Le letture di questa domenica ci insegnano che il percorso di crescita di una famiglia è un vero e proprio pellegrinaggio che coinvolge tutti i suoi membri e ci fa scoprire, alla fine, che la nostra famiglia terrena è una scuola che ci introduce nella famiglia dei figli di Dio.
Il brano tratto dal “Primo Libro di Samuele” racconta il ritorno al santuario di Silo di Elkana, di sua moglie Anna e del piccolo Samuele. Il bambino era stato chiesto al Signore da Anna come grazia proprio durante il pellegrinaggio annuale al santuario che custodiva l’Arca dell’Alleanza. Ottenuto il dono del figlio Anna lo “restituisce” al Signore perché rimanga al suo servizio. C’è un abisso tra questa mentalità e la mentalità di chi ritiene il figlio un diritto o una proprietà o in qualche caso un’ipoteca sul futuro.
Il brano del vangelo di Luca presenta di nuovo una famiglia che fa il suo pellegrinaggio annuale. Questa volta è la Santa Famiglia di Nazareth: Giuseppe, sua moglie Maria e il bambino Gesù dodicenne vanno al tempio di Gerusalemme, come tutte le famiglie del tempo che vogliono così mettere in atto la Legge del Signore. Quello della famiglia di Nazareth è però un pellegrinaggio all’interno del quale succede qualcosa di strano. Al rientro il bambino Gesù viene smarrito, e poi cercato, e infine trovato nel tempio dopo tre giorni. Al rimprovero dei genitori la risposta è sorprendente: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo essere nelle cose del Padre mio?» (Lc 2,49). Il normale pellegrinaggio della famiglia al tempio di Gerusalemme si trasforma perciò in un pellegrinaggio dei genitori alla ricerca del figlio (Gesù). E il ritrovamento del figlio diventa l’indicazione di una meta ulteriore: essere nelle cose del Padre. Gesù che si è lasciato fin lì educare da Giuseppe e Maria ora educa Giuseppe e Maria a scoprire che occorre camminare verso la casa del Padre(Dio), per essere “nelle cose del Padre” (questa è la traduzione letterale del testo).
La “Prima Lettera di san Giovanni apostolo” ci fa scoprire che il senso di questo percorso è nello scoprire “quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!” (1 Gv 3,1). Ecco tracciato il pellegrinaggio della famiglia umana: l’esperienza della umana paternità e maternità porta a scoprire che i figli sono dono di Dio e vanno a Lui restituiti. Gesù, il Figlio di Dio incarnato, fa scoprire a Maria e Giuseppe, ma anche alle nostre famiglie che il senso della famiglia umana è educare a riscoprirsi figli di Dio per “essere nelle cose del Padre”. Mettiamoci in cammino, anche noi, con la nostra famiglia assieme alla Santa Famiglia, con Gesù e alla ricerca di Gesù, per imparare ad essere nelle cose del Padre e riscoprirci figli suoi, fratelli e sorelle tutti, membri di una famiglia che ha l’orizzonte dell’umanità.