Il Signore dal seno materno mi ha chiamato | Custodia Terrae Sanctae

Il Signore dal seno materno mi ha chiamato

Nascita di S. Giovanni Battista - Conferimento dei Ministeri

Is 49,1-6; Sal 138; At 13,22-26; Lc 1,57-66.80

1. Carissime sorelle, carissimi fratelli, carissimi giovani che oggi ricevete il ministero di lettore e di accolito,
il Signore vi dia pace!

La festa che celebriamo oggi qui ad Ain Karem, la festa della nascita di san Giovanni Battista, ci aiuta a comprendere il valore unico della nostra persona, ci aiuta a comprendere la nostra vita come una chiamata e ci aiuta a comprendere la nostra missione come un servizio. Questo è importante per ognuno di noi e lo è in modo particolare per voi carissimi giovani confratelli che oggi ricevete il ministero di lettore e di accolito.

2. La festa di oggi ci aiuta anzitutto a scoprire il valore della nostra persona, e il valore di ogni persona! La nascita straordinaria di Giovanni ci ricorda che la nostra persona trova la sua origine in Dio, nel suo amore, nella sua volontà. Nel caso di Giovanni è evidente, perché nasce da una coppia anziana e sterile: Zaccaria ed Elisabetta non sono più in grado di donare la vita, e Dio interviene in modo straordinario e li rende fecondi. In realtà questa nascita straordinaria, che richiama alla nostra memoria tante altre nascite da coppie sterili narrate nel Primo Testamento, mette in luce che ognuno di noi trova in Dio stesso la propria origine e la ragione della propria nascita. Questa non è una cosa da poco, perché è la rivelazione di quanto la nostra persona è preziosa agli occhi di Dio. Questa è la rivelazione della nostra dignità e del nostro valore straordinario. Nel Salmo 139,13 abbiamo cantato parole stupende, che riassumono questo nostro valore davanti a Dio: “Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda”.

3. La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci ricorda anche il valore della nostra vocazione. Fin dall’istante del nostro concepimento Dio ha su ciascuno di noi un progetto di amore“il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome” (Is 49,1). Questo vale per san Giovanni Battista, ma vale anche per ciascuno a ciascuna di noi.
La chiamata di Dio è inscritta nel nostro DNA, nel nostro codice genetico. Qualcuno di noi la scopre da bambino, a un altro gli diventa chiara quando è giovane, qualcuno può capire quel che Dio vuole da lui in età matura. Ricordiamo però che sempre nella nostra vita è anche scritta una chiamata, una proposta, da parte di Dio. Questo significa che la nostra vita non solo ha un valore unico e irripetibile, ma anche che ha un senso grande, profondo, straordinario. Una vita senza vocazione vorrebbe dire una vita senza senso. Parlare della nostra vita come chiamata vuol dire invece riconoscere che il senso della nostra vita sta nella relazione con Dio, in ciò che Lui ci chiede e ci propone e nella risposta che noi diamo. Mi pare bello poter sottolineare questo, oggi, insieme alla comunità cristiana, insieme a tanti confratelli, religiosi e religiose, insieme a voi giovani frati che anche attraverso la celebrazione di oggi scoprite, grazie a san Giovanni Battista, qualche tratto della vostra vita e della vostra chiamata.

4. La nascita del Battista ci rivela infine che dentro la nostra persona e dentro la nostra vita, questa chiamata è chiamata a una missione, che significa chiamata a un servizio. Il servizio del Battista viene delineato fin da subito, nei testi che abbiamo letto e nel vangelo che leggeremo al termine della celebrazione giù nella grotta della sua nascita, e più ancora nel Cantico di Zaccaria, che canteremo nella grotta. La missione, il servizio del Battista, è stato e rimane quello di camminare davanti al Signore come profeta, per preparare il suo Popolo all’incontro con il Cristo, per indicare nel riconoscimento dei peccati, nella conversione e nella penitenza il modo più adeguato di prepararsi all’incontro con Lui e per indicare nella persona di Gesù il Messia presente dentro la nostra storia e dentro la nostra vita e l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.

5. Qualsiasi vocazione Dio ci abbia donato, in certo qual modo tutti noi siamo partecipi di questa missione e di questo servizio, che è il servizio di facilitare e preparare l’incontro con Gesù, farlo conoscere presente nella storia e nel nostro tempo, indicarlo alle persone che talvolta anche in modo inconsapevole lo stanno cercando. È questo il servizio e la missione dell’educazione dei figli, alla quale sono chiamati i genitori, che hanno da ricordare sempre che i loro figli avranno pienezza di vita solo se scopriranno la bellezza della relazione personale con Gesù. È questo il servizio pastorale al quale siamo chiamati come sacerdoti, perché non abbiamo da legare a noi i fedeli, ma da legarli a Cristo, che ha da essere il grande amore di ognuno di noi. È questo il servizio che siamo chiamati a testimoniare nella vita consacrata, che deve indicare e offrire l’esperienza di una relazione personale con Gesù che dà senso a tutta la nostra vita e che ci introduce già nella pienezza della Vita. È questo il senso del servizio al quale siete chiamati voi, giovani confratelli che ricevete il lettorato e l’accolitato durante questa celebrazione, perché il vostro sarà, come per Giovanni Battista il servizio di annunciare quella Parola che prepara ad incontrare Gesù in modo personale e sarà il servizio umile di chi aiuta a riconoscere nell’Eucaristia l’Agnello di Dio, che prende su di sé e toglie il peccato del mondo, e arriva a farsi dono personale per ciascuno di noi.

6. Che il Signore Aiuti ciascuno di noi a scoprire il valore unico della propria vita. Che aiuti ciascuno di noi a scoprire quale sia la chiamata di Dio, quella che orienta e dà senso a tutta una vita. Che il Signore aiuti ciascuno di noi, e in modo speciale questi nostri giovani confratelli che ricevono il ministero di lettore o di accolito, a scoprire la grandezza umile del servizio della Parola e del servizio all’altare, che è il servizio di indicare Gesù, e in Lui di indicare il senso pieno della nostra vita.
Così sia.

 

Fr. Francesco Patton, ofm
Custode di Terra Santa