1. Buona serata, pace e bene a tutti quanti!
2. Come Custode di Terra Santa il mio primo contatto con la Siria è stato il 23 maggio, tre giorni dopo la mia nomina, quando un missile è caduto sul Collegio di Terra Santa ad Aleppo uccidendo un’anziana signora (p. Ibrahim ne parla a p. 129-130 del suo libro) e non riuscivo a mettermi in contatto coi frati di Aleppo per sentire quello che era successo, come stavano e come stava la gente.
In quei giorni ho incontrato proprio p. Ibrahim qui a Roma, e dopo cena mi ha spiegato la situazione in cui si stavano trovando i nostri frati e mi ha mostrato una serie di immagini di Aleppo che aiutavano a capire il dramma della città, della gente, dei cristiani, dei frati.
3. Di quello che sta accadendo ad Aleppo vi parlerà lo stesso p. Ibrahim e – mi auguro – farà venire anche a voi il desiderio di conoscere di più questa realtà proprio leggendo il libro testimonianza che lui ci consegna questa sera. Nel mio intervento vorrei semplicemente allargare lo zoom e inquadrare la presenza della Custodia di Terra Santa in Medio Oriente e in particolare in Siria, in questo momento.
4. La CTS è una realtà molto ampia e antica. Come francescani siamo presenti in Terra Santa dal 1217 e nel 1219 lo stesso san Francesco vi si recò in veste di pellegrino e missionario, tutti ricordiamo per il valore simbolico che ricopre, l’incontro di san Francesco col Sultano Melek-el-Kamel a Damietta in Egitto.
Nel 1333, il Sultano d'Egitto concesse ai frati il Cenacolo, sul monte Sion, e i frati si affrettarono a costruirvi un convento con fondi messi a disposizione dai Sovrani di Napoli, Roberto d'Angiò e Sancia di Maiorca.
La configurazione giuridica della CTS inizia però circa un secolo dopo, nel 1342, con due bolle di papa Clemente VI che affidano la custodia di alcuni luoghi santi ai nostri frati di allora.
5. Attualmente le nostre comunità sono in Israele, Palestina, Giordania, Libano, Siria, Cipro, Rodi, Egitto, Italia, a Washington e in Argentina.
La Custodia è una realtà internazionale, siamo infatti circa 250 frati di 40 nazionalità diverse.
Una realtà che cerca di vivere la vita francescana che anzitutto è una vita evangelica di preghiera e di fraternità a servizio della Chiesa e della gente. Le attività che caratterizzano la nostra missione sono davvero tante:
- Abbiamo il mandato di custodire i luoghi santi della cristianità. Prestiamo servizio in circa 50 santuari, dove i pellegrini possono fare un’esperienza di fede e leggere la Parola di Dio nei luoghi in cui questa Parola è stata annunciata ed ha preso corpo; al tempo stesso nei santuari e attorno ad essi spesso trovano lavoro sia la popolazione locale sia i cristiani appartenenti alle piccole comunità presenti nel territorio.
- Ci troviamo a svolgere il servizio pastorale nelle parrocchie di rito latino prendendoci cura delle “pietre vive”, i cristiani del Medio Oriente, che rimangono tuttora nei vari Paesi anche a costo di grandi sacrifici. In questi ultimi decenni il loro numero è progressivamente diminuito in tutto il Medio Oriente, eppure continuano ad essere presenti come lievito e come sale in contesti che hanno bisogno della nostra presenza pacifica, dialogante, socialmente impegnata.
- C’è un forte impegno nel settore educativo e sociale, attraverso le 14 scuole francescane di Terra Santa che educano circa 10.000 studenti. Queste scuole sono riconosciute come un modello di convivenza e di dialogo interreligioso e contribuiscono a creare e promuovere un clima di convivenza pacifica tra la maggioranza musulmana e la minoranza cristiana presenti nella maggior parte delle città in cui viviamo e operiamo. Nel campo culturale è importante anche ciò che fanno i nostri centri di studio, lo Studio Teologico Jerosolimitano dove si formano i nostri giovani frati; lo Studio Biblico Francescano della Flagellazione, che propone il corso di licenza e dottorato in scienze bibliche e archeologiche; il Centro Muski al Cairo che è specializzato negli Studi Orientali Cristiani ed è luogo di dialogo interreligioso, specie col mondo islamico. L’Istituto Magnificat, scuola di musica aperta a giovani di tutte le fedi. Nel campo culturale infine c’è un grande impegno comunicativo, per far conoscere la realtà della presenza cristiana in Terra Santa.
- Fondamentale è anche l’impegno profuso nel sociale, che cerca di sostenere la presenza cristiana in Medio Oriente creando posti di lavoro e mettendo a disposizione circa 600 appartamenti per i cristiani locali a un prezzo nella maggioranza dei casi puramente simbolico.
6. Un discorso a parte merita in questo momento l’impegno in Siria, una terra particolarmente importante per la storia del cristianesimo, perché sulla Via di Damasco avvenne la conversione di s. Paolo, che a Damasco poi ricevette il battesimo e svolse la prima predicazione. La Siria è la seconda culla del cristianesimo e la nostra presenza francescana risale al XIII secolo e ha costato un contributo di sangue e di martirio.
Attualmente i nostri frati continuano a rimanere a sostegno della gente a Damasco, Latakia, Aleppo, Knaye e Yakubie. I nostri frati sono impegnati nel servizio parrocchiale e in questo momento cercano di animare e sostenere la comunità cristiana locale, tenendo viva la speranza e contribuendo ad aiutare anche materialmente coloro che sono rimasti.
A Damasco continuiamo a tener vivi i due santuari legati alla conversione ed al battesimo di san Paolo, curiamo due parrocchie, nelle quali sono presenti cristiani locali e anche una comunità di immigrati dall’Asia e dall’Africa, la casa per i pellegrini al Memoriale di san Paolo è stata convertita in una casa di accoglienza per i rifugiati in transito verso una nuova destinazione e spesso verso una nuova Patria.
A Latakia due confratelli hanno la cura pastorale di una parrocchia che in questi anni è praticamente raddoppiata, perché molti cristiani fuggiti dalle zone di guerra si sono rifugiati in questa città che è al momento la più sicura della Siria.
Ad Aleppo, che è in questo momento la città più pericolosa del mondo, i nostri frati gestiscono la parrocchia di san Francesco – il parroco è appunto p. Ibrahim Alsabagh che ascolteremo tra poco – e questa parrocchia sta aiutando molte migliaia di famiglie, di ogni fede e confessione religiosa; abbiamo aperto le porte del Collegio di Terra Santa per accogliere un gruppo di anziane signore la cui casa di riposo è stata distrutta dai bombardamenti e cerchiamo di mantenere aperta una scuola per bambini con particolari bisogni. Ma il servizio più importante che stanno svolgendo i nostri frati ad Aleppo è quello di mantenere viva la speranza nella gente e aiutare tutti a tenere il cuore libero dall’odio e aperto al perdono e alla riconciliazione. Anche l’iniziativa “bambini in preghiera per la pace”, che ad Aleppo ha coinvolto e sta coinvolgendo bambini di tutte le confessioni cristiane e anche bambini musulmani ha questo scopo di tener viva la speranza nel futuro che Dio ancora riserva a questa terra amata e martoriata.
Infine siamo presenti in due villaggi controllati dai ribelli, Knaye e Yakoubie. Sono due villaggi nella Valle dell’Oronte dove due frati sono rimasti volontariamente accanto alla gente e insieme con la gente subiscono ogni giorno umiliazioni e pressioni. I cristiani locali hanno perso ormai quasi tutto ciò che avevano ma hanno conservato la loro fede.
Desidero ringraziarvi per la presenza e – anche se questa serata è la presentazione del libro di p. Ibrahim e non un incontro di preghiera – desidero chiedervi un particolare ricordo nella preghiera, per noi frati che cerchiamo di vivere la nostra vocazione in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente. Vi chiedo una preghiera per la gente che ci è affidata e specialmente per le popolazioni provate dalla guerra.
Grazie della vostra presenza e che il Signore doni la sua Pace a ciascuna e ciascuno di voi e specialmente alla Terra che è diventata Santa per la Sua presenza.
Fr. Francesco Patton, ofm
Custode di Terra Santa