Il profumo dell'amicizia | Custodia Terrae Sanctae

Il profumo dell'amicizia

Lunedì Santo

Is 42,1-7; Sal 26; Gv 12,1-11

Carissime sorelle Carissimi fratelli, il Signore vi dia pace! 
1. Siamo qui a Betania in quella che mi piace chiamare la casa dell'amicizia perché è la casa dove viveva Lazzaro, che nel Vangelo di Giovanni è chiamato l'amico di Gesù, è la casa dove vivevano Marta e Maria, che pure hanno con Gesù un intenso legame di amicizia. 
Nella riflessione di questa sera vorrei semplicemente sottolineare che in questa casa dell'amicizia, il gesto compiuto da Maria, il gesto di cospargere di olio profumato i piedi di Gesù, è un gesto profetico che ci aiuta a capire il valore profondo dell'amicizia e al tempo stesso ci aiuta a interpretare ciò che Gesù farà nell’ora della sua passione come un gesto estremo di amicizia.
Il gesto di Maria ci parla di amicizia e ci fa scoprire alcune caratteristiche che sono tipiche dell'amicizia con Gesù. Ne sottolineo semplicemente tre:
- l’amicizia come dono gratuito e prezioso,
- l’amicizia come profezia di vita;
- l’amicizia e la cura per i poveri.

2. Anzitutto desidero sottolineare l'amicizia come un dono che è al tempo stesso gratuito e prezioso. Così è il gesto che compie Maria sprecando 300 denari di profumo di Nardo per ungere i piedi di Gesù. È un gesto che lei fa con totale gratuità, sprecando qualcosa che è di grande valore che ha un grande prezzo. Ecco potremmo dire che sempre l'amicizia è qualcosa di totalmente gratuito e al tempo stesso di estremamente prezioso. Questo ci deve far riflettere non solo su come Maria vive l'amicizia ma su come Gesù vive l'amicizia, come lui manifesta l'amicizia nei nostri confronti. Quello che Gesù arriverà a sprecare per esprimere l'amicizia nei nostri confronti non è semplicemente un vaso di profumo del valore di 300 denari ma è la sua stessa vita. E questo è un dono che lui fa, in maniera totalmente gratuita, a ciascuno di noi. Ed è al tempo stesso un dono che ha un valore infinitamente prezioso, al punto che diventa redenzione e salvezza per l’intera umanità. Senza questo spreco, che Gesù compirà nel dare la vita per noi, ci troveremmo ancora perduti, senza salvezza, senza speranza, senza perdono, senza vita eterna.

3. Il secondo aspetto che mi preme sottolineare è la profezia che l'amicizia contiene. Non una profezia qualsiasi, ma una profezia di vita e di risurrezione. Maria qui a Betania, nel suo sprecare il profumo per ungere i piedi di Gesù, secondo le parole stesse di Gesù, compie un gesto che è una profezia che riguarda la sua morte. In realtà quella di Maria è una profezia che riguarda la Risurrezione di Gesù. Paradossalmente, il profumo che andrà conservato per ungere il cadavere di Gesù è un profumo che in realtà non servirà più. Infatti, un’altra Maria, non di Betania ma di Magdala, arriverà al Sepolcro il mattino di Pasqua per ungere il cadavere di Gesù, ma non lo potrà fare, perché Gesù ormai ha vinto la morte, è risorto ed è il vivente per sempre. 
Nel profumo che viene cosparso sui piedi di Gesù possiamo dire che c'è già una profezia di vittoria sulla morte. In realtà è l'amicizia di Gesù, è la sua vita donata per amore, che porta anche ciascuno di noi oltre la morte. Come ci suggerisce anche san Agostino nell’Ufficio di Letture di oggi: [Gesù] “fece sua la nostra morte e nostra la sua vita… Prese su di sé la morte che trovò in noi e così assicurò a noi quella vita che da noi non può venire”.
Su questa realtà è bene che ciascuno di noi rifletta in modo profondamente personale. Possiamo chiederci: dentro la nostra vita che esperienza abbiamo fatto di questa profondità dell'amicizia con Gesù che ci porta a risorgere? Che ci porta a fare esperienza di vita nuova anche dopo aver sperimentato fallimenti, insuccessi, peccato?

4. L'ultimo aspetto che desidero sottolineare è quello dell’amicizia e del rapporto con i poveri. Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, Giuda Iscariota si lamenta che questo spreco di denaro poteva essere invece utilizzato per aiutare i poveri. E Gesù replica ricordando che i poveri li abbiamo sempre con noi ma non sempre abbiamo Lui. E allora mi chiedo: c'è forse contraddizione tra questo sprecare tanto bene per l'amicizia con Gesù e quello che deve essere il nostro impegno per i poveri? 
Direi proprio di no. Quando noi comprendiamo il valore dell'amicizia di Gesù, questo non ci rende meno sensibili nei confronti dei poveri. Anzi ci porta a trovare le vie concrete per aiutare i poveri che incontriamo sul nostro cammino nel corso della vita. L'amore per Gesù non è in contrasto con l'amore per i poveri, sappiamo anzi benissimo che Lui stesso nel capitolo venticinquesimo di Matteo, ci dirà che tutto ciò che abbiamo fatto a un povero l'abbiamo fatto a Lui. 
Ma nel rispondere a Giuda, Gesù sembra suggerirci che se noi sapremo coltivare l'amicizia con Lui sapremo agire anche nei confronti dei poveri in modo profondamente umano. I poveri non saranno più una pratica da sbrigare attraverso un ufficio di assistenza sociale. L'aiuto nei confronti dei poveri diventerà un aiuto personale, diventerà un aiuto che si inserisce dentro una relazione di amicizia, diventerà un modo per continuare ad incontrare Gesù e ad esprimere la nostra riconoscenza e la nostra amicizia nei suoi confronti. Con gratuità e anche con la capacità di “sprecare”, cioè con la capacità di aiutare i poveri non in modo troppo calcolato e burocratico ma con quella tenerezza che tanto spesso ci suggerisce papa Francesco. È così che lo stesso Signore Gesù ha aiutato e continua ad aiutare noi, poveri e bisognosi di tutto.

5. Celebriamo con gioia questa bella e significativa liturgia, che ogni anno facciamo qui a Betania il Lunedì Santo, con la benedizione dell'olio profumato e chiediamo al Signore Gesù di ravvivare dentro di noi questo senso profondo di amicizia che ci lega a lui. Chiediamogli anche di aiutarci a far crescere un'amicizia autentica tra di noi, dentro le nostre comunità cristiane, dentro le nostre comunità religiose, dentro le realtà nelle quali ci troviamo ad operare. Gesù è già risorto, Gesù è già il vivente per sempre, ma quante persone anche tra quelle che noi conosciamo hanno bisogno di poter sperimentare una qualche forma di Risurrezione? E proprio attraverso la nostra amicizia?
Infine, l'olio profumato che noi riceveremo sulle palme delle nostre mani, ci aiuti ad essere più capaci di prestare attenzione alla persona concreta dei poveri, più capaci di esprimere nei loro confronti amicizia gratuita e il buon profumo dell’amore di Cristo, che è sempre profezia di vita.
Così sia.

 

Fr. Francesco Patton OFM
Custode di Terra Santa