Omelia per l’ingresso a Nazareth | Custodia Terrae Sanctae

Omelia per l’ingresso a Nazareth

Carissime sorelle, carissimi fratelli,

Il Signore vi dia Pace!

1. E’ per me motivo di grande gioia essere qui, questa sera, a celebrare l’Eucaristia nel luogo in cui la Vergine Maria è stata chiamata a diventare la Madre di Dio. Questo è il luogo del sì di Maria, ma questo è anche il luogo del sì di Dio alla nostra umanità. È qui che il Verbo eterno ha cominciato a farsi carne. 
Il racconto evangelico è molto bello e ci fa capire che il Signore entra nella nostra vita in modo da sorprenderci e da superare i nostri progetti personali. Quando ci apriamo a Lui allora tutta la nostra vita cambia. Voglio sottolineare solo tre aspetti.

2. Primo aspetto: l’iniziativa è sempre di Dio. È Dio il protagonista della storia e anche della nostra vita. È Dio a mandare il suo messaggero, l’angelo Gabriele, a Maria. È Dio colui che ha da sempre ricolmato Maria del suo amore gratuito. È Dio Colui al quale nulla è impossibile. È Dio colui che realizza la salvezza.
È molto importante che anche noi ci ricordiamo di questo, è Lui a prendere l’iniziativa, è Lui ad amarci per primo, è Lui a rimanere il protagonista, anche quando ci chiama a collaborare e ci affida una missione, piccola o grande che sia.

3. Secondo aspetto: Maria ci insegna a rispondere alla chiamata di Dio in modo profondamente umano, personale, libero e con fiducia. Quando l’angelo Gabriele la saluta e le propone di diventare la madre del Salvatore Maria rimane turbata e pone le proprie domande. È profondamente umano questo atteggiamento. Davanti alle proposte di Dio il nostro cuore a volte trema e sentiamo il bisogno di chiedere a Lui: come è possibile? Non mi sento all’altezza. Mi sembra un compito più grande di me. Come farò?
Però Maria ascolta il messaggero di Dio e si fida, e in modo profondamente personale e libero dice il proprio sì: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola”. E così Maria ci insegna che è solo in un rapporto di fiducia, libero e personale che possiamo rispondere a Dio e accogliere quella chiamata al servizio che Lui ci fa.

4. Terzo aspetto: quando Maria dice il proprio sì a Dio, il Figlio di Dio si fa carne, si fa uomo, e tutta la nostra vita cambia e cambia la storia dell’umanità intera. Dire di sì a Dio è fondamentale. Dire di sì a Dio non è un’operazione intellettuale, ma è accoglierlo personalmente nella nostra vita perché Lui possa continuare a farsi carne attraverso di noi. S. Francesco d’Assisi, che aveva ben compreso questo, in una delle sue lettere ci ricorda che noi siamo chiamati a “portarlo nel nostro cuore e nel nostro corpo attraverso l'amore e la pura e sincera coscienza, e a generarlo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri” (cfr 2Lfed 53: FF200). Nelle varie situazioni in cui ci troviamo a vivere e operare, questa è la vocazione di ognuno di noi.

5. Chiediamo l’intercessione della beata Vergine Maria di Nazareth perché anche nella nostra vita, nella vita della Custodia, in quella di questa comunità, nelle nostre famiglie si realizzi quanto si è realizzato in Lei.
Che anche noi sappiamo accogliere l’amore gratuito del Signore e la sua Parola e quello che Lui ci chiede. 
Che anche noi sappiamo dire il nostro sì libero e fiducioso a Dio con tutta la nostra persona.
Che anche attraverso la nostra vita e la nostra testimonianza il Verbo del Padre, Gesù, possa continuare a farsi carne e risplendere nella vita di tutti coloro che incontreremo.
Così sia. Amen.

Fr. Francesco Patton ofm
Custode di Terra Santa

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Dear sisters and brothers,

The Lord give you Peace!

1. It is for me a motive of great joy to be here, this evening, in order to celebrate the Eucharist in the place where the Virgin Mary has been called to become the Mother of God. This is the place where Mary uttered her "yes", but this is also the place of God's "yes" to our humanity. It is here that the eternal Word began to become flesh.
The Gospel narrative is very beautiful and makes us understand that the Lord enters into our life in such a way that he surprises us and goes beyond and above our personal projects. When we open ourselves to him, then our entire life changes. I would like to underline three aspects.

2. The first aspect: God is always the one who takes the initiative. God is the protagonist of history and also of our life. It is God who sends his messenger, the angel Gabriel, to Mary. It is God who has always filled Mary with his gratuitous love. God is the One for whom nothing is impossible. It is God who brings about salvation.
It is very important that we too bear this in mind, namely, that it is God who takes the initiative, it is He who loves us first, He is the protagonist, even when he calls us to collaborate and entrusts into our hands a mission, whether it is big or small.

3. Second aspect: Mary teaches us how to answer to God's call in a profoundly human, personal and free way, and with full trust. When the angel Gabriel greets her and proposes to her to become the mother of the Saviour, Mary remains troubled and presents her own questions. Such an attitude is profoundly human. In the face of God's proposals our heart at times trembles and we feel the need to ask Him: how can this be possible? I do not feel competent enough. This task is too great for me. How will I accomplish it?
Mary, however, listens to God's messenger and places her trust in his words, and in a profoundly personal and free manner utters her "yes": "Behold, I am the handmaid of the Lord, let it be done according to your word." In this way Mary teaches us that it is only in a relationship of trust, which is free and personal, that we can answer to God and welcome that call that he makes so that we can serve Him.

4. Third aspect: when Mary utters her "yes" to God, the Son of God becomes flesh, he becomes man, and all our life is changed and the history of our entire humanity changes. To say "yes" to God is fundamental to our calling. To say "yes" to God does not imply an intellectual operation, but it entails welcoming God personally in our life, so that He can continue to become flesh through us. Saint Francis of Assisi, who understood this truth very well, reminds us in one of his letters that we are called "to carry Him in our heart and body through love and a pure and sincere conscience; and give Him birth through a holy activity, which must shine before others by example" (2 Letter to the Faithful, 53). In the various situations in which we live and work, this is the vocation of each and every one of us.

5. Let us ask for the intercession of the Blessed Virgin Mary of Nazareth, so that what has been realised in her will also come about in our life, in the life of the Custody, in the life of this community and in that of our families.
May we also know how to welcome the gratuitous love of the Lord and his Word, as well as all that which He asks of us.
May we also know how to say our free and trusting "yes" to God with all our person.
May Jesus, the Word of the Father, continue to become flesh and to shine in the life of all those who we meet through the witness of our life.
So be it. Amen.

Fr. Francesco Patton ofm
Custos of the Holy Land