1. Introduzione
Carissimi fratelli Commissari di Terra Santa,
il Signore vi dia Pace!
È un piacere poter essere qui con voi, potervi incontrare di persona e potervi esprimere di persona la gratitudine della Custodia per il servizio che state svolgendo. Vi ringrazio per la vostra presenza e ringrazio per la sua presenza anche il Delegato custodiale per i Commissari di Terra Santa, fr. Marcelo Ariel Cichinelli, che è chiamato a tenere il collegamento tra voi e la Custodia e vi può accompagnare nel servizio al quale siete chiamati dall’obbedienza.
Nel mio intervento desidero semplicemente descrivere ciò che è attualmente la nostra presenza in Terra Santa e Medio Oriente e ricordare alcune linee che hanno da orientare e sostenere il vostro servizio alla Terra Santa.
2. La nostra attuale presenza in Terra Santa e Medio Oriente
Venendo all'oggi, proviamo a inquadrare l'attuale presenza della Custodia in Terra Santa e un po' in tutto il Medio Oriente.
2.1. La realtà della Custodia
Attualmente le nostre comunità sono in Israele, Palestina, Giordania, Libano, Siria, Cipro, Rodi, Egitto. Abbiamo poi alcune altre presenze in Italia, una presenza a Washington e una a Buenos Aires.
La Custodia è una realtà internazionale, siamo infatti circa 260 frati di 40 nazionalità diverse.
Una realtà che cerca di vivere la vita francescana che anzitutto è una vita evangelica di preghiera e di fraternità a servizio della Chiesa e della gente. Nei luoghi in cui siamo presenti cerchiamo perciò prima di tutto di vivere la nostra vocazione francescana, poi, e di conseguenza, svolgiamo anche una serie di attività e servizi.
In Terra Santa è naturalmente importante e prioritario il dialogo ecumenico e quello interreligioso, che è fatto di incontri e collaborazioni nella vita quotidiana prima che di incontri ufficiali e commissioni.
Le attività che caratterizzano la nostra missione sono tante e provo a illustrarle brevemente.
2.2. Le attività
a. Abbiamo il mandato di custodire i luoghi santi della cristianità. Prestiamo servizio in circa 50 santuari, dove noi per primi siamo chiamati a fare un'esperienza di incontro con Dio e dove i pellegrini stessi possono fare un’esperienza di fede e leggere la Parola di Dio lì dove questa Parola è stata annunciata ed ha preso corpo; al tempo stesso nei santuari e attorno ad essi spesso trovano lavoro sia la popolazione locale sia i cristiani appartenenti alle piccole comunità presenti nel territorio.
b. Ci troviamo a svolgere il servizio pastorale nelle parrocchie di rito latino, circa una trentina, prendendoci cura delle “pietre vive”, i cristiani del Medio Oriente, che rimangono tuttora nei vari Paesi anche a costo di grandi sacrifici. In questi ultimi decenni il loro numero è progressivamente diminuito in tutto il Medio Oriente, eppure continuano ad essere presenti come lievito e come sale in contesti che hanno bisogno della nostra presenza pacifica, dialogante, socialmente impegnata.
c. C’è un forte impegno nel settore educativo e culturale, attraverso le 15 scuole francescane di Terra Santa che educano circa 10.000 studenti. Queste scuole sono riconosciute come un modello di convivenza e di dialogo interreligioso e contribuiscono a creare e promuovere un clima di convivenza pacifica tra la maggioranza musulmana e la minoranza cristiana presenti nella maggior parte delle città in cui viviamo e operiamo. Nel campo culturale è importante anche ciò che fanno i nostri centri di studio, lo Studio Teologico Jerosolimitano dove si formano i nostri giovani frati; lo Studio Biblico Francescano della Flagellazione, che propone il corso di licenza e dottorato in scienze bibliche e archeologiche; il Centro Muski al Cairo che è specializzato negli Studi Orientali Cristiani ed è luogo di dialogo interreligioso, specie col mondo islamico. L’Istituto Magnificat, scuola di musica aperta a giovani di tutte le fedi. Nel campo culturale infine c’è un grande impegno comunicativo, per far conoscere la realtà della presenza cristiana in Terra Santa attraverso i moderni mezzi di comunicazione sociale.
d. Fondamentale è anche l’impegno profuso nel sociale, che cerca di sostenere la presenza cristiana in Medio Oriente creando posti di lavoro e mettendo a disposizione circa 600 appartamenti per i cristiani locali a un prezzo nella maggioranza dei casi puramente simbolico.
e. In questo momento poi c'è un impegno particolare in favore dei migranti e dei rifugiati. Quello verso i migranti è un impegno legato al fenomeno della globalizzazione: in Israele, ma anche in Siria e a Cipro la comunità dei migranti, soprattutto dall'Asia, è significativa. Il fatto di essere una realtà francescana internazionale ci permette di accogliere i migranti cattolici cercando di integrarli nelle locali comunità cristiane e aiutandoli a mantenere la loro identità. L'impegno per i rifugiati è legato alla situazione della guerra in Siria, di cui parlerò brevemente tra un po'. La guerra ha sradicato più di metà della popolazione siriana e il nostro contatto coi rifugiati e gli sfollati non avviene solo in Siria, ma anche in Giordania, in Libano, a Cipro e a Rodi.
2.3. La presenza della Custodia in Siria
Un discorso a parte merita in questo momento l’impegno in Siria, una terra particolarmente importante per la storia del cristianesimo, perché sulla Via di Damasco avvenne la conversione di s. Paolo, che a Damasco poi ricevette il battesimo e svolse la prima predicazione. La Siria è la seconda culla del cristianesimo e la nostra presenza francescana risale al XIII secolo e ha costato, lungo questi otto secoli, un contributo di sangue e di martirio.
Attualmente i nostri frati continuano a rimanere a sostegno della gente a Damasco, Latakia, Aleppo, Knaye e Yakubie. I nostri frati sono impegnati nel servizio parrocchiale e in questo momento cercano di animare e sostenere la comunità cristiana locale, tenendo viva la speranza e contribuendo ad aiutare anche materialmente coloro che sono rimasti.
A Damasco continuiamo a tener vivi i due santuari legati alla conversione ed al battesimo di san Paolo, curiamo due parrocchie, nelle quali sono presenti cristiani locali e anche una comunità di immigrati dall’Asia e dall’Africa; la casa per i pellegrini al Memoriale di san Paolo è stata convertita in una casa di accoglienza per i rifugiati in transito verso una nuova destinazione e spesso verso una nuova Patria.
A Latakia due confratelli hanno la cura pastorale di una parrocchia che in questi anni è praticamente raddoppiata, perché molti cristiani fuggiti dalle zone di guerra si sono rifugiati in questa città che è al momento la più sicura della Siria.
Ad Aleppo i nostri frati gestiscono la parrocchia di san Francesco e questa parrocchia sta aiutando molte migliaia di famiglie, di ogni fede e confessione religiosa; abbiamo aperto le porte del Collegio di Terra Santa per accogliere un gruppo di anziane signore la cui casa di riposo è stata distrutta dai bombardamenti e cerchiamo di mantenere aperte due piccole scuole per bambini con particolari bisogni. Ma il servizio più importante che stanno svolgendo i nostri frati ad Aleppo è quello di mantenere viva la speranza nella gente e aiutare tutti a tenere il cuore libero dall’odio e aperto al perdono e alla riconciliazione. Da questo punto di vista sono molto importanti alcune iniziative che hanno preso piede ultimamente e che vedono coinvolti alcuni dei nostri frati per avviare un dialogo di riconciliazione tra coloro che si sono resi disponibili alla riconciliazione e alla pace.
Anche l’iniziativa “bambini in preghiera per la pace”, che ad Aleppo ha coinvolto e sta coinvolgendo bambini di tutte le confessioni cristiane e anche bambini musulmani ha questo scopo di tener viva la speranza nel futuro che Dio ancora riserva a questa terra amata e martoriata. Quest'anno, per la prima volta dopo cinque anni, i nostri cristiani hanno potuto celebrare il Natale senza la colonna sonora dei bombardamenti. Dopo la riunificazione della città hanno potuto recarsi ad Aleppo Est e avviare un programma di aiuto anche per le persone rimaste lì: soprattutto donne, bambini e anziani, tutti di fede musulmana.
Infine siamo presenti in due villaggi controllati dai ribelli, Knaye e Yakoubie. Sono due villaggi nella Valle dell’Oronte dove due frati sono rimasti volontariamente accanto alla gente e insieme con la gente subiscono ogni giorno umiliazioni e pressioni. I cristiani locali hanno perso ormai quasi tutto ciò che avevano ma hanno conservato la loro fede. In ognuno dei villaggi sono rimasti un centinaio di cristiani delle varie confessioni. In un contesto difficile come quello dei villaggi ci sono episodi di vita degni dei fioretti di san Francesco, come quando di recente uno dei nostri frati è riuscito ad ammansire un gruppo di ragazzi influenzati dal fanatismo e dalla violenza invitandoli a giocare a calcio.
I nostri confratelli che vivono in Siria parlano spesso anche dell'ecumenismo del sangue, perché i cristiani delle varie confessioni, lì, si sono ritrovati tutti uniti nella scelta di restare fedeli a Gesù Cristo, pagando spesso anche a prezzo del sangue.
3. Linee che devono orientare e sostenere il servizio dei Commissari di Terra Santa
3.1. Dalla Regola non bollata fino alla legislazione attuale
Sono linee che ritroviamo sinteticamente nelle Costituzioni generali del nostro Ordine al Titolo V del Capitolo V, che è quello dedicato all’evangelizzazione, poi al titolo IV del Capitolo V degli Statuti generali, e in modo più esteso negli Statuti Speciali della Custodia di Terra Santa, che dedicano a questa materia tutto il Capitolo II, infine nel VADEMECUM ad uso dei Commissari di Terra Santa, che sarà presentato da fr. Marcelo.
Se faccio riferimento a questi testi non è per dare un’impostazione legalistica al mio intervento, ma molto semplicemente perché questi testi sono riusciti a sintetizzare in modo eccellente l’attività dei Commissariati e dei Commissari. Essa viene collocata dentro la presentazione della evangelizzazione missionaria dell’Ordine che ha preso avvio nel 1217 (esattamente otto secoli fa!) proprio con la missione di Oltremare che ha portato in Terra Santa i primi frati e ha poi contribuito a formulare una metodologia missionaria francescana dopo il viaggio missionario in Terra Santa dello stesso san Francesco, tra il 1219 e il 1220; metodologia missionaria che si trova sintetizzata in modo mirabile e attuale nel Capitolo XVI della Regola non bollata del 1221, sotto il significativo titolo “Di coloro che vanno tra i Saraceni e gli altri infedeli”. La Terra Santa è poi diventata in breve tempo una speciale missione che la Chiesa ha affidato al nostro Ordine in modo ufficiale e formale a partire dal 1342, con le bolle “Gratias Agimus” e “Nuper Carissima” di papa Clemente VI, testi che sanciscono, tra l’altro, la necessaria composizione internazionale della Custodia.
Questi testi, che riporto poi in allegato per facilitare una loro consultazione, hanno anche il vantaggio di:
- sintetizzare gli obiettivi e le finalità del servizio svolto dai Commissariati e dai Commissari;
- indicare una serie di attività che essi sono chiamati a svolgere;
- regolare i rapporti tra i Commissariati (e ovviamente i Commissari), i rispettivi Ministri provinciali e la Custodia stessa di Terra Santa, ricordando anche il ruolo del Ministro generale nei loro confronti.
Tenere presente quanto ci dicono le nostre CCGG, gli SSGG e gli Statuti Speciali della Custodia potrà perciò essere molto utile per quelli tra voi che iniziano il proprio servizio, così da poterlo impostare bene; potrà essere utile a quelli tra voi che svolgono questo servizio ormai da molti anni, perché avranno occasione di fare una opportuna verifica del proprio modo di svolgere questo servizio; potrà servire anche per poter dialogare coi vostri stessi Ministri provinciali, che talvolta – presi da molti impegni di governo, di amministrazione e di animazione a livello locale – non hanno ben presenti quelli che sono i vincoli e i limiti che riguardano i rapporti tra Commissariati, Province e Custodia di Terra Santa e l’intero Ordine dei Frati Minori.
Il testo che seguirò e citerò maggiormente è il Capitolo II degli Statuti Speciali della Custodia di Terra Santa, per la semplice ragione che ingloba anche gli altri testi normativi dell’Ordine.
3.2. Obiettivi e finalità dei Commissariati
Gli Statuti Speciali della Custodia, si esprimono in questo modo:
I Commissariati di Terra Santa sono enti dell’Ordine con lo scopo di collaborare alla missione della Custodia e di appoggiarla nel territorio loro assegnato. (SSSS, II, Art 1).
L’obiettivo generale dei Commissariati, espresso con un’endiadi, è pertanto quello di “collaborare alla missione della Custodia e di appoggiarla nel territorio loro assegnato”. È un obiettivo che riguarda perciò un compito da svolgere in un territorio ben preciso, quello della propria giurisdizione e missione.
All’Articolo 4 § 1 degli stessi SSSS questo obiettivo generale è articolato e reso più esplicito:
Art. 4 § 1. È compito dei Commissari:
1. Di promuovere la conoscenza dei Luoghi Santi e l’interessamento e la devozione per essi;
2. Di sollecitare aiuti per incrementare l’attività apostolica e sostenere le opere della Custodia di Terra Santa (cf. SSGG Art. 74 § 2) comprese tra le altre quelle sociali, educative, culturali e caritative.
Si tratta quindi di avere ben presente che il proprio compito è di due tipi: culturale e pratico:
- da un punto di vista culturale occorre far crescere la conoscenza, l’interesse e la devozione verso i luoghi santi;
- da un punto di vista pratico occorre invece lavorare per sostenere sia l’impegno apostolico della Custodia, sia quello caritativo e sociale.
Avere ben chiari questi due obiettivi è molto importante, perché poi tutte le attività saranno per poterli realizzare e andranno periodicamente verificate per vedere se corrispondono a questi obiettivi o se invece divergono. Questi obiettivi aiutano a capire, ad esempio, che i commissariati – di per sé – non hanno da realizzare opere proprie in Terra Santa, ma lavorare per rendere possibili le opere che la Custodia svolge in Terra Santa, per cui non è compito dei Commissariati finanziare progetti identificati autonomamente ma cercare risorse finanziarie perché la Custodia possa finanziare i progetti che porta avanti secondo una visione complessiva. Se talvolta la stessa Custodia chiede un aiuto per finanziare progetti specifici è perché questo rende più facile sollecitare la generosità dei benefattori. E se ai Commissariati giungono talvolta richieste dirette, queste andranno sottoposte alla valutazione della Custodia, come ricordano gli SSSS Art. 5 § 4: “Parimenti essi [i Commissari] diano esecuzione soltanto alle richieste legittimamente autorizzate per iscritto dal Custode”.
3.3. Attività
Avere chiaro gli obiettivi, dicevo, aiuta anche a identificare le attività da svolgere. Anche in questo siamo aiutati dagli Statuti Speciali, che all’Articolo 4 § 2 dello stesso Capitolo precisano gli ambiti di attività dei Commissariati e dei Commissari. Leggiamo al § 2:
§ 2. In particolare i Commissari curino:
1. La celebrazione nel proprio territorio della Giornata pro Terra Sancta, secondo le disposizioni della Sede Apostolica;
2. L’organizzazione a favore delle opere di Terra Santa con altri mezzi adatti;
3. L ’attivazione della propaganda per la Terra Santa con iniziative adatte, per mezzo della stampa e altri Mezzi di Comunicazione sociale;
4. La promozione e l’organizzazione dei pellegrinaggi ai Luoghi Santi.
5. La collaborazione con le autorità della Custodia di Terra Santa per la preparazione di guide e di animatori dei pellegrinaggi sia a livello scientifico, sia spirituale.
Per quanto riguarda le attività sopra riportate, potrete approfondire il modo in cui esse sono regolate, approfondendo l’appendice che riporta il Capitolo II degli Statuti Speciali della Custodia. Soprattutto la materia economica richiede che siano osservate scrupolosamente le norme di trasparenza, eticità e solidarietà indicate dall’Ordine per tutte le attività economiche (Curia generale, L’amministrazione francescana dell’Economia, Roma, 2014). Per quel che riguarda la colletta del Venerdì Santo è necessaria la massima trasparenza e la massima tempestività e correttezza nell’inviarla all’Economato custodiale, perché di essa noi viviamo e di essa dobbiamo devolvere alla Congregazione per le Chiese Orientali il 35% di quanto viene raccolto, non di quanto ci viene inviato. Come ricordavo poc’anzi non è compito dei Commissariati finanziare autonomamente opere in Terra Santa, ma piuttosto promuovere il finanziamento delle opere indicate dalla Custodia stessa; l’Art. 5 del Capitolo II degli Statuti Speciali è molto preciso su questo aspetto:
Art. 5
§ 1. Gli Artt. 119-122 degli SSPP della Custodia di Terra Santa si applicano anche ai Commissari e ai Commissariati.
§ 2. In ogni caso, anche oltre l’ambito del § 1 sopra, i Commissari non facciano atti civili importanti senza il mandato o la licenza della Custodia.
§ 3. I Commissari non facciano spese rilevanti senza l’autorizzazione scritta data dal Custode a norma del diritto.
§ 4. Parimenti essi diano esecuzione soltanto alle richieste legittimamente autorizzate per iscritto dal Custode.
Oltre all’ambito economico che è vitale per la gestione ordinaria della vita della Custodia e per portare avanti la sua missione, sono chiaramente molto importanti tutte le attività che fanno conoscere la Custodia: siano esse attività di predicazione (es. Giornate pro Terra Sancta) sia quelle di tipo culturale (conferenze, convegni, diffusione della stampa di Terra Santa e delle sue pubblicazioni, partecipazione a trasmissioni attraverso i vari media, siti web, ecc.).
È molto importante incoraggiare i pellegrinaggi e accompagnare i pellegrini, perché possano fare un’esperienza di fede nei luoghi dell’incarnazione e della redenzione e perché diventino a loro volta promotori di questa importante esperienza di fede che porta ad amare i luoghi in cui la nostra salvezza si è compiuta e ad amare le persone che ancora oggi li abitano, come “pietre vive” della Chiesa.
A questi cinque ambiti di attività ne va aggiunto uno ulteriore, quello dell’animazione vocazionale a favore della Custodia:
I Commissari abbiano molto a cuore di discernere le vocazioni per la Custodia tra i giovani dei rispettivi territori, oltre a suscitare nuovi missionari per la Terra Santa fra i Frati delle Province (SSSS II, Art 4 § 4).
Questo è un impegno che per noi è di vitale importanza, data l’attuale difficoltà delle Province a inviare frati a servizio della Custodia, come sarebbe previsto dalle CCGG (Art 124).
3.4. Rapporti tra Commissariati, Ministri e Custodia
I rapporti tra Commissariati, Ministri e Custodia richiedono la conoscenza di quanto prescritto nelle nostre leggi, ma soprattutto un buon livello di comunicazione. È ovvio che il Custode non può essere presente sempre ed ovunque, e non riesce nemmeno a tenere contatti diretti con tutti. Esiste però una figura che facilita questi contatti ed è la figura del Delegato per i Commissari di Terra Santa, che è fr. Marcelo Cichinelli, che è pure Discreto di Terra Santa e può perciò facilmente tenere il contatto anche con il Custode e il Discretorio.
I Convegni o Congressi dei Commissari (cfr SSSS II, Art. 9) sono molto utili per poter condividere il servizio, lavorare con criteri comuni, cercare insieme la soluzione a problemi analoghi e anche per elaborare nuove proposte che aiutino a raggiungere le finalità e gli obiettivi posti ai Commissariati di Terra Santa.
Per le questioni economiche poi il contatto è con l’Economato custodiale, ma è sempre bene informare di tutto il Delegato. Oggi questa operazione è resa più facile dal fatto che le comunicazioni avvengono attraverso la posta elettronica ed è sufficiente un clic dopo aver cointestato il messaggio all’Economato e al Delegato.
Un aspetto che non sempre viene ricordato ma che può creare difficoltà e incomprensioni nelle relazioni tra le Province e la Custodia è quello che riguarda la sede stessa dei Commissariati. Come è stato già ricordato sopra essi “sono enti dell’Ordine” e sono istituiti dal Ministro generale (SSSS II, Art. 1). Essi inoltre sono “La residenza ordinaria del Commissario e Vice – Commissario” (SSSS II, Art 3 § 1) e “Per il trasferimento della sede del Commissariato si richiede l’autorizzazione del Custode, con il consenso del suo Discretorio, e del Definitorio Generale, oltre a quanto eventualmente si richieda da parte del Governo Generale dell’Ordine” (SSSS II, Art 3 § 2). Perciò non è possibile trasferire un Commissariato unicamente sulla base di una decisione presa a livello Provinciale, tanto più che si tratta spesso di strutture che sono state realizzate con la partecipazione economica della Custodia stessa.
Per facilitare i rapporti tra la Custodia e le Province è bene che gli stessi Commissari aiutino i rispettivi Ministri a conoscere le finalità dei Commissariati, le loro attività e il loro specifico statuto giuridico. Quando un Ministro inizia il suo servizio ha bisogno di essere aiutato a conoscere le realtà che fanno parte della Provincia, e in modo particolare proprio quelle che sono rette da ordinamenti particolari, dei quali uno acquista conoscenza se è chiamato a lavorarci e se deve interagire con esse.
4. Conclusione
Desidero concludere semplicemente ringraziandovi e ricordando che il servizio che siete chiamati a svolgere è un servizio bello e per noi essenziale.
È un servizio bello perché è un servizio alla missione dell’Ordine, è un modo molto concreto di partecipare alla missione dell’Ordine che è iniziata proprio con il Capitolo di Pentecoste del 1217 e l’invio dei primi frati oltremare, in Terra Santa. Ed è una missione quanto mai attuale. Col vostro servizio voi rendete possibile la continuità di questa missione. Grazie.
È un servizio per noi essenziale perché ci mantiene collegati con tutto l’Ordine. Vivere oggi in Terra Santa vuol dire vivere in un luogo che sale alle cronache solo quando ci sono atti di violenza. In realtà questo posto tanto piccolo sulla mappa del mondo è quel frammento di terra in cui la nostra storia e la nostra vita è cambiata, con la nascita, la vita, la passione morte e risurrezione di Gesù e il dono dello Spirito. Il vostro servizio ci mantiene collegati con le varie Province, ci mantiene cioè collegati con la nostra grande famiglia, che è l’Ordine dei Frati Minori. Grazie anche per questo.
Che il Signore benedica ciascuno di voi e vi ricompensi per la dedizione e l’amore con cui state servendo la Terra che è stata resa santa dalla presenza incarnata del Figlio di Dio.
Grazie.
Fr. Francesco Patton, ofm
Custode di Terra Santa
Appendice
CCGG Titolo V
La Terra Santa
Articolo 122
I frati abbiano grandemente a cuore la Terra santificata dalla vita terrena del Figlio di Dio e della sua Madre poverella e venerata da san Francesco, ed ivi, in modo particolare siano testimoni del Vangelo di Gesù Cristo e del suo Regno di pace.
Articolo 123
§1 Il mandato di custodire la Terra Santa, affidato dalla Santa Sede al nostro Ordine, consiste in questo: avere cura dei luoghi santi, promuovere in essi il culto divino, favorire la pietà dei pellegrini, assolvervi il compito dell’evangelizzazione, esercitare l’attività pastorale secondo la spiritualità dell’Ordine, intraprendere e coltivare le attività apostoliche.
§2 La Custodia di Terra Santa è un’entità internazionale, governata dal Custode o Guardiano del Monte Sion, il quale viene eletto per un sessennio dal Definitorio generale, e la regge con potestà ordinaria, a norma delle Costituzioni generali e degli Statuti.
Articolo 124
L’internazionalità della Terra Santa, unitamente all’impegno dell’inculturazione, sia favorita con ogni cura e ciascuna Provincia procuri di avere sempre in essa uno o più frati.
Articolo 125
Tutte le Province dell’Ordine favoriscano l’attività dei Commissari per la Terra Santa, a norma degli Statuti generali.
SSGG Titolo IV
Custodia e Commissariati
di Terra Santa
Articolo 73
Ciascuna Provincia procuri di avere sempre qualche frate idoneo nella Custodia di Terra Santa a prestare servizio, almeno per quattro anni, salvo il diritto del Ministro generale d’inviarvi frati di qualunque Provincia, udito però il parere del Ministro provinciale e del Custode di Terra Santa.
Articolo 74
§1 In ciascuna Provincia, o almeno in ogni regione o nazione, considerate le particolari circostanze, il Ministro generale, con il consiglio del suo Definitorio, udito il parere del Custode di Terra Santa e dei Ministri provinciali interessati, procuri che sia istituito un Commissariato di Terra Santa, presieduto da un Commissario.
§2 È dovere dei Commissari di Terra Santa promuovere nel loro territorio la conoscenza, l’interesse e la devozione ai Luoghi Santi, nonché organizzare pellegrinaggi verso i medesimi. È loro compito anche quello di raccogliere aiuti, nel loro territorio, a norma del diritto particolare, per incrementare l’attività apostolica e lo sviluppo delle opere di Terra Santa.
§3 L’ufficio dei Commissari di Terra Santa e la conduzione dei Commissariati sono regolati dalle Costituzioni generali e dagli Statuti.
Articolo 75
I Commissariati di Terra Santa sono di due specie, secondo che sono eretti:
1. In una Casa direttamente dipendente dalla Custodia di Terra Santa, o eretta dalla medesima nel territorio di qualche Provincia.
2. In una parte di Casa appartenente a qualche Provincia. In questo caso i Commissariati sono soggetti alla visita del Ministro della Casa in cui hanno sede, e devono presentare la relazione triennale al Capitolo provinciale.
Articolo 76
I Commissari di Terra Santa, e se l’utilità lo richiede anche i Vice-commissari, vengono eletti per un triennio nel Congresso capitolare della Custodia se si tratta di Commissari della prima specie; nel Congresso capitolare della Provincia, se si tratta di Commissari della seconda specie.
Articolo 77
I Commissari e i frati addetti al Commissariato non esercitino la loro attività fuori dei confini della regione loro assegnata, se non con il permesso dei Ministri competenti, a norma degli Statuti.
Statuti Speciali della CTS Capitolo II COMMISSARIATI DI TERRA SANTA
Art. 1
I Commissariati di Terra Santa sono enti dell’Ordine con lo scopo di collaborare alla missione della Custodia e di appoggiarla nel territorio loro assegnato. Ne cura l’istituzione il Ministro Generale a norma del diritto. Oltreché dalle altre disposizioni del diritto loro applicabili, essi sono retti dai presenti Statuti (cf. CCGG Art. 125 e SSGG Artt. 73 e 74, § 1).
Art. 2
§ 1. I Guardiani e i Vicari conventuali dei Commissariati della prima specie, eletti nel Congresso Capitolare della Custodia, risultano eletti ex - officio Commissari e Vice - Commissari di Terra Santa per il rispettivo territorio, a meno che non sia disposto diversamente in un caso particolare, per il vicario.
§ 2. Secondo la prassi si chieda la conferma del Ministro Generale per l’elezione dei Commissari e Vice - Commissari, di cui in § 1 sopra.
Art. 3
§1. La residenza ordinaria del Commissario e Vice - Commissario deve essere nella sede del Commissariato.
§ 2. Per il trasferimento della sede del Commissariato si richiede l’autorizzazione del Custode, con il consenso del suo Discretorio, e del Definitorio Generale, oltre a quanto eventualmente si richieda da parte del Governo Generale dell’Ordine. (cf. Acta OFM, 1954, p. 259)
Art. 4 § 1. È compito dei Commissari:
1. Di promuovere la conoscenza dei Luoghi Santi e l’interessamento e la devozione per essi;
2. Di sollecitare aiuti per incrementare l’attività apostolica e sostenere le opere della Custodia di Terra Santa (cf. SSGG Art. 74 § 2) comprese tra le altre quelle sociali, educative, culturali e caritative.
§ 2. In particolare i Commissari curino:
1. La celebrazione nel proprio territorio della Giornata pro Terra Sancta, secondo le disposizioni della Sede Apostolica;
2. L’organizzazione a favore delle opere di Terra Santa con altri mezzi adatti;
3. L ’ attivazione della propaganda per la T erra Santa con iniziative adatte, per mezzo della stampa e altri Mezzi di Comunicazione sociale;
4. La promozione e l’organizzazione dei pellegrinaggi ai Luoghi Santi.
5. La collaborazione con le autorità della Custodia di Terra Santa per la preparazione di guide e di animatori dei pellegrinaggi sia a livello scientifico, sia spirituale.
§ 3. La Custodia fa conoscere ai Commissari le notizie sulle proprie opere e realizzazioni di progetti resi possibili tra l’altro dai contributi raccolti dai Commissari.
§ 4. I Commissari abbiano molto a cuore di discernere le vocazioni per la Custodia tra i giovani dei rispettivi territori, oltre a suscitare nuovi missionari per la Terra Santa fra i Frati delle Province (cf. SSSS La Formazione, Art. 5 § 4).
§ 5. Si auspica che i Commissari di seconda specie siano quanto più liberi per dedicarsi all’adempimento di questa loro missione.
Art. 5
§ 1. Gli Artt. 119-122 degli SSPP della Custodia di Terra Santa si applicano anche ai Commissari e ai Commissariati.
§ 2. In ogni caso, anche oltre l’ambito del § 1 sopra, i Commissari non facciano atti civili importanti senza il mandato o la licenza della Custodia.
§ 3. I Commissari non facciano spese rilevanti senza l’autorizzazione scritta data dal Custode a norma del diritto.
§ 4. Parimenti essi diano esecuzione soltanto alle richieste legittimamente autorizzate per iscritto dal Custode.
Art. 6
§ 1. Ogni anno i Commissari inviino, in duplice copia, destinate rispettivamente alla Segreteria di Terra Santa e all’Economato Custodiale:
1. La relazione sullo stato personale e l’inventario dettagliato del Commissariato, compreso l’elenco delle proprietà immobiliari;
2. Il resoconto della Colletta Pro Terra Sancta e, in generale delle elemosine, distinguendovi chiaramente la somma versata dalle singole diocesi e quella proveniente da altri enti o persone;
3. Il resoconto dell’amministrazione economica dello stesso Commissariato.
§ 2. Per la redazione di suddette relazioni, essi si atterranno alle istruzioni della Custodia.
Art. 7
§ 1. L’opera dei Commissari e dei Commissariati in quanto tali, anche di seconda specie, compresa l’amministrazione economica sotto i diversi aspetti è sottomessa alla visita del Custode di Terra Santa.
§ 2. I conti bancari e i beni propri del Commissariato, qualora ci siano, siano sempre intestati alla sola Custodia di Terra Santa15.
Art. 8
La Custodia concede ai Commissariati oggetti religiosi di Terra Santa, da offrirsi ai benefattori, per un valore equivalente al 3 per cento della somma messa da loro a disposizione della Custodia.
Nota: Il calcolo viene fatto dopo detratte le spese fatte per il Commissariato.
Art. 9
§ 1. Durante il proprio mandato il Custode raduni i Commissari a congresso secondo il criterio linguistico o altro criterio conveniente. In detti congressi siano studiate le questioni di comune interesse.
§ 2. A tali congressi, quando si prevedono questioni amministrative importanti, venga invitato anche l’Economo Custodiale; se questi è impedito, il vice – Economo.
§ 3 Per mandato del Custode di Terra Santa i commissari della stessa lingua oppure dello stesso continente si riuniscano opportunamente almeno una volta nel triennio per unificare criteri, dare una soluzione a problemi comuni e cercare una più stretta collaborazione.
§ 4 Il presidente del Capitolo Custodiale chiami al Capitolo, in qualità di esperto, uno dei Commissari di seconda specie, premettendovi opportune consultazioni.
15 Qualora ciò non sia possibile secondo le leggi locali, si provveda comunque - secondo le istruzioni del governo della Custodia - ad assicurare la loro totale disponibilità alla sola Custodia di Terra Santa.
Art. 10
§ 1. Il Commissario curi la formazione specifica propria e degli altri Frati addetti al Commissariato, compreso l’aggiornamento sulla Custodia, il suo apostolato e le sue necessità.
§ 2. Il governo custodiale curi di informare i Commissari delle sue attività.
Art. 11
I Frati addetti ai Commissariati potranno recarsi Pellegrini in Terra Santa su richiesta del proprio Commissario approvata dal Custode di Terra Santa.
Art. 12
In virtù della vocazione missionaria, i frati in servizio della Custodia addetti ai Commissariati si prestino volentieri a servire nel territorio della Missione.
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1. Introducción
Queridos hermanos comisarios de Tierra Santa, ¡el Señor les conceda la Paz!
Es un gusto poder estar aquí con ustedes, poder encontrarles personalmente y poder expresarles personalmente el agradecimiento de la Custodia por el servicio que están llevando a cabo. Les agradezco por su presencia y agradezco también la presencia del Delegado Custodial para los Comisarios de Tierra Santa, Fray Marcelo Ariel Cichinelli, que es el encargado de mantener el contacto entre ustedes y la Custodia y les puede acompañar en el servicio al que les llamó la obediencia.
En mi intervención quisiera simplemente describir lo que es nuestra presencia actual en Tierra Santa y Medio Oriente y recordar algunas líneas que han de orientar y sostener su servicio en Tierra Santa.
2. Nuestra presencia actual en Tierra Santa y Medio Oriente
En referencia a la actualidad, probemos de enmarcar la presencia de la Custodia en Tierra Santa y un poco en todo el Medio Oriente.
2.1. La realidad de la Custodia
Actualmente nuestras comunidades están en Israel, Palestina, Jordania, Libano, Siria, Chipre, Rodas, Egipto. Tenemos también algunas presencias en Italia, una presencia en Washington y una en Buenos Aires.
La Custodia es una realidad internacional, somos de hecho, cerca de 260 frailes de 40 nacionalidades distintas.
Una realidad que busca vivir la vida franciscana, que en primer lugar es una vida evangélica de oración y de fraternidad al servicio de la Iglesia y de las personas.
En los lugares que estamos presentes buscamos, por lo tanto, antes de todo, de vivir nuestra vocación franciscana, y de consecuencia desempeñamos una serie de actividades y de servicios.
En Tierra Santa naturalmente es importante y prioritario el dialogo ecuménico y el dialogo interreligioso, que es hecho de encuentros y de colaboraciones en la vida cotidiana antes que de encuentros oficiales y de comisiones.
Las actividades que caracterizan nuestra misión son muchas y pruebo a ilustrarlas brevemente:
2.2. Las actividades
a. Tenemos el encargo de custodiar los Lugares Santos de la cristiandad. Prestamos el servicio en cerca de 50 santuarios, donde nosotros, en primer lugar, estamos llamados a tener una experiencia de encuentro con Dios y donde los peregrinos pueden hacer una experiencia de fe, leyendo la Palabra de Dios, ahí, donde fue anunciada y donde ha tomado cuerpo; al mismo tiempo en los santuarios y alrededor de ellos, frecuentemente, encuentran trabajo sea la población local como los cristianos que pertenecen a las pequeñas comunidades presentes en el territorio.
b. Realizamos el servicio pastoral en, alrededor de 30 parroquias de rito latín, cuidando las “piedras vivas”, los cristianos de Medio Oriente, que quedan todavía en diferentes países, aún a costa de grandes sacrificios. En estas últimas décadas su número está progresivamente disminuyendo en todo el Medio Oriente, pero continúan a estar presentes como levadura y como sal en contextos que tienen necesidad de nuestra presencia pacífica, dialogante, socialmente comprometida.
c. Existe un fuerte compromiso en el sector educativo y cultural, a través de las 15 escuelas franciscanas de Tierra Santa que educan alrededor de 10,000 estudiantes. Estas escuelas son reconocidas como modelos de convivencia y dialogo interreligioso contribuyendo a crear y promover un clima de convivencia pacifica entre la mayoría musulmana y la minoría cristiana presentes en la mayor parte de las ciudades en las cuales vivimos y trabajamos.
En el campo cultural es importante lo que hacen nuestros centros de estudio, el Estudio de Teología de Jerusalén donde se forman nuestros frailes jóvenes; el Estudio Bíblico Franciscano de la Flagelación que ofrece el curso de licencia y doctorado en ciencias bíblicas y arqueológicas; el Centro Muski del Cairo que está especializado en los estudios Orientales Cristianos y es lugar de dialogo interreligioso, como con el mundo islámico.
Tenemos el instituto Magnificat, que es una escuela de música abierta a los jóvenes de todos los credos. Finalmente en el campo cultural, hay un gran empeño comunicativo, por dar a conocer la realidad de la presencia cristiana en Tierra Santa a traves de los modernos medios de comunicacción social.
d. Fundamental es el compromiso realizado en la parte social, que busca de sostener la presencia cristiana en Medio Oriente, creando puestos de trabajo y poniendo a disposición cerca de 600 departamentos para los cristianos locales a un precio, en la mayoría de los casos, puramente simbólico.
e. En este momento, también existe un compromiso particular en favor de los migrantes y de los refugiados. El compromiso hacia los migrantes está unido al fenómeno de la globalización: en Israel, pero también en Siria y en Chipre las comunidades de los migrantes, sobre todo de Asia, es significativa. El hecho de ser una realidad franciscana internacional nos permite de acoger a los migrantes católicos, buscando de integrarlos en las comunidades cristianas locales y ayudándoles a mantener sus identidades.
El compromiso con los refugiados está vinculado a la situación de la guerra en Siria, de la cual hablaré brevemente dentro de poco. La guerra ha erradicado más de la mitad de la población siriana y tenemos contacto con los refugiados y los desplazados no solo en Siria, sino también en Jordania, Líbano, Chipre y Rodas.
2.3. La presencia de la Custodia en Siria
Merece un discurso a parte, en este momento, el compromiso en Siria, una tierra particularmente importante para la historia del cristianismo, porque sobre la Vía de Damasco, sucedió la conversión de san Pablo, quien después, en Damasco recibió el bautismo y donde tuvo lugar su primera predicación. Siria es la segunda cuna del cristianismo y nuestra presencia franciscana resale al siglo XIII, presencia que, a lo largo de estos ocho siglos, ha costado sangre y martirio.
Actualmente la presencia, de nuestros frailes, permanece para dar apoyo a las personas de Damasco, Latakia, Alepo, Knaye y Yakubie. Nuestros frailes están comprometidos en el servicio parroquial y en este momento buscan animar y sostener la comunidad cristiana local, teniendo viva la esperanza contribuyendo a ayudar, también materialmente, a aquellos que se han quedado.
En Damasco continuamos a tener con vida dos santuarios vinculados a la conversión y al bautismo de san Pablo, atendemos dos parroquias, en las cuales están presentes cristianos locales y también una comunidad de inmigrantes de Asia y de África; la casa para los peregrinos, en el Memorial de san Pablo, se ha convertido en una casa de hospedaje para los refugiados en tránsito hacia una nueva destinación y frecuentemente hacia una nueva patria.
En Latakia dos frailes tienen el cuidado pastoral de una parroquia, que en estos años se ha duplicado, porque muchos cristianos huyendo de las zonas de guerra se han refugiado en esta ciudad que, por el momento, es la mas segura de Siria.
En Alepo nuestros frailes, administran la parroquia de san Francisco, dicha parroquia está ayudando a miles de familias, de todas las creencias y confesiones religiosas; hemos abierto las puertas del Colegio de Tierra Santa para recibir a un grupo de señoras ancianas, dado que el asilo de ancianos fue destruido por los bombardeos.
Buscamos de mantener abiertas dos escuelas pequeñas para los niños con necesidades particulares.
Pero el servicio mas importante que realizan nuestros frailes en Alepo es el de mantener viva la esperanza en las personas y ayudar a todos a tener el corazón libre del odio, abierto al perdón y a la reconciliación.
De este punto de vista son muy importantes algunas iniciativas que se han desarrollado últimamente donde participan algunos de nuestros frailes para encaminar a un dialogo de reconciliación entre aquellos que están disponibles a la reconciliación y a la paz.
Así mismo la iniciativa “niños en oración por la paz”, que en Alepo ha involucrado y está comprometiendo a niños de todas las confesiones cristianas incluso niños musulmanes, tiene como objetivo mantener viva la esperanza en el futuro que Dios aún reserva a esta tierra amada y maltratada.
Este año, por primera vez después de cinco años, nuestros niños han podido celebrar la Navidad sin el ruido de los bombardeos.
Después de la reunificación de la ciudad, nuestros frailes han podido entrar en Alepo Este y emprender un programa de ayuda para las personas que se han quedado ahí: sobretodo mujeres, niños y ancianos, todos de fe musulmana.
Para terminar, estamos presentes en dos pueblos contralados por los rebeldes: Knaye e Yakoubie. Son dos pueblos en el Valle Orontes donde dos frailes se han quedado voluntariamente junto a las personas y que junto con la gente sufren cada día humillaciones y presiones.
Los cristianos locales ya han perdido casi todo lo que tenían, pero han conservado su fe. En cada uno de los pueblos han quedado un centenar de cristianos de varias confesiones. En un contexto difícil, como el de estos pueblos, hay episodios de vida dignos de las florecillas de san Francisco, como cuando recientemente, uno de nuestros frailes ha logrado calmar a un grupo de muchachos influenciados del fanatismo y de la violencia, invitándolos a jugar football.
Nuestros frailes que viven en Siria hablan frecuentemente también del ecumenismo de sangre, porque los cristianos de las varias confesiones, ahí, se han encontrado todos unidos en la opción de permanecer fieles a Jesucristo, pagando en muchas ocasiones con el precio de la sangre.
3. Líneas que han de orientar y sostener su servicio en Tierra Santa
3.1. De la Regla no bulada hasta la legislación actual
Son líneas que encontramos en modo sintético en las Constituciones Generales de nuestra Orden en el Título V del Capítulo V, que está dedicado a la Evangelización, luego en el Título IV del Capítulo V de los Estatutos Generales, y en modo más amplio en los Estatutos Especiales de la Custodia de Tierra Santa, que dedican a esta materia todo el Capítulo II. Ustedes tienen tambien en su documentación el Vademecum para uso de los Comisarios de Tierra Santa.
Si hago referencia a estos textos no es para dar un enfoque legalista a mi intervención, sino simplemente porque estos textos han sintetizado de modo excelente la actividad de las Comisarías y de los Comisarios. Dicha actividad está colocada dentro la presentación de la Evangelización misionera de la Orden que comenzó en el 1217 (hace exactamente ocho siglos) justamente con la misión de Ultramar que llevó en Tierra Santa los primeros frailes y que luego contribuyó a la formulación de una metodología misionera franciscana después del viaje misionero en Tierra Santa del mismo san Francisco, entre el 1219 y el 1220; metodología misionera que se encuentra sintetizada de modo admirable y actual en el Capítulo XVI de la Regla no bulada del 1221, bajo el significativo título “De aquellos que van entre los sarracenos y los otros infieles”.
En poco tiempo la Tierra Santa se convirtió en una misión especial que la Iglesia confió a nuestra Orden oficial y formalmente a partir del 1342, con las Bulas “Gratias Agimus” y “Nuper Carissima” del Papa Clemente VI, textos que sancionaron, entre otros, la necesaria composición internacional de la Custodia.
Estos textos, que se encuentran en el apéndice para facilitar su consulta, tienen también la ventaja que:
- Sintetizan los objetivos y las finalidades del servicio llevado a cabo por las Comisarías y los Comisarios.
- Indican una serie de actividades que ellos son llamados a realizar.
- Regulan las relaciones entre las Comisarías (y obviamente los Comisarios), los respectivos Ministros provinciales y la Custodia de Tierra Santa, recordando también el rol del Ministro general.
Tomar en consideración lo que dicen nuestras Constituciones generales, los Estatutos generales y los Estatutos Especiales de la Custodia podrá ser muy útil para aquellos que entre ustedes están iniciando el propio servicio, de modo que pueda ser bien establecido; podrá ser útil también a los que ya desarrollan este servicio desde hace muchos años, porque tendrán la oportunidad de verificar el propio modo de realizar este servicio; podrá servir también para dialogar con sus propios Ministros provinciales, que algunas veces – absorbidos por muchas ocupaciones de gobierno, de administración y de animación a nivel local – no conocen bien los vínculos y los límites que afectan las relaciones entre Comisarías, Provincias y Custodia de Tierra Santa y toda la Orden de los Frailes Menores.
3.2. Objetivo y finalidad de las Comisarías
Los Estatutos Especiales de la Custodia, se expresan en este modo:
“Las Comisarías de Tierra Santa son entes de la Orden que tienen el objetivo de colaborar con la misión de la Custodia y de apoyarla en su propio territorio” (Estatutos Especiales, II, Art 1).
El objetivo general de las Comisarías, expresado con una endíadis, es por lo tanto “colaborar con la misión de la Custodia y apoyarla en su propio territorio”. Es un objetivo que se refiere a una tarea que se realiza en un territorio bien preciso, aquél de la propia jurisdicción y misión.
En el artículo 4 § 1 de los Estatutos Especiales este objetivo está más articulado y más explícito:
Art. 4 § 1. Es tarea de los comisarios:
- Promover el conocimiento de los Lugares Santos y el interés y la devoción por ellos.
- Solicitar ayuda para incrementar la actividad apostólica y sostener las obras de la Custodia de Tierra Santa (Cfr. Estatutos Generales Art. 74 § 2) incluyendo las dimensiones sociales, educativas, culturales y caritativas.
Se trata de tener en cuenta que la propia tarea es de dos tipos: cultural y práctico.
- Desde el punto de vista cultural es necesario hacer crecer el conocimiento, el interés y la devoción hacia los lugares santos;
- Desde el punto de vista práctico es necesario trabajar para sostener el trabajo apostólico y el trabajo social y caritativo de la Custodia.
Tener bien en claro estos dos objetivos es muy importante, porque después todas las actividades serán para realizarlas y además serán periódicamente verificadas para ver si corresponden con éstos objetivos o si divergen. Éstos objetivos ayudan a entender, por ejemplo, que los comisarios – de por sí – no tienen que realizar de su iniciativa obras propias de la Custodia, si no trabajar para hacer posible las obras que la Custodia lleva a cabo en Tierra Santa; por lo cual no es tarea de las Comisarías financiar proyectos autónomos sino buscar recursos financieros para que la Custodia pueda financiar los proyectos che lleva adelante según una visión de conjunto. Si algunas veces la misma Custodia pide ayuda para financiar proyectos específicos es porque eso hace más fácil solicitar la generosidad de los bienhechores. Y si a las Comisarías llegan algunas veces pedidos directos, éstos serán sometidos a la evaluación de la Custodia, como lo recuerdan los Estatutos Especiales Art. 5 § 4: “Igualmente ellos (los comisarios) lleven a cabo solamente los pedidos legítimamente autorizados por escrito por el Custodio”.
3.3. Actividades
Tener en claro los objetivos, decía, ayuda también a identificar las actividades a realizar. También en este caso nos ayudan los Estatutos Especiales, que en el Artículo 4 § 2 del mismo Capítulo precisan el ámbito de actividad de las Comisarías y de los Comisarios. Leemos en el § 2:
§2 En particular los Comisarios se ocupen de:
- La celebración en el propio territorio de la Jornada pro Terra Sancta, según las disposiciones de la Sede Apostólica;
- La organización a favor de las obras de Tierra Santa con otros medios adecuados;
- La activación de la propaganda por la Tierra Santa con iniciativas adecuadas, por medio de la prensa y otros Medios de Comunicación social;
- La promoción y la organización de las peregrinaciones a los Santos Lugares.
- La colaboración con las autoridades de la Custodia de Tierra Santa para la preparación de guías y de animadores de las peregrinaciones sea a nivel científica, sea a nivel espiritual.
Con respecto a las actividades ya mencionadas, pueden profundizar el modo en el cual ellas son reguladas, profundizando el Apéndice del Capítulo II de los Estatutos Especiales de la Custodia. Sobre todo, la materia económica requiere que sean observadas escrupulosamente las normas de transparencia, eticalidad y solidaridad indicadas por la Orden para todas las actividades económicas (Curia General, La Administración franciscana de la Economía, Roma, 2014). Respecto a la colecta del Viernes Santo es necesaria la mayor transparencia posible y la máxima rapidez y exactitud en el enviarla al Economato Custodial, porque de esa colecta vivimos nosotros y de esa misma colecta tenemos de dar a la Congregación para las Iglesias Orientales el 35% de lo que se recoge, no de lo que nos envían. Como recordaba hace poco no es tarea de las Comisarías financiar autónomamente obras en Tierra Santa, si no más bien promover la financiación de las obras indicadas por la misma Custodia; el Art. 5 del Capítulo II de los Estatutos Especiales es bastante preciso en este aspecto:
Art. 5
§1. Los Artículos 119 – 122 de los Estatutos Especiales de la Custodia de Tierra Santa se aplican también a los Comisarios y a las Comisarías.
§2. En todo caso, también más allá del ámbito del §1 de arriba, los Comisarios non hagan actos civiles importantes sin el mandato o el permiso de la Custodia.
§3. Los Comisarios no hagan gastos importantes sin la autorización escrita hecha por el Custodio conforme a la ley.
§4. Igualmente ellos lleven a cabo solamente los pedidos legítimamente autorizados por escrito por el Custodio.
Más allá del ámbito económico que es vital para la gestión ordinaria de la vida de la Custodia y para llevar adelante su misión, son muy importantes todas las actividades que hacen conocer la Custodia: sean actividades de predicación (por ejemplo las jornadas pro Terra Sancta), sean también actividades de tipo cultural (conferencias, encuentros, difusión de las publicaciones de Tierra Santa, participación de las transmisiones en vivo a través de los diferentes Medios de comunicación, páginas web, etc.)
Es muy importante promover las peregrinaciones y acompañar a los peregrinos, para que puedan tener una experiencia de fe en los lugares de la Encarnación y de la redención y para que sean también ellos promotores de esta importante experiencia de fe que lleva a amar los lugares en los cuales nuestra salvación se llevó a cabo y a amar las personas que todavía hoy viven allí, como “piedras vivas” de la Iglesia.
A éstos cinco ámbitos de actividad se agrega también otro, lo de la animación vocacional a favor de la Custodia:
“Los comisarios se interesen sinceramente en el discernimiento de las vocaciones para la Custodia entre los jóvenes de sus respectivos territorios, además de suscitar nuevos misioneros para la Tierra Santa entre los frailes de las provincias” (Estatutos Especiales II, Art. 4 §4).
3.4. Relación entre Comisarías, Ministros y Custodia de Tierra Santa
La relación entre las Comisarías, los Ministros y la Custodia requiere el conocimiento de lo prescripto por nuestras normas, pero sobretodo un buen nivel de comunicación. Es obvio que el Custodio no puede estar presente siempre y dondequiera que sea, y no puede ni siquiera tener un contacto personal con todos. Pero existe una figura que facilita estos contactos y es la figura del Delegado para los Comisarios de Tierra Santa, que es Fray Marcelo Cichinelli, que es también Discreto de Tierra Santa y puede fácilmente mantener el contacto con el Custodio y el Discretorio.
Las Conferencias o Congresos de los Comisarios (Cfr. Estatutos Especiales II, Art. 9) son muy útiles para poder compartir el servicio, trabajar con criterios comunes, buscar juntos la solución a problemas análogos y también para elaborar nuevas propuestas que ayuden a lograr las finalidades y los objetivos de las Comisarías de Tierra Santa.
Por las cuestiones económicas el contacto se da con el Economato Custodial, pero es siempre oportuno informar de todo al Delegado. Hoy día esta operación es mucho más fácil por el hecho que las comunicaciones se llevan a cabo a través del correo electrónico y es suficiente un clic después de haber escrito un mensaje en una cuenta conjunta para el Delegado y el Economato.
Un aspecto que no siempre es recordado y que puede causar dificultades e incomprensiones en las relaciones entre las Provincias y la Custodia es aquel que tiene que ver con la sede de las Comisarías. Como ya lo dijimos anteriormente las Comisarías “son entes de la Orden” y son instituidas por el Ministro General (Estatutos Especiales II, Art. 1). Dichas Comisarías además son “la residencia ordinaria del Comisario y del Vice Comisario” (Estatutos Especiales II, Art. 3 §1) y “para el cambio de la sede de la Comisaría se necesita la autorización del Custodio, con el consentimiento de su Discretorio, y del Definitorio General, además de todo lo que se requiera por parte del Gobierno General de la Orden” (Estatutos Especiales II, Art. 3 §2). Por eso no es posible cambiar una Comisaría únicamente sobre la base de una decisión a nivel provincial, y no simplemente porque se trata de estructuras que fueron realizadas con la participación económica de la misma Custodia.
Para facilitar las relaciones entre la Custodia y las Provincias es oportuno que los mismos Comisarios ayuden a sus respectivos Ministros a conocer las finalidades de las Comisarías, sus actividades y su específico estatuto jurídico. Cuando un Ministro inicia su servicio necesita de ayuda para conocer las realidades que forman parte de la Provincia, y en modo particular aquellas realidades que tienen ordenamientos particulares, de los cuales uno adquiere conocimiento en la medida que es llamado a trabajarlo y sobre todo si tiene que interactuar con ellas.
4. Conclusión
Deseo simplemente concluir agradeciéndoles y recordando que el servicio al que han sido llamados es un bello servicio y para nosotros esencial. Es un bello servicio porque es un servicio a la misión de la Orden, es un modo muy concreto de participar a la misión de la Orden que inició justamente con el Capítulo de Pentecostés del año 1217 y el envío de los primeros frailes ultramar, en Tierra Santa. Y es una misión más que nunca actual. Con su servicio ustedes hacen posible la continuidad de esta misión.
Es una misión esencial para nosotros porque nos mantiene unidos con toda la Orden. Vivir hoy en Tierra Santa quiere decir vivir en un lugar que aparece en las noticias sólo cuando hay actos de violencias. En realidad, este lugar tan pequeño en el mapa del mundo es aquel fragmento de tierra en el cual nuestra historia y nuestra vida han cambiado con el nacimiento, la vida, la pasión, muerte y resurrección de Jesús y el don del Espíritu Santo. Su servicio nos mantiene unidos a las diferentes Provincias, nos mantiene unidos con nuestra gran familia, que es la Orden de los Frailes Menores.
Que el Señor bendiga a cada uno de ustedes y les recompense por la dedicación y el amor con el cual están sirviendo la Tierra que fue hecha santa por la presencia encarnada del Hijo de Dios. Por todo esto muchas gracias.
Fr.Francesco Patton, ofm
Custodio de Tierra Santa
Apéndice
Constituciones Generales:
Capitulo V
Título V
Tierra Santa
Artículo 122
Tengan los hermanos en gran aprecio la Tierra santificada por la vida terrena del Hijo de Dios y de su pobrecilla Madre y venerada por San Francisco, y sean allí de modo peculiar testigos del Evangelio de Jesucristo y de su Reino de paz.
Artículo 123
§1 El encargo de custodiar la Tierra Santa, que la Santa Sede ha confiado a la Orden, comprende lo siguiente: custodiar los lugares santos, promover en ellos el culto divino, fomentar la piedad de los peregrinos, desempeñar allí el ministerio de la evangelización, ejercer la actividad pastoral conforme a la espiritualidad de la Orden y erigir y atender obras de apostolado.
§2 La Custodia de Tierra Santa es una entidad internacional gobernada por el Custodio, o Guardián de Monte Sión, que es elegido por el Definitorio general para un sexenio; y la rige con potestad ordinaria a tenor delas Constituciones generales y de los Estatutos.
Artículo 124
Foméntese con todo cuidado la internacionalidad de Tierra Santa, juntamente con la obra de la inculturación, y esfuércese cada Provincia por tener siempre en ella algún hermano.
Artículo 125
Fomenten, asimismo, las Provincias de la Orden la acción de los Comisarios en favor de Tierra Santa, a tenor de los Estatutos generales.
Estatutos Generales:
CAPITULO V
TÍTULO IV
La Custodia y las Comisarías de Tierra Santa
Artículo 73
Procure cada una de las Provincias tener siempre en la Custodia de Tierra Santa uno o más hermanos idóneos que presten sus servicios en ella durante cuatro años por lo menos, salvo el derecho del Ministro general de enviar allí hermanos de cualquier Provincia, después de oír al respectivo Ministro provincial y al Custodio de Tierra Santa.
Artículo 74
§1 Teniendo en cuenta las circunstancias particulares, procure el Ministro general, con el consejo de su Definitorio y oído el parecer del Custodio de Tierra Santa y de los Ministros provinciales interesados, erigir en cada una de las Provincias o, al menos, en cada región o nación una Comisaría de Tierra Santa, al frente de la cual se destine un Comisario.
§2 Los Comisarios de Tierra Santa tienen el encargo de promover en su territorio el conocimiento, la información y la devoción a los Santos Lugares, así como organizar peregrinaciones a ellos. También deben solicitar en su territorio, a tenor del derecho particular, subsidios para fomentar la actividad apostólica en favor de las obras de Tierra Santa.
§3 El cargo de los Comisarios de Tierra Santa y el régimen de las Comisarías se regulan a tenor de las Constituciones generales y de los Estatutos.
Artículo 75
§1 Las Comisarías de Tierra Santa son de dos tipos, según estén erigidas:
1. en una Casa directamente dependiente de la Custodia de Tierra Santa o erigida por ésta en el territorio de alguna Provincia;
2. o en una parte de una Casa de alguna Provincia. Las Comisarías de este segundo tipo están sujetas a la visita del Ministro provincial en cuya Casa tienen su sede y deben presentar un informe trienal al Capítulo provincial.
Artículo 76
Los Comisarios de Tierra Santa, y también los Vicecomisarios si la utilidad lo aconseja, son elegidos para un trienio en el Congreso capitular de la Custodia, cuando se trata de Comisarías del primer tipo, y en el Congreso capitular de la Provincia, cuando se trata de las Comisarías del segundo tipo.
Artículo 77
Los Comisarios y los hermanos adscritos a una Comisaría no actúen fuera de los límites de la región que tienen asignada, a no ser con licencia de los Ministros competentes, según la norma de los Estatutos.
Estatutos especiales de la CTS
Capítulo II
Comisarías de Tierra Santa
Art. 1
Las Comisarías de Tierra Santa son un ente de la Orden que tienen el objetivo de colaborar con la misión de la Custodia y de apoyarla en el propio territorio. Son instituidas por el Ministro General conforme a la ley. Además de las otras disposiciones de la legislación a ellas aplicables, son regidas por los presentes estatutos.
Art. 2
§1. los guardianes y los vicarios conventuales de las Comisarías de primera clase, elegidos en el Congreso Capitular de la Custodia, resultan elegidos ex – officio Comisarios y Vice comisarios de Tierra Santa para el respectivo territorio, a menos que no sea dispuesto de otra manera en un caso particular, para el vicario.
§2. Según la praxis se pida la autorización del Ministro General para la elección de los Comisarios y Vice comisarios, del cual en el §1 de arriba.
Art. 3
§1. La residencia ordinaria del Comisario y del Vice comisario tiene que ser en la sede de la Comisaría.
§2. Para el cambio de la sede de la Comisaría se necesita la autorización del Custodio, con el consentimiento de su Discretorio, y del Definitorio General, además de todo lo que se requiera por parte del Gobierno General de la Orden. (Cfr. Acta OFM, 1954, PAG. 259)
Art. 4
§1. Es tarea de los comisarios:
- Promover el conocimiento de los Lugares Santos y el interés y la devoción por ellos.
- Solicitar ayuda para incrementar la actividad apostólica y sostener las obras de la Custodia de Tierra Santa (Cfr. Estatutos Generales Art. 74 § 2) incluyendo las sociales, educativas, culturales y caritativas.
§2. En particular los Comisarios se ocupen de:
- La celebración en el propio territorio de la Jornada pro Terra Sancta, según las disposiciones de la Sede Apostólica;
- La organización a favor de las obras de Tierra Santa con otros medios adecuados;
- La activación de la propaganda por la Tierra Santa con iniciativas adecuadas, por medio de la prensa y otros Medio de Comunicación social;
- La promoción y la organización de las peregrinaciones a los Santos Lugares.
- La colaboración con las autoridades de la Custodia de Tierra Santa para la preparación de guías y de animadores de las peregrinaciones sea a nivel científica, sea a nivel espiritual.
§3. La Custodia haga conocer a los Comisarios las noticias sobre las propias obras y realizaciones de proyectos que han sido posible gracias a la ayuda recogida por los Comisarios.
§4. Los comisarios se interesen sinceramente en el discernimiento de las vocaciones para la Custodia entre los jóvenes de sus respectivos territorios, además de suscitar nuevos misioneros para la Tierra Santa entre los frailes de las provincias. (Estatutos Especiales, La Formación, Art. 5 §4).
§5. Se espera que los Comisarios de segunda clase estén más libre para dedicarse al cumplimiento de esta su misión
Art. 5
§1. Los Artículos 119 – 122 de los Estatutos Especiales de la Custodia de Tierra Santa se aplican también a los Comisarios y a las Comisarías.
§2. En todo caso, también más allá del ámbito del §1 de arriba, los Comisarios non hagan actos civiles importantes sin el mandato o el permiso de la Custodia.
§3. Los Comisarios no hagan gastos importantes sin la autorización escrita hecha por el Custodio conforme a la ley.
§4. Igualmente ellos lleven a cabo solamente los pedidos legítimamente autorizados por escrito por el Custodio.
Art. 6
§1. Cada año los Comisarios envíen, por duplicado, destinados respectivamente a la Secretaría de Tierra Santa y al Economato Custodial:
§2. Para la redacción de las antes citadas relaciones, se tendrán en cuenta las instrucciones de la Custodia.
Art. 7
§1. la obra de los Comisarios y de las Comisarías, en cuanto tal, también las de segunda clase, inclusa la administración económica bajo los diferentes aspectos está sometida a la visita del Custodio de Tierra Santa.
§2. Las cuentas bancarias y los bienes propios de la Comisaría, si hay, estén siempre en el nombre de la Custodia de Tierra Santa.
Art. 8
La Custodia concede a los Comisarios objetos religiosos de Tierra Santa, para dar a los bienhechores, por el valor equivalente al 3 por ciento de la suma puesta por ellos a disposición de la Custodia.
Nota: el cálculo se hace después de deducir la compra hecha para el Comisario.
Art. 9
§1. Durante el propio mandato el Custodio reúna los Comisarios en un congreso según el criterio lingüístico u otro criterio conveniente. En dichos congresos se estudien las cuestiones de común interés.
§2. A tales congresos, cuando se prevén cuestiones administrativas importantes, sea enviado también el Ecónomo Custodial; si este está impedido, el vice Ecónomo.
§3. Por mandato del Custodio de Tierra Santa los comisarios de la misma lengua o del mismo continente se reúnan oportunamente por lo menos una vez en el trienio para unificar criterios, dar una solución a los problemas comunes y buscar una colaboración más estrecha.
§4. El Presidente del Capítulo Custodial convoque al Capítulo, en calidad de experto, uno de los Comisarios de segunda clase, anteponiendo las consultas pertinentes.
§5. Si no es posible según las normas locales, se provea de todas formas – según las instrucciones de gobierno de la Custodia – a asegurar su total disponibilidad a la sola Custodia de Tierra Santa.
Art. 10
§1. El Comisario procure la formación específica propia y de los otros frailes adeptos a la Comisaría, incluso la actualización sobre la Custodia, su apostolado y sus necesidades.
§2. El gobierno custodial procure informar a los Comisarios sobre sus actividades.
Art. 11
Los frailes adeptos a las Comisarías podrán ir en peregrinación en Tierra Santa por pedido del propio Comisario y con aprobación del Custodio de Tierra Santa.
Art. 12
En virtud de la vocación misionera, los frailes en servicio en la Custodia adeptos a las Comisarías estén disponibles para servir en el territorio de la Misión.
- La relación sobre el estado personal y el inventario detallado de la Comisaría, incluso el elenco de las propiedades inmobiliarias.
- El informe de la Colecta Pro Terra Sancta y, en general de las limosnas, distinguiendo claramente la suma pagada por cada diócesis y la proveniente de otros entes o personas.
- El informe de la administración económica de la Comisaría.