Ef 4,1-6; Sal 104; Lc 10,21-24
1. Carissimo Fr. Peter, carissimi membri dello staff e del corpo docenti, carissimi studenti della Bethlehem University, autorità convenute per questa celebrazione, carissime sorelle e fratelli,
Il Signore vi dia pace!
Dopo tanto tempo e tanti inviti, che mi ha rivolto Fra Peter, eccomi finalmente qui per celebrare l’Eucaristia assieme a voi, all’inizio di un nuovo anno accademico.
È significativo iniziare questo nuovo anno con la celebrazione della S. Messa dello Spirito Santo, perché i suoi sette donisono particolarmente desiderabili da chi studia e da chi insegna: sono doni che ci aiutano a comprendere il senso dello studio e della sapienza, come ricerca del significato profondo di tutto ciò che esiste e della nostra stessa vita.
Sono doni che ci aiutano a stare dentro il tempo e le situazioni in cui ci troviamo a vivere, capaci di interpretare tutto alla luce della fede nel Dio che è Padre e Figlio e Spirito Santo, relazione d’amore.
Sono doni che ci aiutano a scoprire la Sapienza di Dio nel mistero del Figlio di Dio che in croce dona la vita per salvare l’umanità intera e cambiare il senso della storia, trasformandola in storia di salvezza.
Sono doni che ci sostengono nel pellegrinaggio della fede e ci aiutano anche a comprendere quali scelte Dio si aspetta da noi.
Sono doni che ci invitano a riconoscere anche i limiti del nostro sapere e del nostro conoscere. Invochiamo allora e anzitutto lo Spirito Santo, come Spirito di sapienza, di intelletto, di consiglio, di fortezza, di scienza, di pietà e di timore di Dio.
2. Nel vangelo che abbiamo appena ascoltato Gesù esulta nello Spirito Santo e rivolge al Padre una preghiera di lode e di benedizione: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Lc 10.21).
Chi sono questi sapienti e questi dotti? Che cosa resta loro nascosto? E perché? E chi sono questi piccoli ai quali è donata una intelligenza più profonda?
Per dare un nome a questi sapienti e a questi dotti è utile che richiamiamo qualche altro passo del Vangelo, come il passo del Magnificat in cui Maria loda il Signore perché “ha guardato l'umiltà della sua serva… ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili” (cfr Lc 1,48.51-52).
Possiamo richiamare alla mente anche qualche versetto della Prima Lettera ai Corinzi, in cui san Paolo ricorda che “La parola della croce è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio” (1 Cor 18) e ancora “parliamo di una sapienza divina, misteriosa... Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria” (2 Cor 7-8). San Paolo giunge poi all’appello personale: “Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio” (1 Cor 3, 18-19).
Ciò che resta nascosto ai sapienti e ai dotti, sono i misteri del Regno di Dio, è il mistero stesso di Dio nel suo essere relazione di amore che unisce Padre e Figlio e Spirito Santo nell’unità divina; ciò che resta nascosto ai sapienti e ai dotti è il modo di agire di Dio che salva l’umanità donando suo Figlio sulla croce; ma ciò che resta nascosto ai sapienti e ai dotti è anche il senso profondo della storia come storia che è guidata da Dio e non dalle potenze umane e dagli egoismi umani del momento.
3. E chi sono i piccoli ai quali Gesù fa riferimento? Chi sono questi piccoli che hanno ricevuto il dono della vera sapienza? I piccoli sono quelli come la vergine Maria, che hanno un cuore umile e sanno leggere la storia dell’umanità e la propria vita con uno sguardo di fede, con gli occhi di Dio e allora riescono a vedere e anche a comprendere che l’agire di Dio è altro rispetto all’agire mondano.
I piccoli sono quei puri di cuore di cui ci parla Gesù nelle beatitudini, che sono capaci di vedere Dio all’opera dentro le situazioni concrete e anche dentro quelle più contraddittorie. I piccoli sono quelli che accolgono con fiducia la Parola del Vangelo e le permettono di portare frutto dentro la propria vita. I piccoli sono quelli che anche davanti al mistero della croce riescono a vedere che Dio è all’opera e davanti a Gesù crocifisso riescono a confessare: “Veramente quest’uomo è il Figlio di Dio, che manifesta la potenza divina dell’amore e del dono di sé anziché quella diabolica dell’egoismo e della violenza”.
4. In questa celebrazione invochiamo il dono dello Spirito Santo su tutti coloro che durante quest’anno insegneranno e studieranno dentro questa università e su tutti coloro che vi lavorano. Che lo Spirito guidi alla Sapienza vera tutta la comunità della Bethlehem University e ciascuno dei suoi membri. E che da questo luogo di studio e di ricerca, sorto nella città in cui la Sapienza di Dio si è manifestata nel bambino Gesù, la vera sapienza possa diffondersi ovunque.
Fr. Francesco Patton, ofm
Custode di Terra Santa
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The gift of true Wisdom
Eph 4,1-6; Ps 104; Lk 10,21-24
1. Dear Br. Peter, dear members of the staff and professors, dear students of Bethlehem Uni-versity, the various Authorities present for this celebration, dear sisters and brothers,
May the Lord give you peace!
After so much time and following so many invitations that Br. Peter has kindly sent to me, fi-nally here I am to celebrate the Eucharist together with you, at the beginning of a new academic year.
It is significant to start this New Year with the celebration of this Votive Mass of the Holy Spirit, since His seven gifts are particularly desirable for whoever studies and teaches: they are gifts that help us understand the meaning of study and of wisdom which is seen as the search for the profound meaning of everything which exists which of course includes our own lives.
They are gifts which help us to stay within the time and situa-tions in which we are living. They enable and allow us to be capable of interpreting everything in the light of faith in one God who is Father and Son and Holy Spirit, a relationship of love. They are gifts that help us to discover the Wisdom of God in the mystery of the Son of God who offered His life on the cross to save all humanity and to change the sense of history, transforming it into a hi-story of salvation. They are gifts that support us along the pilgrimage of faith and they also help us to understand what choices God is expecting of us.
They are gifts that invite us also to recognise the limits of our wisdom and of our knowledge. Let us therefore, first and foremost, in-voke the Holy Spirit, since He is the Spirit of wisdom, intellect, counsel, fortitude, science, piety and fear of God.
2. In the Gospel we have just heard, Jesus rejoices in the Holy Spi-rit and addresses to the Father a prayer of praise and of blessing: “I bless you, Father, Lord of heaven and of earth, for hiding these things from the learned and the clever and revealing them to little children” (Lk 10,21).
Who are these learned and clever people? What remains hidden to them? Why? And who are these little children to whom a more profound intelligence is given?
In order to give a name to these wise and clever people it is useful to remind ourselves of so-me other texts of the Gospel, like that of the Magnificat in which Mary praises the Lord because “he has looked upon the lowliness of His servant ... He has routed the arrogant of heart. He has pulled down princes from their thrones and raised high the low-ly” (cfr. Lk 1,48.51-52).
We can also recall to mind some verses from the First Letter to the Corinthians, in which Saint Paul reminds us that “the message of the cross is folly for those who are on the way to ruin, but for those of us who are on the road to salvation it is the power of God” (1Cor 1,18). Again: It is of the my-sterious wisdom of God that we talk ... None of the rulers of this age recognised it; for if they had recognised it, they would not have crucified the Lord of glory” (1Cor 2,7-8). Saint Paul then arrives at his personal appeal: “Any one of you who thinks he is wise by worldly standards must learn to be a fool in order to be really wise. For the wisdom of the world is folly to God” (1Cor 3,18-19).
The things which remain hidden to the wise and the learned, are the mysteries of the Kingdom of God. It is the very mystery of God in His being a relationship of love that unites Father and Son and Holy Spirit in a divine unity. What remains hid-den to the wise and the learned is the way in which God acts when He saves humanity by offering His Son on the cross. What remains hidden to the wise and the learned is also the profound sense of history as a history that is guided by God and not by human powers or by the human selfishness of the moment.
3.Who are the little children to whom Jesus refers? Who are these little ones who have received the gift of true wisdom? The little ones are those who like the Virgin Ma-ry, have a humble heart and know how to read the history of humanity and their own life with the eyes of faith, with the eyes of God. It is then that they succeed in seeing and also in understan-ding that God acts in a different kind of way from that of the world.
The little ones are those who have a pure heart, of whom Jesus speaks in the Beatitudes. They are the ones who are ca-pable of seeing God working within the concrete situations and also within the most contradictory events. The little ones are those who welcome with trust the Word of the Gospel and permit it to bear fruit in their own life. The little ones are those who, even in the face of the mystery of the cross, succeed in seeing that God is working, and in front of the crucified Jesus they confess: “Truly this man is the Son of God, who manifests the divine power in love and in the gift of Himself, rather than in the power of the devil of egoism and of violen-ce.”
4. In this celebration let us invoke the gift of the Holy Spirit upon all those who during this academic year will teach and study in this university, and upon all those who work in this place. May the Spirit guide all the community of Bethlehem University and each of its members toward true Wisdom. And may true Wisdom spread everywhere from this place of study and research, which was founded in the town in which the Wisdom of God manifested itself in the Child Je-sus.
Fr. Francesco Patton, ofm
Custos of the Holy Land