the magic of the landscape and to refugees fleeing war and conflicts, looking for a new home to live in peace.

 

2. The necessity of the work 

The poor state of the shrine of the Holy Sepulchre, which houses the remains of the tomb of Christ, is known to all. For approximately seventy years metal scaffolding has supported the entire shrine which, otherwise, would have fallen into structural problems. In recent years, it has deteriorated even more, due to the number of the faithful, the smoke of candles, to material wear and tear, moisture and other problems. 

Within the three proprietary communities of the Sanctuary there has been talk for years now of the need for restoration intervention, but a way had to be found that respected the Status Quo and saw the involvement and cooperation of all. 

The Custody of the Holy Land, well aware of the value of this place, which is the holiest and most important for all Christendom, was favourable to this initiative and therefore my predecessor as Custos, His Paternity the Most Reverend Father Pierbattista Pizzaballa, now the Apostolic Administrator of Jerusalem for the Latins, worked towards this goal.   

 

3. The agreement and the completion of the work 

Between the end of 2014 and 2015 a fraternal and open dialogue began between the leaders of the three communities – His Beatitude Theofilus, the Custos Pizzaballa and His Beatitude Nourhan. This allowed the proposal for the restoration intervention on the Aedicule to take substance. The three authorities eventually reached a verbal agreement in January 2016. With this agreement, the management of the restoration work was entrusted to the National Technical University of Athens; the contractor was the Greek Orthodox Patriarchate, together with the other two communities, the Franciscan Custody of the Holy Land and the Armenian Patriarchate. 

In early March 2016 the Greek Patriarch, the Custos and the Armenian Patriarch met in Athens for the official presentation of the work, although there was still no written agreement, but their verbal agreement demonstrated the good will and mutual trust of the three authorities. 

On 22 March the three Authorities signed an agreement for the start of the work. This agreement clearly reaffirmed respect for the Status Quo and the rights of their communities on the Aedicule. Then an Advisory Board for supervision of the work was established consisting of members of the three communities and of the staff of the National Technical University of Athens.  On behalf of the Custody the skills of the architect Osama Hamdan were made available to the renovation work and those of Professor Fr. Eugenio Alliata ofm as regards the archaeological and historical aspects.  

The agreement was signed and the conservation, restoration and rehabilitation work on the Aedicule of the Holy Sepulchre began, headed by Professor Antonia Moropolou, who is also the person most competent to submit and present them to us here. 

Perfectly on time, the National Technical University of Athens team, supported by a Scientific Committee made up of experts from the other two communities have been able to carry out the work in such a way as to allow the full reopening of the Aedicule before Easter this year, which, by a happy and providential coincidence, sees our communities celebrate the resurrection of our Lord Jesus Christ on the same date.

 

4. Additional symbolic value 

Let me add a few words to underline, beyond the necessary work of consolidation, restoration and rehabilitation of the Aedicule, the added value of this work for Christianity. The work was being done on the most important place for all Christianity, the key place from which we interpret our lives and our history. 

The physical place that preserves the memory of the burial of our Lord Jesus Christ testifies that the incarnation of the Son of God is so real, so complete, so full, right up to the experience of death, which is the ultimate experience of any human existence. 

The Holy Sepulchre is mainly the physical place where the flesh of our Saviour did not see corruption, and death was overcome. The empty tomb is the silent and eloquent witness to this event. The empty tomb is the place where a new creation physically began – a new world in that instant of light where Jesus is risen.  Precisely because this is the place of the resurrection of the Lord Jesus Christ it is also the basis of our faith and our hope. 

Let me say that carrying out this work of consolidation, restoration and rehabilitation of the Aedicule of the Holy Sepulchre with the collaboration of our three communities has a further symbolic value: it is the sign of an important work of consolidation, restoration and rehabilitation of relations between us and between our communities. 

Thanks to this work on the Aedicule of the Holy Sepulchre we may consolidate brotherly relations between our communities, restore a sense of deep mutual trust, and rehabilitate the collaboration between us. 

Praise be to our Lord Jesus Christ, dead for us according to the Scriptures and risen to us from the dead on the third day, that the work around this Holy Sepulchre has brought us closer to each other, more ready to cooperate and more available towards each other as brothers.

 

5. Conclusion 

I would like to conclude by thanking those who have organized this event for the great opportunity that we have been offered to meet in the magnificent environment of Rhodes to illustrate the work and what it means, and to express our gratitude to all those who have made the restoration possible by their work or by their contribution. 

And our thanks and our gratitude goes especially to the Lord God Almighty, the Father, Son and Holy Spirit, who inspires and fulfills every good work done in us and through us.

 

Fr. Francesco Patton, ofm
Custos of the Holy Land