Con Maria ai piedi dell’albero della vita | Custodia Terrae Sanctae

Con Maria ai piedi dell’albero della vita

Maria Assunta al Cielo - Veglia

Carissime sorelle, carissimi fratelli,

Il Signore vi dia pace!

1. Siamo riuniti insieme a vegliare per celebrare l’assunzione della Beata Vergine Maria al cielo in anima e corpo. In questa celebrazione abbiamo ascoltato un brano dal Transito della Beata Vergine Maria che racconta l’ultima fase della sua vita, la sua morte e poi la sua assunzione al cielo in anima e corpo.
Vorrei sottolineare due passaggi del testo ascoltato e poi tirare qualche conseguenza per noi e per la nostra vita, per evitare di ridurre la festa alla sola solennità del rito.

2. Prima sottolineatura: quando Maria termina la sua vita terrena, secondo il racconto ascoltato, verso l'ora terza c’è un grande tuono e si diffonde un gradevole profumo e in questo momento il Signore viene a prendere l’anima di Maria alla presenza degli Apostoli, insieme agli Arcangeli Michele e Gabriele. L’ora terza, lo sappiamo, è l’ora della discesa dello Spirito Santo nella Pentecoste, e i fenomeni descritti sono quelli che caratterizzano le manifestazioni e le rivelazioni solenni da parte di Dio. Attraverso questo tipo di linguaggio e questa ambientazione ci viene perciò detto che il momento in cui Gesù viene a prendere l’anima di Maria è un momento di manifestazione e di rivelazione importante e significativa dell’opera di Dio
Il racconto aggiunge una nota di tenerezza quando dice che il Signore Gesù abbraccia Maria, prende la sua anima santa e la pone tra le mani di san Michele, le dona una veste gloriosa e l’anima di Maria è luminosissima.

3. Seconda sottolineatura: dopo la morte di Maria e dopo la sua sepoltura gli apostoli vegliano, come stiamo facendo anche noi questa sera. Loro però vegliano per tre giorni. Questo è chiaramente un indizio pasquale. Sappiamo che, nel racconto dei Vangeli, il terzo giorno dopo la sepoltura del Signore Gesù, è il giorno della sua Risurrezione. 
Ed ecco che il terzo giorno entrano di nuovo in scena il Signore Gesù con gli Arcangeli Michele e Gabriele. Questa volta non è più l’anima di Maria ad essere presa tra le braccia e portata in cielo ma è il suo stesso corpo terreno. 
È interessante notare che il corpo di Maria viene portato ad Oriente e deposto nel Paradiso sotto l’albero della vita e lì l’anima di Maria viene ricongiunta al suo corpo. Ora si compie per dono e per grazia di Dio quel sogno e quel desiderio che l’umanità aveva avuto all’inizio della storia e che aveva cercato di realizzare in modo sbagliato, quando Adamo ed Eva si erano lasciati tentare dal serpente e avevano allungato le mani verso l’albero della vita e per questo avevano perso il Paradiso e la vita. Ora invece questo desiderio si compie per dono gratuito. 
Ora il nuovo Adamo, il Signore Gesù, e la nuova Eva, Maria, sono nel Paradiso nella pienezza della loro umanità, e portano così la nostra stessa umanità nel Paradiso, nella pienezza della vita in Dio. Gesù perché è il Figlio di Dio incarnato che nella sua Pasqua ha vinto la morte e il peccato. Maria perché è la prima ad essere chiamata, per pura grazia, a partecipare alla Pasqua del suo Figlio.

4. Qualche conseguenza per noi: la festa che celebriamo è chiaramente una festa pasquale, è la partecipazione di Maria alla Pasqua del suo Figlio Gesù in modo pieno, perché la Pasqua prevede la resurrezione del corpo, pienamente trasformato e divinizzato dall’azione e dall’inabitazione dello Spirito Santo, e non solo una qualche forma di sopravvivenza dell'anima. In questo modo, ci viene detto che in Maria è anticipato ciò che sarà donato anche a noi. Anche la nostra vita cristiana è chiamata alla piena partecipazione alla Pasqua del Signore Gesù. Anche il nostro corpo è chiamato a partecipare alla risurrezione, alla pienezza della vita divina, grazie all’azione trasformante dello Spirito del Signore. Ce lo indica chiaramente la preghiera conclusiva di questa veglia: “Dio onnipotente ed eterno, che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima l’immacolata Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio, fa’ che viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, per condividere la sua stessa gloria”.

5. Un giorno anche verso di noi Gesù compirà quel gesto di tenerezza di prendere la nostra anima e di metterla nelle mani di Michele. Ma il giorno della nostra risurrezione il Signore Gesù prenderà anche il nostro corpo e lo porterà in Paradiso e lo deporrà ai piedi dell'albero della vita perché possiamo partecipare alla vita stessa di Dio, per sempre, e dimorare nella pienezza di vita e di amore che unisce in comunione il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Quella pienezza di vita e di amore in cui già dimora Maria, in anima e corpo, nella interezza della sua persona.

 

Fr. Francesco Patton, ofm
Custode di Terra Santa