Vivere felici nella gloria celeste | Custodia Terrae Sanctae

Vivere felici nella gloria celeste

Maria Assunta al Cielo - II Vespri

Carissime sorelle, carissimi fratelli,

Il Signore vi dia pace!

1. Siamo giunti ormai ai Secondi Vespri di questa solennità di Maria Assunta al cielo in anima e corpo. Una festa che viene giustamente chiamata la Pasqua di mezza estate, perché ci ricorda che a Maria è stata fatta la grazia di poter partecipare per prima alla Pasqua di Gesù, alla sua vittoria sulla morte con la totalità della sua persona. 
Celebrando questa festa noi siamo però chiamati a ricordare che lo stesso dono viene fatto anche a noi, perché anche noi siamo partecipi della morte e risurrezione di Cristo a partire dal giorno del nostro battesimo. E quel germe di risurrezione, che è stato seminato in noi, germoglierà nel giorno in cui anche noi risorgeremo in Cristo.
Con le parole dell’Inno “Ave Maris stella” abbiamo salutato Maria come “la porta felice del cielo” e “colei che muta la sorte di Eva” perché attraverso il Suo Figlio Gesù ci è stata riaperta la porta del Paradiso. E ancora abbiamo salutato Maria come “colei che ci prepara un cammino sicuro perché possiamo arrivare a vedere Gesù e gioire per sempre con Lui”, che è il senso della nostra vita.

2. La tradizione francescana ha molto cara questa festa, sia perché san Francesco è particolarmente devoto a Santa Maria degli Angeli, che ricorda il mistero di Maria Assunta al cielo, sia perché la tomba della Vergine è stata uno dei primi santuari di Terra Santa che ci sono stati affidati. E penso che Francesco d’Assisi abbia anche potuto visitare la tomba della Vergine da pellegrino, quando rientrava dall’Egitto dopo l’incontro col Sultano otto secoli fa. “Francesco amava e venerava Maria – ci dice Tommaso da Celano – perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà”.
Francesco amava e venerava Maria – ce lo testimoniano i suoi Scritti – perché si era aperta alla relazione col Dio Uno e Trino, Padre e Figlio e Spirito Santo, con tutta la propria persona.
Francesco amava e venerava Maria, perché era l’immagine della Chiesa, dono e grazia di Dio, apertura allo Spirito, grembo che genera il Figlio di Dio, ma anche libera risposta di una persona libera dai condizionamenti del peccato e totalmente aperta alla volontà e alla Parola di Dio.

3. Non meno di san Francesco amava la Vergine Maria il nostro santo Patrono Antonio, che muore cantando l’inno a Maria “O Donna gloriosa, alta sopra le stelle” e al termine della sua omelia dedicata a Maria assunta al cielo in anima e corpo ci lascia una preghiera molto bella, che ci fa capire quanto il destino di glorificazione di Maria sia anche ciò che il Signore desidera per noi. 
È con questa preghiera a Maria, che ci fa intuire la possibilità di partecipare in cielo alla stessa gloria di Maria e di poter condividere con lei e con tutti i santi la felicità eterna, che desidero terminare questa breve riflessione: 
“Ti preghiamo, o nostra Signora, nobile Madre di Dio, esaltata al di sopra dei cori degli angeli, di riempire il vaso del nostro cuore con la grazia celeste; di farci splendere dell'oro della sapienza; di sostenerci con la potenza della tua intercessione; di ornarci con le pietre preziose delle tue virtù; di effondere su di noi, o oliva benedetta, l'olio della tua misericordia, con il quale coprire la moltitudine dei nostri peccati, ed essere così trovati degni di venir innalzati alle altezze della gloria celeste e vivere felici in eterno con i beati del cielo. 
Ce lo conceda Gesù Cristo, tuo Figlio, che oggi ti ha esaltata al di sopra dei cori degli angeli, ti ha incoronata con il diadema del regno, e ti ha posta sul trono dell'eterno splendore. A lui sia onore e gloria per i secoli eterni. Amen.”

 

Fr. Francesco Patton, ofm
Custode di Terra Santa