Maria custodiva tutte queste cose nel suo cuore | Custodia Terrae Sanctae

Maria custodiva tutte queste cose nel suo cuore

Cuore Immacolato di Maria

Zac 2,14-17; 1Sam 2,1-4.5-8; Ef 1,3-6.11-12; Lc 2,41-52

Carissime sorelle, 
il Signore vi dia pace!

1. Oggi celebriamo in modo particolarmente solenne il cuore immacolato di Maria. È per noi l’occasione per guardare a Maria da un punto di vista particolare, ma lasciandoci sempre guidare dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato.
E proprio partendo dalla Parola di Dio, nell’omelia desidero semplicemente approfondire tre aspetti del cuore immacolato di Maria:

  • è un cuore che sa custodire la Parola di Dio;
  • è un cuore che sa amare secondo la vocazione ricevuta;
  • è un cuore che sa cantare a Dio.

2. Anzitutto, il cuore di Maria è un cuore che sa custodire. Cosa significa? Abbiamo ascoltato il vangelo che raccontava il pellegrinaggio della Santa Famiglia a Gerusalemme in occasione dei dodici anni di Gesù. Il brano si conclude ricordandoci che dopo lo smarrimento e il ritrovamento di Gesù nel Tempio tra i dottori il terzo giorno la Santa Famiglia torna a Nazareth, e Gesù “Scese dunque con loro e venne a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2,52). 
È un atteggiamento che l’evangelista Luca ha già descritto dopo la nascita di Gesù a Betlemme. Dopo l’annunzio degli angeli i pastori vanno alla grotta, senza indugio, e trovano Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, raccontano ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che ascoltano il racconto dei pastori restano stupiti e “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). 
Nel vangelo secondo Luca c’è ancora un passo in cui si parla dell’importanza di saper custodire nel cuore, è il passo finale della spiegazione della parabola del seme. Gesù Conclude la sua spiegazione dicendo che il seme caduto “sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza” (Lc 8,15).
Ecco allora il primo spunto di riflessione: il cuore di Maria è per noi il modello di come va accolta e custodita la Parola perché porti frutto, perché diventi carne, perché si realizzi nella nostra vita.

3. Il secondo aspetto del cuore di Maria che ci viene suggerito dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato è che è un cuore capace di amare.
Può sembrare una cosa scontata. Ma cosa vuol dire che il cuore di Maria è un cuore capace di amare? 
Per comprenderlo occorre che rileggiamo quel brano di san Paolo agli Efesini che ci racconta il sogno originale di Dio su ognuno di noi. È il brano che leggiamo anche nella solennità della Immacolata Concezione della beata Vergine Maria.
È un brano straordinario che i primi cristiani cantavano con gioia e che anche noi continuiamo a cantare nei vespri: “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, /che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. / In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo / per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi” (Ef 1,3-4). 
Il cuore di Maria ci aiuta a comprendere che siamo chiamati ad essere santi e immacolati davanti al Padre nell’amore. Siccome il Padre ci ha benedetti con ogni benedizione dello Spirito Santo in Cristo, ci ha realmente resi capaci di amare come il suo Figlio, in modo pieno e gratuito, fino al dono della nostra stessa vita. Il cuore di Maria corrisponde veramente al sogno di Dio e al dono di grazia che Dio ha voluto fare all’umanità nel suo Figlio Gesù e attraverso l’opera dello Spirito Santo. 
Vediamo questa capacità di amare del cuore di Maria fin da quando permette a Dio di entrare nella sua vita a Nazareth e cambiare i suoi progetti. Un cuore che ama non pensa a sé ma si apre a Dio. 
Vediamo la stessa capacità di amare nel modo in cui accoglie, dà alla luce, avvolge in fasce, accompagna il suo Figlio Gesù. 
Ma vediamo questo cuore che ama in modo santo e immacolato anche quando si lascia educare dal suo Figlio e diventa sua discepola. Vediamo questo cuore che si dilata un po’ alla volta quando interviene presso suo Figlio a Cana di Galilea per salvare una festa di nozze. 
E questo cuore si dilata ancora di più quando sotto la croce accoglie come proprio figlio il discepolo che Gesù amava, e in lui accoglie ognuno e ognuna di noi.
Così attraverso l’immagine del cuore santo e immacolato di Maria il Signore insegna anche a noi a essere docili all’azione dello Spirito che ci rende capaci di amare come Gesù. Ma occorre che permettiamo a Dio di dilatare il nostro cuore, attraverso le situazioni concrete che ci fa sperimentare, proprio per insegnarci ad amare.

4. La terza caratteristica del cuore immacolato di Maria, che ci suggerisce la Parola di Dio oggi, è che è un cuore capace di cantare“Il mio cuore esulta nel Signore” (1Sam 2,1) cantava già Anna, la madre di Samuele nel brano che abbiamo letto come Salmo responsoriale. E il canto di Maria è il Magnificat: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore” (Lc 1,46-47).
Quando un cuore umano si lascia riempire dalla presenza e dall’azione dello Spirito Santo non può fare altro che cantare. Lo Spirito mette dentro il nostro cuore una gioia profonda e permanente, perché ci fa percepire interiormente il senso profondo della nostra vita, ci fa sperimentare la potenza dell’amore di Dio che risana e salva, ci aiuta a leggere con gli occhi Dio la nostra vita e la storia, perfino le situazioni difficili vengono affrontate con un canto nel cuore e con un sorriso sulle labbra.
Viceversa, se dentro il nostro cuore non c’è il canto dello Spirito allora siamo sempre tristi, ci lamentiamo di ogni cosa, non ci va bene niente.
Quando voi portate il vostro sorriso dentro le case della nostra gente e lungo le strade di Gerusalemme e degli altri posti in cui vi trovate a vivere (penso alle vostre sorelle a Gaza o nello Yemen), voi state manifestando che Dio è presente ed è all’opera anche nelle ore più buie della vita, anche nelle situazioni più difficili della storia, anche nelle tragedie del nostro mondo.

5. Guardiamo al cuore immacolato di Maria e chiediamo la grazia di riuscire anche noi ad avere un cuore che sa accogliere e custodire la Parola di Dio perché la Parola di Dio possa continuare a diventare carne, a realizzarsi, a portare frutto nella nostra vita.
Guardiamo al cuore immacolato di Maria e chiediamo la grazia che anche il nostro cuore sia ogni giorno di più docile all’azione dello Spirito, che sia santo e immacolato e capace di amare, nelle situazioni concrete in cui il Signore ci pone a servire.
Guardiamo al cuore immacolato di Maria e chiediamo la grazia che anche il nostro cuore sia capace di cantare, lodare e magnificare il Signore, anche in mezzo a situazioni di sofferenza, anche in mezzo ai drammi della storia in cui dobbiamo vivere.
Chiediamo tutto questo con fede e il Signore ce lo concederà per l’intercessione del cuore santo e immacolato della sua e nostra Madre, Maria. Amen.

 

Fr. Francesco Patton, ofm
Custode di Terra Santa

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Mary kept all these things in her heart

Zac 2,14-17; 1Sam 2,1-4.5-8; Eph 1,3-6.11-12; Lk 2,41-52

Dear sisters, 

May the Lord give you peace!

1. Today we are celebrating in a particularly solemn way the Feast of the Immaculate Heart of Mary. It is an occasion to look at Mary from a particular point of view, in order to let ourselves be guided by the Word of God that we have just heard in today’s readings. It is precisely by meditating upon the Word of God, that in this homily I am able to develop more profoundly three aspects pertaining to the Immaculate Heart of Mary:

  • it is a heart that knows how to keep the word of God;
  • it is a heart that knows how to love according to her vocation;
  • it is a heart that knows how to sing to God.

2. First and foremost, the heart of Mary is a heart that knows how to keep the word of God. What does this mean? We have heard the Gospel that narrates the pilgrimage of the Holy Family to Jerusalem on the occasion of Jesus’ twelfth birthday. The episode concludes by reminding us that, after the loss and the finding of Jesus in the Temple among the doctors on the third day, the Holy Family returned to Nazareth, and Jesus “went down with them and came to Nazareth, and was obedient to them; and his mother kept all these things in her heart” (Lk. 2, 52). 
This is a characteristic that the Evangelist Luke had already described after the birth of Jesus in Bethlehem. After the good news that was brought to them by the angels, the shepherds go to the grotto in haste, and find Mary and Joseph and the Child Jesus lying in the manger. After having seen Him, they repeated what they had been told about Him. All those who heard these words were astonished at what the shepherds said to them, “and Mary kept all these things, reflecting on them in her heart” (Lk 2, 19).
In the Gospel according to Luke, there is another text in which the Evangelist speaks about the importance of knowing how to protect, cherish and guard something in one’s heart. I am referring to the final text of the explanation that Jesus gives of the parable of the sower. Jesus concludes His explanation by saying that the seed “in the rich soil, they are the ones who, when they have heard the word, receive it with a generous and good heart, and bear fruit through perseverance” (Lk. 8, 15).
This is therefore our first point of reflection: the Heart of Mary is a model of how we can accept and cherish, guard and protect the Word dwelling within us, so that it may bear fruit, so that it may become flesh, so that it will be realised in our life.

3. The second aspect of the Heart of Mary suggested in the Word of God that we have heard today, is that it is a heart that knows how to love.
It might seem a thing to be taken for granted. But what does it mean to say that the Heart of Mary is capable of loving? In order to understand this, it is necessary for us to read the text of St. Paul’s letter to the Ephesians, which speaks about the original dream of God regarding each and every one of us. It is the Canticle that we read on the Solemnity of the Immaculate Conception of the Blessed Virgin Mary. It is a profound text that the first Christians used to sing with joy and which we also continue to sing during Vespers: 
“Blessed be God the Father of our Lord Jesus Christ, / who Has blessed us with all the spiritual blessings of heaven in Christ. / Thus He chose us in Christ before the world was made / to be holy and faultless before Him in love / marking us out for Himself beforehand, to be adopted sons” (Eph 1,3-4).
The Heart of Mary helps us to understand and comprehend that we have been called to be holy and blameless in love before the Father. Since the Father has blessed us with every kind of blessing in the Holy Spirit in Christ, He has truly made us worthy of loving like His own Son, in a full and gratuitous way, to the point of offering our own lives. The Heart of Mary corresponds truly to the dream of God and to the gift of grace which God has wanted to bestow on humanity in His Son Jesus and through the work of the Holy Spirit.
We see this capacity to love in the Heart of Mary ever since she accepted that God might be pleased to enter in her life in Nazareth and moreover, to redirect her own personal life projects. She possessed a heart that loved by not thinking about her own interests, but that opened itself to God’s Will. We find the same capacity to love in the same manner in which she accepts, gives birth, wraps in swaddling clothes, and accompanies her Son Jesus.
We also see this heart which loves in a Holy and Immaculate way, when it lets itself be guided by her Son to become His disciple. We see this heart that opens itself up slowly when she intervenes by asking her Son to save the wedding feast in Cana of Galilee.
This heart widens itself even more when Mary stands beneath the cross and accepts as her own son the disciple whom Jesus loved, and in him she welcomes and accepts each and every one of us.
Thus, through the image of the Holy and Immaculate heart of Mary the Lord teaches us how to be docile to the action of the Spirit, which renders us capable of loving like Jesus. However, we need to permit God to open our hearts, through the concrete situations that He makes available to us, precisely in order to teach us how to love.

4. The third characteristic of the Immaculate Heart of Mary, which the Word of God today suggests to us, is that it is a Heart that knows how to sing“My heart exults in the Lord” (1Sam 2,1). These are the words sung by Anna, the mother of Samuel, in the text we have read as a responsorial psalm. The song of Mary is the Magnificat“My soul proclaims the greatness of the Lord and my spirit rejoices in God my Saviour” (Lk 1, 46-47).
When a human heart lets itself be filled by the presence and action of the Holy Spirit, it cannot do otherwise but sing. The Spirit places in our heart a profound and permanent joy, because He makes us perceive interiorly the profound sense of our life, He allows us to experiment the power of love of God who heals us and saves us. He helps us to read our life story with the eyes of God. In this way even difficult situations can be faced with a heart which sings and with a smile on our lips.
On the contrary, if the Holy Spirit does not dwell within our hearts, we are more likely to be sad, we lament about everyone and everything, and indeed we are seldom content with anything at all. And yet when, my dear Sisters, you take your smile into the homes of our people and along the streets of Jerusalem and other places where you live (I am thinking about your Sisters in Gaza or Yemen), you are manifesting that God is present and that He is working even in the darkest hours of our lives, even in the most difficult situations of our history, even in the tragedies of our world.

5. Let us gaze at the Immaculate Heart of Mary and let us ask the grace to be able to have a heart that knows how to welcome and cherish the Word of God, so that the same Word of God may continue to become flesh, to be realised and to bear fruit in our lives.
Let us gaze at the Immaculate Heart of Mary and ask the grace that, every day, our heart may also be more docile to the action of the Spirit that it may be holy and blameless and capable of loving, in the concrete situations in which the Lord places us to serve.
Let us gaze at the Immaculate Heart of Mary and ask for the grace that our own hearts may also be able to sing, to praise and magnify the Lord, even in the midst of situations of suffering, even in the midst of the dramas of history in which we have to live.
Let us ask all this with faith and most surely the Lord will give it to us through the intercession of the Holy and Immaculate Heart of His and our Mother Mary. Amen.

 

Fr. Francesco Patton, ofm
Custos of the Holy Land